Il gelato è il comfort food di grandi e piccoli: è goloso, rinfrescante, pratico da consumare da soli a passeggio o da condividere a casa con famiglia e amici. Ma quanto spesso sarebbe bene consumarlo in un contesto di alimentazione sana ed equilibrata? E in quale occasione: come merenda, al posto di un pasto o come dolcetto dopo cena?
Composizione nutrizionale del gelato
Il gelato è costituito da una miscela di acqua, panna, latte e zucchero unita ad altri ingredienti a seconda del gusto. Il prodotto finale sarà nutrizionalmente caratterizzato da un buon contenuto di grassi e zuccheri e quasi nullo di fibre.
Queste informazioni di base ci possono essere utili a capire che un gelato, se pur nutriente in termini di energia, non dovrebbe essere concepito come un sostituto di un pasto principale né per grandi né per piccoli, il quale al contrario dovrebbe essere ricco in carboidrati complessi, fibre, proteine salutari, mentre moderato in grassi e zuccheri.
È infatti da considerarsi un dolce, al pari di una fetta di crostata o una piccola porzione di tiramisù, e andrebbe quindi consumato occasionalmente ad esempio per una merenda al parco o come dessert di fine pasto.
Qualità del gelato
Anche se siamo portati a pensare che la definizione “artigianale” di un prodotto o di una gelateria siano indici di migliore qualità, in realtà non esiste una definizione condivisa per questo appellativo, che può essere quindi utilizzato sia da chi utilizza materia prima pregiata quale latte fresco di alta qualità, panna fresca, frutta secca in pasta pura, frutta fresca di stagione, sia da chi usa latticini UHT o in polvere, frutta congelata, aromi artificiali, semilavorati e addensanti di vario genere.
Sicuramente il gusto e la resa del prodotto finale saranno ben distinguibili: basti pensare che un gelato confezionato come un cornetto, uno stecco o una crema in vaschetta industriale hanno una percentuale notevolmente maggiore di aria a causa di un processo di omogenizzazione, e ciò vuol dire che una buona parte di ciò che paghiamo al supermercato o bar sulla spiaggia è in realtà è solo fumo (e niente arrosto).
Quindi è vietato proporre ai nostri bimbi (o a noi stessi) gelatini confezionati? Assolutamente no, nulla è vietato né va demonizzato, anche per non far passare loro il concetto di alimenti buoni vs alimenti proibiti. Questi prodotti possono essere comunque consumati, ricordando che sarebbe già un buon compromesso non averli nel freezer di casa troppo spesso, così da mantenerli come sfizio occasionale fuori.
Scelta e differenze dei gusti
La scelta del gusto è naturalmente personale. C’è chi ama aromi semplici come quelli di fiordilatte, yogurt e i gusti di frutta; c’è chi ricerca sapori complessi come creme variegate e con cioccolato. Dal punto di vista nutrizionale i gelati semplici alle creme, come quelli con frutta secca o cioccolato fondente, possono essere considerati i più completi: la quantità più alta in grassi conferisce sì un apporto energetico maggiore, ma anche un bilanciamento degli zuccheri e quindi una maggiore sazietà. Queste tipologie potrebbero essere più adeguate ad una merenda, anche in versione piccola se consumati con frequenza di 2-3 volte a settimana (cono o coppetta da un gusto, mini-stecco, mini-cornetto, biscotto-gelato).
D’altro canto i gelati alla frutta sono meno calorici, più digeribili e quasi sempre adatti a tutti (intolleranti al lattosio, allergici al latte, alle uova, alla frutta secca, celiaci). Questi potrebbero essere più adatti ad un fine pasto una tantum, dove ciò che si cerca non è quasi mai il soddisfacimento della fame, ma una piccola gratificazione dolce.