Gatti e bambini sono una coppia di fatto. È un amore che scatta come una scintilla, un vero colpo di fulmine, soprattutto per i bambini, che scoprono attraverso il contatto con il loro animale domestico il rispetto verso se stessi e verso gli altri, ma anche che la vita può avere ritmi diversi da quelli imposti da mamma e papà.
Alcune ricerche recenti, inoltre, suggeriscono che i bambini che crescono in case con un animale domestico possono godere di una salute migliore. Ad esempio, uno studio pubblicato su Pediatrics suggerisce che i piccoli con un amico a quattro zampe, soprattutto i gatti, tendono ad avere meno infezioni del tratto respiratorio durante il primo anno di vita e una maggiore resistenza alle malattie infettiva per tutta l’infanzia. Ci sono anche altri benefici per la salute. Rannicchiarsi o accarezzare un animale domestico può aiutare a ridurre la pressione sanguigna e i livelli di stress. E giocare e correre con un cucciolo può aiutare a mantenere attivo il bambino.
I benefici della convivenza tra gatti e bambini
Convivere con un gatto può essere impegnativo: bisogna accudirlo, dargli da mangiare, programmare controlli di salute e soprattutto farlo sentire parte della famiglia. La gestione dell’animale, però, non deve annebbiare quelli che sono i benefici di salute e psicologici della convivenza tra gatti e bambini. Perché fa bene?
- Il gatto ha un effetto calmante: è stato dimostrato che accarezzare un gatto che fa le fusa riduce i livelli di stress e aiuta a calmarci. I gatti possono anche avere un effetto positivo sulla frequenza cardiaca e sulla pressione sanguigna
- Insegna ai bambini l’empatia. Imparare a comprendere le emozioni è un'abilità importante nella vita e molti animali aiutano a insegnarlo ai bambini attraverso il rispetto e il nutrimento. Quando il bambino impara a decodificare le esigenze del suo micio fa un esercizio di empatia, e ciò può essere importante affinché stabilisca interazioni positive con i coetanei
- Sono un supporto emotivo. Consentire ai bambini di confidarsi con gli animali può essere una cassa di risonanza di grande supporto emotivo e può incoraggiare la fiducia a parlare ed essere aperti sui sentimenti
- Responsabilizza. Prendersene cura non è un gioco e fare in modo che il bambino impari l’accudimento (e anche la fatica che ne consegue) è un prezioso insegnamento
- Può stimolare le abilità dei bambini con bisogni educativi speciali (detti anche BES)
I gatti possono trasmettere malattie ai bambini?
Gli animali domestici, gatti compresi, purtroppo possono trasmettere alcune malattie. I mici, principalmente attraverso le feci, possono veicolare un parassita, il Toxoplasma gondii, presente in forma cistica nell’intestino del gatto che lo diffonde nell’ambiente attraverso le feci, responsabile della toxoplasmosi, pericolosi soprattutto per le donne incinte. Nei bambini sani, la toxoplasmosi acuta spesso non da sintomi o da sintomi simil-influenzali quali febbre, ingrandimento delle linfoghiandole intorno a collo, ascelle e inguine, mal di testa, debolezza e dolori muscolari. Nel più dei casi i sintomi scompaiono entro 1-2 mesi. E tra l’altro un gatto che vive in casa e non esce mai, difficilmente potrà essere un pericolo in tal senso. Dunque, è importante non allontanarlo da casa o peggio abbandonarlo, mentre si raccomanda di non alimentarlo con carne cruda, che potrebbe essere infetta, e di impedirgli di cacciare topi e volatili, indossare guanti monouso e lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone subito dopo aver pulito la lettiera.
Tra le malattie che possono trasmettere i gatti, c’è la tigna. È una micosi cutanea che colpisce gli animali domestici (causando aree tonde alopeciche) e l’uomo (a livello di capelli, pelle e unghie, particolarmente nei bambini) attraverso la interazione con l'animale, ma anche tramite l'utilizzo di oggetti con cui il gatto è entrato in contatto.
Un altro rischio la toxocariosi, causata da vermi, nello specifico dalle larve dei nematodi Toxocara cati, che crescono nei gatti, e che, accidentalmente, possono infestare l'uomo. Sebbene essa sia diffusa in tutto il mondo, la prevalenza è più alta nei paesi in via di sviluppo. I gatti, attraverso le feci, immettono nell'ambiente le uova del parassita che possono essere ingerite dall'uomo, in modo particolare dai bambini, che sono più facilmente esposti al terreno e tendono a portare alla bocca le mani e gli oggetti contaminati.Sono colpiti soprattutto i bambini da 1 a 3 anni. Una volta penetrati nell'organismo umano,le uova si schiudono nell'intestino, liberando le larve, che sono in grado di penetrare la parete intestinale e migrare verso i vari tessuti, tra cui il fegato, i polmoni, il sistema nervoso centrale e gli occhi. Le uova dei nematodi del genere Toxocara possono anche essere ingerite da altri mammiferi, come i conigli o le pecore e l'uomo può infettarsi consumando la carne di questi animali, cruda o poco cotta.
Un’altra infezione è la dermatite verminosa, causata dalla penetrazione nello spessore della pelle di larve di Anchilostoma, un parassita enterico del cane e del gatto. In entrambi casi, la prevenzione consiste nella sverminazione dell’animale domestico. Inoltre, dobbiamo fare attenzione che non sporchi le aree di gioco dei bambini.
Esiste poi la malattia del graffio del gatto, un’infezione infezione batterica che causa linfonodi ingrossati e teneri , febbre, mal di testa e stanchezza. Si verifica neibambini morsi o graffiati da un gatto che inietta in questo modo sotto la pelle un batterio, la Bartonella henselae.
Come si previene? Bisogna insegnare ai bambini a non giocare con i randagi, mentre quando giocano con un gatto domestico, dovrebbero evitare giochi violenti per evitare di essere graffiati o morsi. E chiediamo ai bambini di lavarsi le mani dopo aver maneggiato o giocato con un gatto.
Gatti e bambini: alcuni falsi miti
Un bambino che vive con un gatto è sicuramente un bambino più felice, ma perché l'alchimia sia favorita, è bene superare una serie di falsi miti, che possono creare pericolosi allarmismi. Quali sono?
- I gatti soffocano i bambini, soprattutto i neonati. I gatti non nascono con l’intenzione di fare del male ai bambini e, soprattutto, con l’obiettivo di soffocarli. Se in casa c’è un bimbo piccolo, è bene evitare che l’animale dorma con lui nella culla. Ha bisogno di una cuccia o un cuscino tutto suo
- I gatti possono contrarre la rabbia, ma l'Italia da anni è indenne alla malattia. In realtà, la maggior parte dei mammiferi a sangue caldo, inclusi gatti, pipistrelli, puzzole e furetti, possono essere portatori di rabbia. Dunque in caso di viaggi all'estero, se richiesto dalle leggi locali, come i cani, i gatti dovrebbero essere vaccinati regolarmente
- I gatti domestici non possono contrarre malattie. Falso. Sono esposti a microrganismi che vengono trasportati attraverso l'aria o portati nelle scarpe o nei vestiti del proprietario. Anche il gatto più casalingo si avventura all'aperto a un certo punto e può essere esposto a malattie e vermi attraverso il contatto con le feci di altri animali
- I gatti hanno 7 o 9 vite. Ovviamente questo mito secolare non ha verità, poiché i gatti non sono immortali! La teoria delle 9 vite deriva dalla capacità di un gatto di sfuggire a situazioni difficili e pericolose che possono causare la morte di altri animali
- I gatti neri portano sfortuna. Questa è semplicemente una superstizione, così come si crede che camminare sotto una scala o rompere uno specchio porti sfortuna. Altre culture in tutto il mondo hanno credenze diverse su ciò che è fortunato o sfortunato
- Il gatto capisce che la padrona è incinta. Può essere che la donna, mentre sta coccolando il micio, si accarezzi la pancia e il gatto comprenda le sue emozioni positive. È un animale, ma non un test di gravidanza.
- Il gatto non sopporta i bambini che piangono. C’è chi crede che il gatto possa essere infastidito dai pianti di un neonato e che possa intenzionalmente fargli male, con l’obiettivo di farlo smettere. Non è vero. Se fosse anche infastidito, andrebbe a nascondersi nel posto più lontano, per non sentirlo
Consigli per la convivenza tra gatti e bambini
La convivenza tra gatti e bambini è quasi sempre una convivenza facile e felice, ma bisogna impostare delle regole. Quali:
- Insegniamo ai nostri figli a toccare correttamente il gatto. Facciamo delle prove sul suo braccio, per fargli capire come deve essere delicato e poi sottolineiamo l'importanza di non toccare, afferrare o tirare aree sensibili come il pelo, la coda, le orecchie, i piedi e la pancia. Mostriamo anche come sollevare il gatto sotto il petto con una mano e sostenere i quarti posteriori con l'altra.
- Il bambino deve imparare a essere gentile. Non deve punire fisicamente, stuzzicare o giocare in modo aggressivo.
- Supervisioniamo le interazioni. Se nostro figlio è molto piccolo, è importante insegnargli come avvicinarsi e maneggiare delicatamente un animale, ma non solo. Controlliamo che per gioco non gli faccia male, magari picchiandolo o cavalcandolo.
- Facciamo attenzione ai segnali di avvertimento. Segni aggressivi come soffiare, fissare o sollevare il pelo significano che il gioco non sta procedendo nella maniera giusta.
- Diamo spazio al micio. A volte gli animali domestici hanno bisogno di un po' di tempo da soli o di spazio extra per rilassarsi e sentirsi a proprio agio. Ciò include durante i pasti o mentre giocano con i loro giocattoli preferiti, quando dormono o sono malati o feriti.
Come possiamo capire, sono regole facili. È importante quando si prende un animale domestico far capire al bambino che non è un gioco, ma un nuovo componente della famiglia. È proprio su questa base che imparare il rispetto per il suo amico a quattro zampe.