Era il 5 giugno quando l'OMS ha lanciato il primo allarme riguardo l'infezione da enterovirus nei neonati, dopo la morte di 7 bambini in Francia. Di recente un nuovo allarme, questa volta il virus sembra essere in aumento tra i piccoli italiani.
A causare le infezioni enterovirali, altamente contagiose, sono più di 100 virus diversi. I sintomi che mettono in allarme i genitori e sui quali i pediatri fanno una diagnosi sono febbre, cefalea, problemi respiratori, mal di gola ed eruzioni cutanee. Spesso le patologie rientrano in pochi giorni, ma soprattuto per i bimbi e le persone più fragili è importante riconoscere i sintomi e intervenire con le cure in tempi brevi.
Cosa può causare l'enterovirus?
Innanzitutto è bene dire che dovremmo parlare degli enterovirus e non di enterovirus, perché tanti sono i virus che fanno parte di questa categoria. Altrettante dunque possono essere le patologie causate da questi minuscoli microrganismi:
- Infezioni respiratorie: causate dall'enterovirus D68, si manifesta nei bambini come un comune raffreddore, dunque tosse, malessere generale, naso che cola, febbre.
- Pleurodinia epidemica: comune tra i bambini, colpisce i muscoli del torace che risultano fortemente indolenziti, tanto da rendere difficile respirare. Tra i sintomi ci sono febbre, mal di testa e mal di gola.
- Malattia bocca-piedi-mani: causata dall'enterovirus 71 è tipica dei bambini, il primo sintomo è la febbre, al quale seguono dolorose ulcere sulla pelle e nelle mucose, come la bocca. L'eruzione cutanea compare poi sulle mani, sui piedi, braccia, genitali a volte sulla schiena. Il bimbo avverte spesso dolori alla bocca e alla gola, rifiutandosi anche di mangiare.
- Erpangina: colpisce lattanti e bambini, si manifesta con febbre, mal di gola, mal di testa, perdita dell'appetito e dolori al collo. Si presentano anche rigonfiamenti grigiastri in bocca o sulla gola, che si tramutano in tagli dolorosi.
- Meningite asettica: abbastanza diffusa tra lattanti e bambini, causa raramente eruzioni cutanee, provoca febbre, mal dio testa forte, vomito, rigidità del collo, sensibilità alla luce.
- Encefalite: infiammazione del cervello che può portare fino al coma
- Miopericardite: generalmente si manifesta tra i 20 e i 39 anni ed è un'infiammazione al muscolo cardiaco. I neonati che ne soffrono alla nascita (miocardite neonatale) presentano febbre e insufficienza cardiaca e in alcuni casi la patologia può portarli a morte prematura.
- Congiuntivite emorragica: infiammazione agli occhi, le palpebre si gonfiano molto rapidamente e possono sanguinare. L'infezione può arrivare fino alla pupilla, creando forti dolori agli occhi e lacrimazione se esposti alla luce intensa.
- Infezioni varie al neonato: i piccolissimi spesso prendono il virus dalla mamma, durante il parto. Iniziano a sviluppare la sintomatologia dopo qualche giorno, febbre, sonnolenza e sanguinamento sono i sintomi. Il virus può danneggiare organi e tessuti e se alcuni neonati recuperano in poche settimane, per altri le conseguenze possono essere disastrose.
Che cosa sono gli enterovirus?
Gli entrerovirus sono un gruppo di oltre 100 virus che danno vita a patologie dai sintomi molto simili tra loro. Questi virus tendono a infettare soprattutto l'apparato respiratorio.
Nonostante siano contagiosi, molti, pur entrando a contatto col virus non si ammalano affatto oppure manifestano una sintomatologia lieve ma bambini e persone con deficit immunitari, possono sviluppare complicanze, anche gravi.
Quali sono i sintomi dell'enterovirus?
Tra i sintomi più comuni delle infezioni da enterovirus abbiamo:
- febbre
- mal di testa
- problemi respiratori
- mal di gola
- naso che cola
- eruzioni cutanee
- ulcere della bocca
Come si prende l'enterovirus?
Gli enterovirus si trasmettono in diversi modi, è bene sapere che generalmente sono nelle feci o nelle mucose, quindi se il piccolo ha l'enterovirus, o se un suo amichetto lo ha, dobbiamo assolutamente assicurarci che rispetti diverse norme igieniche in maniera ancora più scrupolosa.
L'enetrovirus si trova nelle feci quindi ogni volta che i bimbi andranno in bagno dovranno lavarsi accuratamente le mani, lo stesso dovremo fare noi se ci occupiamo di cambiare il pannolino del nostro bimbo infetto.
Come già detto l'enterovirus spesso comporta sintomi respiratori come naso che cola e tosse, entrare in contatto con le goccioline degli starnuti, i fazzoletti sporchi, la saliva, gli utensili usati da qualcuno che ha contratto l'entrovirus, ne può causare la trasmissione. È importante dire ai bimbi si non bere dai bicchieri o dalle borracce di altri, nemmeno dai nostri.
Come si cura?
Non esistono delle cure specifiche per gli enterovirus, il pediatra farà una diagnosi al piccolo, basandosi sulla presenza dei sintomi, eruzioni cutanee e ulcere, decidendo se sottoporre il piccolo ad analisi del sangue o delle feci e darà poi una cura volta a lenire la specifica sintomatologia del bimbo.
Il parere della pediatra
Gli enterovirus sono virus ubiquitari presenti in tutto il mondo e vengono trasmessi da persona a persona attraverso il contatto oro- fecale e le secrezioni respiratorie.
I sintomi
Più del 90% delle infezioni causate da enterovirus sono asintomatiche o provocano solo una malattia febbrile. In alcuni casi però possono causare una malattia più grave, dalla sepsi alla meningite. Lo spettro clinico e la gravità della malattia variano a seconda di diversi fattori, tra cui in particolare età e stato immunitario dell'ospite.
La forma che spaventa di più i genitori è sicuramente la meningite virale, comunemente indicata come "meningite asettica". Essa colpisce persone di tutte le età, ma è più comunemente osservata nei bambini di età inferiore a un anno. In particolare, gli enterovirus causano oltre il 90% dei casi di meningite virale nei neonati; se si considerano i bambini più grandi e gli adulti, gli enterovirus rimangono la causa più comune di meningite virale, rappresentando ben oltre il 50% di tutti i casi.
Nei neonati, i sintomi e i segni caratteristici della meningite sono difficili da ricavare dall'anamnesi e dall'esame obiettivo. Le manifestazioni cliniche più comuni sono febbre e irritabilità. Nel bambino più grande, la meningite virale si può presentare più frequentemente con febbre, mal di testa, fotofobia, torcicollo, nausea e vomito.
La guarigione completa dalla meningite virale senza sequele neurologiche è di solito la regola. Ovvero, la maggior parte dei neonati e dei bambini guarisce completamente entro 3-7 giorni dall'insorgenza dei sintomi.
L'allerta dell'OMS
I sierotipi di enterovirus sono numerosi; i più comuni includono i coxsackievirus di gruppo B da 1 a 5 e alcuni echovirus. Alcuni sierotipi causano malattie endemiche. Altri sierotipi (p. es., echovirus 9, 11 e 30, enterovirus D68) sono responsabili di diffuse epidemie seguite da diversi anni di relativa quiescenza.
Recentemente è stata registrata un’allerta relativa a un particolare enterovirus, l’Echovirus-11 (E-11), attualmente monitorata dall’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità).
E-11, come del resto altri enterovirus, circola nella regione europea. Non sembra cioè trattarsi di un virus nuovo. Come altri enterovirus, le infezioni da E-11 sono associate a un ampio spettro di malattie, che vanno da lievi sintomi aspecifici a disturbi sistemici come eruzioni cutanee, malattie febbrili a gravi disturbi neurologici, tra cui meningite, encefalite e paralisi flaccida acuta.
Anche il nostro Paese sembra coinvolto con, in riferimento al report del 7 luglio dell'OMS, sette casi di infezione neonatale da E-11 confermati in Italia tra aprile e giugno 2023. Tre dei sette casi sono stati ricoverati nell'Unità di Terapia Intensiva Neonatale. Al momento della segnalazione, un caso rimane in terapia intensiva neonatale, uno sta mostrando un miglioramento clinico e uno è stato dimesso. Altri due casi, risultati positivi allo screening, non presentavano sintomi significativi. Ulteriori indagini sui restanti due casi sono in corso con dati clinici ed epidemiologici in attesa.