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29 Dicembre 2023
18:00

Fino a quando il genitore deve mantenere i figli? Cosa dice la legge italiana

I genitori sono obbligati per legge a mantenere i propri figli minorenni. Quando diventano maggiorenni, la legge italiana italiana prevede il mantenimento fino a quando il figlio non raggiunge l'indipendenza economica.

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Fino a quando il genitore deve mantenere i figli? Cosa dice la legge italiana
In collaborazione con la Dott.ssa Gioia Saitta
Giurista, criminologa e mediatrice familiare
Fino a quando il genitore deve mantenere i figli

I genitori sono obbligati per legge a mantenere i propri figli fino a quando sono minorenni, come è giusto che sia. Quando scatta la maggiore età, al compimento dei 18 anni, cosa cambia per quello che riguarda questo obbligo? Fino a quando il genitore deve mantenere i figli maggiorenni?

A stabilire fino a quando i genitori devono mantenere i figli, anche oltre aver compiuto il diciottesimo anno di età, in Italia è il Codice Civile, all'articolo 337-septies, dove si parla di "Disposizioni in favore dei figli maggiorenni". Ci sono dei casi in cui è obbligatorio continuare a sostenere economicamente i propri ragazzi anche se sono già diventati maggiorenni.

Quanto dura l'obbligo di mantenere i figli?

La legge italiana stabilisce che i genitori sono obbligati a mantenere i figli, perché li hanno messi al mondo. In particolare l'articolo 315 bis, comma 1, del Codice Civile, sancisce che ogni figlio ha il diritto di essere non solo mantenuto, ma anche educato, istruito e assistito moralmente dai genitori. Il tutto deve avvenire nel rispetto delle sue capacità, delle sue aspirazioni e delle sue inclinazioni naturali.

Entrambi i genitori, nelle loro possibilità economiche, hanno l'obbligo di mantenere i figli, anche quando sono nati fuori dal matrimonio. Di solito tale obbligo persiste fino al compimento del 18esimo anno di vita dei ragazzi, ma può persistere anche oltre, almeno fino a quando i figli non hanno raggiunto l'indipendenza economica. A meno che il mancato raggiungimento dell'autonomia non derivi da un comportamento non consono del figlio, che non fa nulla per arrivare a essere autosufficiente dal punto di vista economico. Ci sono poi dei casi nei quali per legge i genitori sono obbligati a mantenere il figlio maggiorenne anche oltre il raggiungimento di tale indipendenza.

Fino a quando i genitori devono mantenere i figli maggiorenni?

La legge italiana stabilisce che spetta a un giudice valutare le circostanze e se è il caso o meno di disporre l'obbligo di mantenimento dei genitori per i figli maggiorenni non ancora indipendenti dal punto di vista economico. In tal caso, bisognerà erogare un assegno periodico, l'assegno di mantenimento, che di solito viene versato direttamente al figlio interessato. L'assegno comprende le spese ordinarie, come il vitto, l'alloggio e i vestiti, e le spese straordinarie, come quelle relative all'istruzione, oltre che, eventualmente, quelle inerenti attività di svago.

Ogni caso è a sé e spetta al giudice capire le motivazioni per cui un ragazzo maggiorenne non è autonomo economicamente e se sia il caso o meno di versare tale contributo. Contributo che viene versato, ovviamente, in base alle reali possibilità economiche di ogni genitore. Il mantenimento può essere necessario anche in casi specifici, come stabilito da alcune sentenze della Cassazione:

  • sta completando la sua formazione
  • ha un lavoro precario e a tempo limitato
  • è ancora un apprendista
  • svolge un lavoro non qualificato in attesa di ottenere un titolo di studi per avere un lavoro più qualificato
  • segue un dottorato di ricerca
  • vuole specializzarsi

Diversa la situazione in caso di figlio maggiorenne con disabilità, che deve ricevere a prescindere il mantenimento, come previsto di diritto per i figli minorenni. L'articolo 337-septies recita esattamente così per quello che riguarda le disposizioni in favore dei figli maggiorenni:

Il giudice, valutate le circostanze, può disporre in favore dei figli maggiorenni non indipendenti economicamente il pagamento di un assegno periodico. Tale assegno, salvo diversa determinazione del giudice, è versato direttamente all'avente diritto. Ai figli maggiorenni portatori di handicap grave si applicano integralmente le disposizioni previste in favore dei figli minori.

Codice Civile, articolo 337 septies

mantenere i figli

«Lo sviluppo dell’autonomia e della fiducia in sé a scuola parte anche dalla capacità del genitore di lasciar fare al bambino da solo il più possibile per tutto ciò che gli compete. Quindi coerentemente con la sua età e le sue possibilità – spiega a Wamily Gioia Saitta, giurista, criminologa e mediatrice familiare – Questo significa sostenerlo in un corretto sviluppo psicofisico che invece mal si concilia con un atteggiamento di ipercura (faccio al posto tuo per evitarti disagio o frustrazione) o discuria ("faccio io perché ti ritengo troppo piccolo)».

«Incentivare l’autonomia scolastica a partire da casa significa supportare il bambino nella sua crescita. Ostacolarlo impedendo l’acquisizione di specifici step evolutivi significa in qualche modo comprimere il suo sviluppo» conclude Saitta.

Quando un figlio non ha più diritto al mantenimento?

Il figlio maggiorenne, secondo il Codice Civile, ha diritto al mantenimento dei genitori fino a quando non è indipendente dal punto di vista economico e tale non autosufficienza non è causata da sua negligenza o la mancata ricerca di un lavoro stabile. L'obbligo di mantenimento decade nel momento in cui il giudice stabilisce che il figlio ha raggiunto l'indipendenza economica o il figlio non si impegna a raggiungere tale indipendenza economica.

Parte della Giurisprudenza, però, ha fissato un'età massima di 34 anni, oltre la quale non sarebbe più giustificato lo stato di non autosufficienza o disoccupazione del figlio (Ordinanza del 29 marzo 2016 del Tribunale di Milano).

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