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30 Luglio 2023
18:00

Flussimetria: cos’è, a che cosa serve e perché si fa

La flussimetria è un esame non invasivo, che si può ripetere più volte nel corso della gravidanza e che serve per controllare la circolazione sanguigna materna e fetale e per valutare il funzionamento della placenta. È un esame raccomandato solo per alcune pazienti a rischio.

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Flussimetria: cos’è, a che cosa serve e perché si fa
flussimetria

La flussimetria doppler, o velocimetria Doppler, è un’indagine ecografica, che può essere effettuata in gravidanza, e serve per controllare la salute del bambino e, di conseguenza, anche della sua mamma. Sfrutta il famoso effetto doppler, ovvero una variazione di frequenza che si ottiene quando un fascio di ultrasuoni incontra e viene riflesso da un oggetto in movimento, in questo caso il sangue che scorre all'interno di un vaso sanguigno. Serve per valutare il flusso ematico nei vasi fetali e uterini e verificare che la gestazione stia proseguendo nel migliore dei modi.

Che cos'è la flussimetria doppler

La flussimetria in gravidanza è ormai un esame conosciuto e validato, che è stato introdotto come test di diagnostica prenatale a partire dagli anni Ottanta. Il Doppler serve per misurare il flusso sanguigno che passa attraverso le arterie che irrorano l'utero materno, l'arteria ombelicale fetale, arteria cerebrale media fetale e l'aorta addominale del feto.

Consente anche di determinare se la placenta funziona correttamente e se il bambino ha abbastanza ossigeno.

Come anticipato, sfrutta l’effetto Doppler. Significa che quando un fascio di ultrasuoni attraversa un vaso sanguigno fetale o uterino, viene riflesso dai globuli rossi in movimento e di conseguenza la frequenza del fascio di ultrasuoni di ritorno sarà diversa dalla frequenza originaria. Questa differenza di frequenza viene analizzata dall’ecografo che elabora la velocità del flusso e permette di stabilire direttamente il grado di vasodilatazione del letto vascolare fetale e, indirettamente, il livello di ossigenazione e di benessere fetale. I vasi che vengono osservarti durante l’esame sono:

  • le arterie uterine, che trasportano il sangue dal circolo materno all’utero e quindi alla placenta
  • le arterie ombelicali, che portano il sangue dal feto alla placenta passando per il cordone ombelicale
  • l’arteria cerebrale media del feto (un vaso presente all'interno del cranio fetale)
  • l'aorta addominale del feto, il vaso sanguigno principale del corpo.

È un esame non invasivo, quindi non dobbiamo preoccuparci né della preparazione né del dolore. È totalmente innocuo per la mamma e il suo bambino e si esegue con la classica sonda dell’ecografo, in 15/30 minuti. Una volta scelto il vaso da analizzare, si procede: il ginecologo passa la sonda addominale nella zona dov’è presente il vaso da esaminare.

eco doppler

Quando si fa la flussimetria

La flussimetria è un esame che il medico prescrive ed esegue nel terzo trimestre di gravidanza in caso di alcune sospette complicazioni, come, tra le altre, l’aumento della pressione sanguigna, la preeclampsia, l'anemia fetale, il ritardo di crescita intrauterino e le gravidanze gemellari.

Quali sono i valori di riferimento?

Per valutare il corretto sviluppo placentare, la flussimetria delle arterie uterine utilizza dei valori di riferimento, che si basano su tre indici:

  • Aumento dell’indice di pulsatilità (P.I.= pusatility index)
  • Aumento dell’indice di resistenza (R.I.=resistance index)
  • Presenza di notch  (un’incisura nel flusso all’inizio della diastole) su entrambe le arterie uterine, sia destra che sinistra

PI e RI sono degli indici che esprimono numericamente il rapporto tra flusso sistolico e diastolico. I valori risultanti devono essere correlati all'epoca gestazionale così da poter essere confrontabili con i percentili di normalità.
Nel caso la nostra flussimetria dovesse non andare bene, il ginecologo la ripeterà con una scadenza regolare che stabilirà in base alle condizioni della mamma e del feto.

flusso placenta

Quanti tipi di flussimetria ci sono?

Si distingue principalmente tra due tipi di flussimetria:

  • La flussimetria delle arterie uterine che permette di individuare pazienti che, durante la gravidanza, possono avere un maggior rischio di sviluppare alcune patologie come pre-eclampsia e restrizione di crescita fetale.
  • La flussimetria dei vasi fetali che, inserita all'interno di un esame ecografico più ampio che valuta altri parametri di benessere del feto come quantità del liquido amniotico e movimenti fetali, concorre a diagnosticare alcune patologie come la restrizione di crescita.

Talvolta, la flussimetria doppler fetale può essere eseguita assieme alla biometria fetale. Subito prima o dopo l'esame, può essere di ausilio clinico anche l'aggiunta della cardiotocografia esterna.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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