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Giocare con i nostri figli è noioso. E no, non siamo “cattivi genitori”

Siamo sinceri: giocare coi nostri figli è spesso noioso, e non si può fingere entusiasmo in eterno.

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Giocare con i nostri figli è noioso. E no, non siamo “cattivi genitori”
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"Giochi con me? Giochi con me? Giochi con me?". Non so esattamente perché, ma la domanda deve essere ripetuta più volte per essere valida. Laddove a un bambino di pochi anni non riesci a dire di no, a uno già con qualche annetto in più non si risparmiano rifiuti.

Diciamocelo chiaramente: dopo anni di bambole, costruzioni, plastilina, glitter, colla, bastoncini del gelato, Indovina chi, Memory, castelli di carte, nascondino, puzzle, Un, due, tre stella!, automobiline, pile fino alla nausea pentole e ciotole, non abbiamo più voglia di fare nulla e bruciare calorie se non, al massimo, quelle necessarie per spostare pezzi sulla scacchiera.

Da genitrice pessima quale sono, la maggior parte dei giochi l'ho sempre trovata di una noia bestiale. Preferivo al limite staccare il cervello e incollare senza senso foglie secche su un foglio con un sorriso falsissimo. Che fai? Il gioco è fondamentale nello sviluppo e nell'acquisizione di mille competenze, potrai bloccare lo sviluppo di tuo figlio? No, è quindi ti stampi il sorriso falso e pensi che piuttosto preferiresti sbiancare le fughe delle mattonelle con lo spazzolino da denti o guardare La corazzata Potëmkin.

Ammettere liberamente che ci scocciamo di giocare coi nostri figli sarebbe un bel passo in avanti

Quando iniziano a crescere, però, è tutta un'altra storia: insomma, alla fine, assieme alla manualità fine hai cercato di insegnargli anche l'indipendenza! "Puoi leggere. Ok, allora puoi fare un castello di lenticchie e ceci. Ottimo, che ne pensi di lavare a mano i pupazzi, allora?".

I giochi più "fisici" nemmeno li nomino: io la forza non ce l'ho e non l'ho mai avuta, con tutta la buona volontà una partita a calcio non è mai stata fattibile.

Penso che ammettere liberamente che ci scocciamo di giocare coi nostri figli sarebbe un bel passo in avanti. Rompersi le scatole di far parlare una Barbie con una voce e Skipper con un'altra, non è anormale. Anche perché cosa potranno dirsi mai due Barbie? Quanti discorsi e che tipo di conversazione potranno mai affrontare? Confessiamo almeno a noi stessi di non volerlo fare, non siamo casi isolati. Poi, ammetterlo non vuol dire non giocare lo stesso. Perché lo sviluppo blabla, e in ogni caso non devi far capire al bambino che in realtà ti stai annoiando e blabla.

Ma, almeno, possiamo dircelo tra di noi?

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