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6 Novembre 2023
14:00

Homer che strozza il figlio Bart? È un approccio genitoriale violento e diseducativo. Eliminata la gag cult dai Simpson

Dopo 34 anni e più di 750 episodi, Homer non strangolerà più il figlio Bart: è un approccio genitoriale inattuale. A spiegarlo è lo stesso personaggio nel corso dell’ultima stagione andata in onda lo scorso 22 ottobre.

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Homer che strozza il figlio Bart? È un approccio genitoriale violento e diseducativo. Eliminata la gag cult dai Simpson
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Chiunque probabilmente ricorda l’iconica immagine di Homer Simpson mentre acciuffa il figlio Bart per il collo e lo strozza con le mani, rimproverandolo a suon di “brutto bagarospo!”. Ottimo, dimenticatevela. Oppure immagazzinatela in quel deposito della mente in cui sono custoditi i nostalgici ricordi dei telefilm del passato, perché gli autori della serie televisiva pluridecennale hanno convenuto di eliminarla. La gag di papà Homer che, come metodo educativo, ricorre a uno scatto d’ira non è più attuale e rischia di trasmettere al pubblico un messaggio sbagliato, impetuoso e anacronistico. Oggi vige (fortunatamente) una sensibilità diversa rispetto al passato e sappiamo che per sgridare un figlio non ha senso ricorrere alla violenza o reagire in modo manesco.

«Perché sei piccolo!» grida Homer, piegato su Bart con le sopracciglia corrucciate e le mani intrecciate intorno al collo del figlio, che, terrorizzato, ha gli occhi fuori dalle orbite e la lingua a penzoloni. È una delle gag più ricorrenti della sitcom di Matt Groening, che tuttavia non viene più rappresentata nelle ultime stagioni. L’assenza ingiustificata della scenetta ha trovato finalmente una spiegazione in un episodio della 35esima stagione del cartone animato. Nella puntata intitolata “McMansion & Wife”, trasmessa su Fox lo scorso 22 ottobre, arriva una nuova famiglia nel quartiere di Springfield dove vivono i Simpson, Evergreen Terrace, e Homer e Marge vanno a conoscerli. «Hai una bella stretta di mano!» esclama il vicino, Thayer. «Vedi Marge? Strangolare il ragazzo ha dato i suoi frutti» risponde con ironia Homer, rivolgendosi alla moglie, prima di aggiungere: «Sto solo scherzando. Non lo faccio più. I tempi sono cambiati».

Non lo faccio più. I tempi sono cambiati
Homer Simpson

Gli spettatori hanno apprezzato la scelta degli autori. «Sapevo che il mio amico Homer avrebbe imparato. È un tipo intelligente» ha commentato un utente su Twitter (dal 2023 noto come X). «Gli ci sono voluti 36 anni ma alla fine ha imparato» ha scritto un altro. «Questo è il progresso» ha aggiunto un terzo. D’ora in avanti, dunque, non si vedrà più Homer strangolare Bart nella serie animata statunitense trasmessa per la prima volta il 17 dicembre 1989.

In realtà, un primo, e incompleto, ravvedimento di papà Homer si era già notato nella stagione 22. Nell’episodio “Love Is a Many Strangled Thing” (“L’amore è una cosa molto strangolata”), andato in onda nel 2011, il terapeuta Dr Zander nel corso della seduta tenta di spiegare a Homer il suo errore nell’approccio con il figlio. Nel corso della puntata, compare l'imponente giocatore di basket Kareem Abdul-Jabbar, un amico del dottor Zander, che affronta il padre di Bart e gli insegna cosa significa «essere giovane, piccolo e terrorizzato» strangolandolo senza pietà più volte. Nonostante il metodo abbia traumatizzato Homer, la scena dello strangolamento di Bart si è nuovamente verificata qualche stagione più tardi, la trentunesima.

Da allora però Homer non ha più inveito brutalmente contro Bart, ed oggi sappiamo anche il perché: la violenza non insegna nulla di buono ai figli.

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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