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5 Maggio 2023
12:00

Gli alunni chiedono di festeggiare il Napoli con i capelli blu. Il preside: «Se vinciamo io mi tingo anche la barba»

I bimbi di una seconda elementare di Secondigliano scrivono una lettera al preside per poter festeggiare lo scudetto del Napoli con i capelli azzurri e un'uscita anticiapata. Il dirigente accetta e li fa scendere in cortile a cantare una canzone per Maradona, anche lui con i capelli azzurri.

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Gli alunni chiedono di festeggiare il Napoli con i capelli blu. Il preside: «Se vinciamo io mi tingo anche la barba»
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Il Napoli ha vinto lo scudetto, dopo 33 anni di attesa, e i festeggiamenti sono arrivati anche tra i banchi delle scuole elementari. Dopo la sconfitta nel weekend, al Napoli bastava vincere una partita delle 6 mancanti per aggiudicarsi il terzo e tanto ambito scudetto. A rimanere col fiato sospeso fino al fischio finale, davanti alla tv, ieri sera sono stati anche i bimbi della scuola elementare di Secondigliano "Sauro Errico Pascoli". I piccoli il giorno prima hanno scritto al preside dell'istituto una lettera, in cui lo pregavano di poter festeggiare a modo loro la tanto attesa vittoria. 

Perché l'amore per la propria squadra del cuore non ha età, e lo sa bene Piero De Luca, dirigente dell'Istituto Comprensivo Sauro-Errico-Pascoli, che nella giornata di ieri ha ricevuto un'insolita richiesta dagli alunni della II Ap della scuola elementare. Entrato nel suo ufficio ha trovato sulla scrivania una lettera scritta in corsivo perfetto, quello che solo dei piccoli di 7-8 anni sanno sfoderare, su un foglio di carta bianco. Due semplici richieste, poter venire a scuola con i capelli tinti di azzurro, colore della maglia del Napoli, e un'uscita anticipata per festeggiare la tanto attesa vittoria. A contornarle disegni colarti di azzurro. "Speriamo nel vostro buon cuore" scrivono i piccoli, firmando tutti la lettera, come in ogni circolare scolastica che si rispetti.

Questa lettera profuma di quelle torte che a volte gli studenti fanno ai professori per poter saltare un'interrogazione, ma in questo caso a muovere i bimbi non è stata la furbizia ma un forte amore, trasmesso di generazione in generazione per la loro squadra di calcio del cuore.

Il preside, da grande tifoso, di tutta risposta, si legge in un'intervista rilasciata a Fanpage, ha scritto ai bimbi che non solo si sarebbero dovuti tingere i capelli come richiesto, ma che anche lui li in caso di vittoria avrebbe fatto loro compagnia con barba e capelli tinti di blu. Per l'uscita anticipata, si diceva invece un po' dubbioso, la scuola è molto vicina all'aeroporto nel quale oggi farà ritorno la squadra partenopea e la paura di sapere i genitori dei piccoli imbottigliati nel traffico, o loro stessi preda dei tifosi lo spaventava un po'.

Oggi il profilo Facebook del preside è dei colori del Napoli, ha scritto "Ogni promessa è debito" mostrandosi abbracciato a insegnanti e alunni, tutti con la maglia del Napoli e i capelli azzurri. I piccoli alla fine non sono usciti prima ma insieme al preside si sono ritrovati tutti nel cortile della scuola a cantare a gran voce una canzone per il mito di grandi e piccini, Maradona. "I bambini vanno educati ai grandi valori: prima di tutto la sobrietà" scrive divertito il dirigente scolastico sul suo profilo Facebook.

La vittoria del Napoli e i festeggiamenti annessi rimarranno per sempre nel cuore di questi piccoli alunni, che hanno così imparato che l'attesa, il desiderio, il lavoro di squadra e le buone maniere nel chiedere qualcosa, vengono sempre ripagati. Una delle più grandi lezioni che la scuola potesse dare loro.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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