Sono in aumento i casi di enterovirus, nelle specifico l'Echovirus (E-11) tra i neonati in Europa. A lanciare l’allarme è l’Organizzazione mondiale della sanità, dopo aver diffuso un primo alert in Francia, Paese in cui erano stati diagnosticati ben casi di 9 casi sepsi con compromissione epatica e insufficienza multiorgano con 7 morti, tra luglio 2022 e aprile 2023 da 4 ospedali in tre regioni diverse.
Purtroppo, da quel momento anche Croazia, Spagna, Svezia, Regno Unito hanno segnalato la diffusione del virus tra neonati, così come l’Italia che ha confermato 7 casi tra aprile e giugno 2023, di cui 3 piccoli ricoverati in Terapia intensiva neonatale.
Al momento della segnalazione, un solo caso di quelli intercettati dai medici italiani rimaneva in terapia intensiva, ma sono necessari altri indagini per avere un quadro epidemiologico completo.
La Croazia, invece, ha segnalato un caso confermato di infezione da E-11 all'interno di un cluster di malattie enterovirali rilevate nei neonati nel giugno 2023, la Spagna ne ha comunicati due casi nel 2023, la Svezia 5 con 4 neonati colpiti da meningoencefaliti da E-11 tra il 2022 e il 15 giugno 2023, il Regno Unito ha segnalato 2 casi nel marzo 2023.
Tra il 2022 e il 2023 non si rilevano aumenti di sepsi neonatali da E-11 Austria, Belgio, Danimarca, Paesi Bassi e Norvegia.
Le infezioni da enterovirus generalmente sono lievi, ma secondo le ultime evidenze questi virus possono colpire i neonati in modo diverso e talvolta più grave rispetto ai bambini più grandi e agli adulti. L’ E-11 è associato a un ampio spettro di malattie, che vanno da lievi sintomi aspecifici a disturbi sistemici come eruzioni cutanee, malattie febbrili, fino a gravi disturbi neurologici, tra cui meningite, encefalite e paralisi flaccida acuta.
Non è disponibile alcuna terapia antivirale specifica per l’infezione da Echovirus e il trattamento si concentra sulla prevenzione delle complicanze.
La buona notizia è che sulla base delle informazioni disponibili, l'Oms valuta che il rischio di salute pubblica sia basso, però avvisa che sia importante continuare a monitorare la situazione. “Le strutture sanitarie che si prendono cura dei neonati dovrebbero familiarizzare con i segni e i sintomi dell'echovirus e mantenere la vigilanza per potenziali infezioni ed epidemie associate all'assistenza sanitaria", esorta l'agenzia Onu per la salute.