Con il termine gravidanza tardiva, si indica una gestazione che avviene dopo i 40 anni di età della donna. Possono essere diversi i motivi che portano a diventare madri a quest'età: studi universitari e post universitari, carriera, altre aspirazioni, ricerca del partner, situazioni economiche precarie, motivazioni personali e voglia di realizzarsi prima di mettere su famiglia. Secondo i dati più recenti, in Italia il 60% dei parti si verifica in donne con età compresa tra i 30 e i 40 anni, con sempre più primipare over 40.
Avere figli dopo i 40 anni non è impossibile. Ci sono però dei rischi da non sottovalutare, come l'infertilità: la fertilità femminile dopo i 35 anni inizia infatti a diminuire bruscamente. Altri rischi potrebbero riguardare la maggiore incidenza di anomalie cromosomiche nei bambini e anche aborti spontanei più frequenti. Informandosi presso il ginecologo e prestando attenzione, però, si può vivere una gravidanza serena.
Come cambia la fertilità dopo i 35 anni
La fertilità è la capacità biofisiologica di un individuo o di una coppia di avere figli: si definisce come "l'attitudine a concepire" ed è il contrario della sterilità. Nell'uomo e nella donna, la fertilità risente dei processi di invecchiamento, cambiando profondamente con l'età. Negli uomini, ad esempio, vengono prodotti spermatozoi anche in età avanzata, ma questi diminuiscono per numero e qualità. Invece, nelle donne l'età gioca un ruolo molto più cruciale nella fertilità.
Parto in acqua: benefici e rischi per mamma e bambino
Quando una donna viene al mondo, ha infatti un numero fisso di follicoli, che contengono gli ovociti. Non si rigenerano: quindi la riserva ovarica va ad esaurirsi man mano che passano gli anni. Tra i 20 e i 30 anni la fertilità femminile raggiunge il suo picco massimo. Intorno ai 32 anni inizia a diminuire e poi il declino è più rapido tra i 35 e i 37 anni, diminuendo fino ad azzerarsi a ridosso degli anni della menopausa (che si verifica intorno ai 50 anni).
A 40 anni le donne attraversano quella fase che viene definita di subfertilità o di infertilità: a volte può manifestarsi prima, altre volte dopo. Questo non vuol dire che a 40 anni non si possono avere figli. Ma, semplicemente, che le possibilità sono ridotte. Con il progresso della scienza medica e con l'introduzione di nuove tecniche di procreazione medicalmente assistita, la possibilità di diventare madre dopo i 40 anni è comunque più semplice da realizzare.
I rischi di una gravidanza dopo i 40 anni
Come abbiamo sottolineato, diventare mamma a 40 anni è possibile. Meno probabile, visto che la fertilità è drasticamente diminuita, e anche con più rischi, però. Rischi per la salute della mamma e del bambino che porta in grembo. Per la donna, ad esempio, possiamo notare un rischio aumentato di:
- diabete gestazionale
- ipertensione associata alla gravidanza
- malattie ginecologiche
- disfunzioni della tiroide
- parto cesareo
- parto prematuro
- rischio di aborto nel primo trimestre
Per i bambini, invece, si parla, oltre che di aborto spontaneo (rischio maggiore del 40%) e nascita prematura, di un rischio aumentato di anomalie genetiche e patologie cromosomiche (come la Sindrome di Down). Per questo motivo è sempre consigliabile eseguire una serie di esami che possono aiutarci a valutare se la nostra gravidanza è a rischio.
Quali esami di diagnosi prenatale fare
Diventare mamma dopo i 40 anni impone delle accortezze particolari, che magari non si hanno a 20 o 30 anni, perché le possibilità di incorrere in rischi maggiori sono notevolmente aumentate. Per questo motivo i ginecologi consigliano di eseguire sempre una importante fase di counselling preconcezionale, per valutare lo stato di salute generale della donna che intende iniziare una gestazione e al fine di ridurre i rischi e conoscere in anticipo cosa potrebbe accadere. Inoltre diventa fortemente raccomandata anche la diagnosi prenatale. Sono diversi i test a cui ci si può sottoporre:
- test del DNA fetale: un esame di screening non invasivo, in grado di individuare eventuali anomalie cromosomiche, che si esegue entro l'11esima settimana e si svolge con un prelievo di sangue materno (svela anche il sesso del bebè)
- amniocentesi, un esame del liquido amniotico: si esegue per individuare eventuali anomalie cromosomiche o genetiche e difetti del tubo neuronale, tra la 15esima e la 18esima settimana di gestazione
- villocentesi o biopsia di corion: come l'amniocentesi è un esame più invasivo del test DNA fetale, che si esegue tra l'11esima e la 12esima settimana, esaminando il tessuto della placenta che viene prelevato per via addominale o transcervicale
I vantaggi della gravidanza tardiva
Finora abbiamo visto solo i rischi di una gravidanza tardiva. Ma esistono anche dei possibili vantaggi da non sottovalutare e che in una certa misura potrebbero compensare le difficoltà dal punto di vista biologico.
Chi decide di affrontare la prima gravidanza o le successive dopo i 40 anni, magari con una carriera già avviata, con una maggiore consapevolezza di se stesse e con una situazione sentimentale più stabile, può affrontare con una tranquillità superiore la responsabilità genitoriale. In particolare, gli esperti dicono che diventare mamme tardi può comportare:
- una maturità superiore rispetto a mamme più giovani
- una maggiore stabilità economica
- una consapevolezza maggiore dell'impegno richiesto
- una maggiore stabilità emotiva e psicologica
- una migliore capacità di gestire emozioni proprie e del bebè, così da aiutarlo a crescere meglio
Il commento della psicologa
«Dal punto di vista psicologico si può pensare che fare figli a 40 anni comporti una serie di emozioni e sentimenti assai differenti rispetto ad una gravidanza precoce. Tuttavia, entrambe le mamme vivranno le medesime emozioni: ansia per l'attesa di cosa accadrà, le aspettative sul futuro, gioia e paure riguardo gravidanza e parto» commenta la psicologa Elisabetta Lupi, membro del Comitato Socio-Scientifico di Wamily.
«Ciò che farà la differenza nei due casi – continua la dott.ssa Lupi – sono i fattori ambientali e di contesto: una mamma più giovane difficilmente potrà riuscire a gestire da sola la nascita di un figlio mentre una donna più matura potrebbe essere in grado di avere una maggiore libertà e autonomia (lavoro stabile e possibilità di chiedere permessi, possibile aiuto da parte di un partner a sua volta lavorativamente più autonomo e stabile, l'aiuto da parte di amiche già mamme esperte, nonne già in pensione da qualche anno e così via). La prima gravidanza in tarda età dunque non è meno piena di emozioni o vissuti, tuttavia si inserirà in un contesto di vita differente».