Nell’era digitale in cui per raggiungere il negozio dietro l’angolo si segue pedissequamente il cursore del navigatore, Giulio, 10 anni, è un infallibile lettore di mappe, in grado di muoversi per Milano senza smartphone, utilizzando una cartina delle linee metropolitane. I mezzi pubblici, sotterranei e di superficie, sono la sua passione. La sera, quando le sue mamme, Maria e Patrizia, sparecchiano la cena e la figlia più piccola, Livia, 8 anni, guarda i cartoni in tv, Giulio si siede al tavolo in soggiorno, acciuffa il barattolo con i pastelli colorati, apre l’App di Atm sul tablet, e inizia a tracciare su decine di fogli bianchi le righe della rete di trasporto pubblico di Milano.
«Tutto è iniziato nel 2021, circa un anno e mezzo fa, – ci racconta mamma Maria – Giulio ha cominciato a disegnare le linee di trasporto sui fogli osservando le cartine nelle stazioni della metropolitana. Si bloccava, incantato, davanti alle mappe della città che indicano le fermate della metro, del tram o del bus. Ha un forte senso dell’orientamento».
Mamma Maria, mamma Patrizia e la zia hanno assecondato il bizzarro interesse del piccolo Giulio, organizzando delle spedizioni esplorative. Nel fine settimana hanno dedicato dalle due alle quattro ore a bordo dei mezzi, salendo e scendendo le scale alle stazioni che incuriosivano di più Giulio. Una volta in cima alla rampa, il piccolo si posizionava davanti al nome della fermata, abbozzava un sorriso soddisfatto e chiedeva alla sua accompagnatrice di scattargli una foto ricordo. Ne ha una per quasi tutte le stazioni metropolitane di Milano. «Io e lui siamo stati sulla metro rossa, con Patrizia ha girato sulla gialla, mentre con sua zia ha fatto un “mix”, – ci racconta Maria, sorridendo, – è stato impegnativo: bisognava uscire alle fermate di suo interesse, salire, guardare le vie all’uscita della stazione, scendere di nuovo… Ma lo abbiamo fatto con il sorriso perché era un suo desiderio».
Per Natale Giulio ha trovato sotto l’albero un regalo straordinario: mappe e cartine del trasporto urbano di diverse capitali e metropoli europee. «In ogni città estera dove andiamo lui conosce già le fermate, – commenta Maria – siamo stati a Londra, Berlino, Colonia e lui ci ha guidati sui mezzi. Giulio si sbizzarriva con le sue cartine, e noi ne approfittavamo per capire in che direzione andare».
A 10 anni Giulio è già un cittadino modello. Milano la conosce a menadito, almeno per quanto riguarda soste, capolinea, stazioni, rotaie e pensiline. «Mi è capitato che mi chiedessero indicazioni per strada e io ho detto: “Giulio, rispondi tu che è meglio!”, – continua Maria – anche parenti e amici gli chiedono: “Cos’è che devo prendere per raggiungere quel posto?”».
In oltre un anno di illustrazioni, elenchi di stazioni, intrecci di linee colorate tracciate con i pennarelli, Giulio ha accumulato fogli su fogli, custoditi in un pesante faldone, con un’etichetta appiccicata sopra che recita “Atm Giulio”. «Livia, la sorella, accetta supinamente la passione del fratello e ascolta sorridendo. Quel paio di volte che Giulio ci ha “rapite” per andare in giro per ore in metro lei non è stata torturata, ci siamo sobbarcate noi l’incombenza» scherza Maria.
Il suo treno preferito? È il tram numero 1, la più storica delle linee tranviarie. Attraversa il centro di Milano dagli anni Venti del Novecento, con i suoi caratteristici interni in legno e il suo “abito” color giallo e crema. «Gli piacerebbe guidare il tram uno, che circola per le zone più belle di Milano, ma fare il tranviere non è un suo sogno, almeno per il momento».
Quando Atm ha pubblicato la foto che immortala Giulio con il capo chino su fogli, pastelli e mappe delle linee meneghine, la sua storia è rimbalzata da un giornale all’altro, scatenando fiumi di commenti, alcuni anche inappropriati e azzardati. «C’è chi ha scritto: “Sarà autistico!”, – rivela la mamma – non è così, è la passione di un bambino. Anziché del calcio, va pazzo per la metro».
L’azienda di trasporti milanese, colpita dal profondo interesse del piccolo, ha proposto a Giulio di condurlo alla scoperta dei luoghi segreti di Atm. «Noi – conclude la sua mamma – cerchiamo di dimostrargli tutto l’entusiasmo possibile per non deluderlo o farlo rimanere male».
Nel frattempo, Giulio, nelle sere d’estate, continua ad arricchire di pagine e disegni il suo raccoglitore arancione. A volte, un foglio in formato A4 non è sufficiente per racchiudere quel mastodontico intersecarsi di linee, rotaie e punti di raccordo. Allora, unisce con il nastro adesivo più pezzi di carta insieme, riproducendo minuziosamente le sue mappe su fogli bianchi e quaderni a quadretti.