Prima di tutto: non basta non essere razzisti; è necessario essere antirazzisti. C'è una bella differenza.
Detto questo, uno degli aspetti cruciali dell'educazione odierna è insegnare a figli e figlie ad essere aperti verso le persone di diverse origini etniche. Non "tolleranti": "tollerare" è un verbo che implica la sopportazione di qualcosa di sgradevole.
In un mondo sempre più interconnesso e multiculturale, è fondamentale quindi educare bambini e bambine a non essere razzisti fin da piccolissimi, abbracciando l'uguaglianza ma anche la varietà e la bellezza delle differenze che distinguono ogni essere umano dall'altro, ogni etnia dall'altra.
Ecco dunque alcuni consigli per svolgere questo ruolo educativo in modo efficace e positivo: gli 8 modi per educare figli e figlie a non essere razzisti, promuovendo l'antirazzismo attivamente.
La rappresentazione
Abituarsi fin da piccoli a vedere le differenze e le varietà è essenziale. Una rappresentazione univoca è deleteria. È quindi essenziale far sì che bambini e bambine esplorino le diverse culture ed etnie presenti nella società. Leggere libri, guardare film e documentari con protagonisti diversi e dalla pelle nera, promuovere la fruizione di narrazioni sfaccettate e positive… Tutto questo aiuterà figli e figlie a sviluppare una mentalità aperta e a comprendere l'importanza dell'uguaglianza di diritti in una società piena di differenze.
L'esempio
I genitori devono essere modelli di comportamento positivo. Trattando tutti con rispetto e gentilezza, ascolto e apertura, i bambini faranno lo stesso, grazie all'osservazione e all'imitazione.
Le parole
Meglio fare attenzione anche alle parole più "innocue" (o quelle che si ritengono erroneamente tali), evitando di esprimere giudizi negativi basati sull'aspetto o sull'origine delle persone.
Alcuni esempi di frasi a cui non si dà peso e che tuttavia perpetuano stereotipi o cattiverie?
- "Quella scuola non va bene perché la maggior parte degli alunni è di origine straniera. Mio figlio rischia di venire lasciato indietro"
- "Come parla bene l'italiano!"
- ""Ma da quale paese vieni davvero?"
- "Lei è così brava in matematica perché è asiatica"
- "Sei molto bella per essere nera"
- "I neri sono proprio bravissimi a cantare"
L'ascolto
In tutto questo non va dimenticato che è fondamentale ascoltare le persone razzializzate. Sono loro a vivere sulla pelle il razzismo: bambini e bambine dovrebbero quindi prima di tutto (esattamente come dovremmo fare noi adulti) lasciare la parola alle persone che ancora oggi in Occidente vengono discriminate, cercando poi di agire di conseguenza.
Il dialogo
Un consiglio è favorire il dialogo aperto con i figli su questioni di razza ed etnia. Il razzismo esiste, la società non è rose e fiori, ed è giusto non nasconderlo, rispondendo anche alle loro domande in modo onesto e agevolando la comprensione delle differenze e delle similitudini tra le persone. In un ambiente sicuro, i bambini e le bambine si sentiranno a proprio agio nel porre domande e discutere di tali tematiche.
La critica
Oggigiorno è fondamentale suggerire ai propri figli di guardare i media con uno sguardo critico. I media possono infatti perpetuare stereotipi razziali. Meglio incoraggiare bambini e bambine a interrogarsi sulle rappresentazioni che vedono, stimolando la discussione su come le rappresentazioni possano influenzare le nostre percezioni.
L'inclusione
Promuovere l'inclusione sociale e incoraggiare i propri figli e figlie a fare amicizia con persone di diverse origini: ecco un altro consiglio. Si possono organizzare attività in cui possano interagire con persone di diverse etnie e culture, oppure partecipare a eventi in cui la diversità è un valore, promuovendo anche le amicizie fuori dalla propria cerchia.
I diritti
Infine, è bene parlare chiaramente a bambini e bambine dei principi fondamentali dei diritti umani e dell'uguaglianza, illustrando loro i concetti di giustizia, equità e rispetto reciproco. Ogni individuo ha gli stessi diritti: è importante lottare contro l'ingiustizia e le discriminazioni razziali.