Spesso quando i bambini iniziano a fare i capricci, in casa o in mezzo alla gente, sembrano davvero ingestibili. Il lavoro più difficile per i genitori è proprio cercare di mantenere la calma, ricordandosi anche che ci sono degli errori da non fare o delle frasi da non dire per evitare di rendere i bambini ancora più nervosi.
Urla, schiamazzi, minacce, frasi taglienti, i bambini in alcune circostanze sembrano dare il peggio di loro e i genitori non sanno proprio come prenderli per calmarli. Ecco 10 errori da non fare quando i bambini fanno i capricci, per rendere più semplice il ritorno alla pace e alla tranquillità.
- 11. Prendere sul personale l'atteggiamento e le frasi del bambino
- 22. Urlare più forte per farci sentire
- 33. Assecondare il capriccio
- 44. Punire, senza capire il motivo
- 55. Paragonarli ad altri bambini
- 66. Ricattarli emotivamente
- 77. Promettere continuamente premi o ricompense
- 88.Cambiare continuamente il metodo educativo
- 99. Trattarli come adulti
- 1010. Usare metodi violenti
1. Prendere sul personale l'atteggiamento e le frasi del bambino
I capricci sono un momento di disregolazione emotiva, i bambini non ci stanno sfidando in alcun modo, anche se sembra così. Nonostante gli sguardi inappropriati che spesso ci rivolge chi ci circonda, non stanno neanche mettendo in discussione il nostro metodo educativo. I bimbi con i loro capricci stanno affermando la loro personalità, oppure semplicemente stanno richiamando, nel modo più impattante che conoscono, la nostra attenzione. «Mamma, non mi fai mai fare quello che mi piace!», «Papà, ti odio!» sono frasi che ci accartocciano il cuore, ma il bimbo non le pensa, sta imparando a gestire la propria frustrazione, ricordiamolo sempre.
2. Urlare più forte per farci sentire
Dobbiamo pensare sempre che ogni nostro gesto insegna qualcosa ai bambini, non possono pensare che nel litigio o nelle incomprensioni ad avere la meglio sia chi grida più forte. Inoltre non faremo altro che aumentare la loro frustrazione gridando. Meglio utilizzare un tono di voce, fermo e sicuro di ciò che stiamo dicendo.
3. Assecondare il capriccio
I capricci dei bambini non vanno assecondati, o meglio, non completamente. Non possiamo lasciare che i bimbi sentano di aver completa libertà su ciò che noi gli chiediamo di fare per il loro bene. Ovviamente capita di essere molto stanchi e cedere al desiderio del bambino di comprare un ovetto di cioccolato al supermercato, ma cerchiamo, davanti ai suoi no, di proporre delle alternative. Se il bimbo inizia a gridare perché non vuole mettere le calze la mattina, cerchiamo un escamotage per esempio dicendogli: «Dai andiamo insieme a cercare nel cassetto delle calze, così potrai scegliere se mettere quelle rosse o quelle gialle».
4. Punire, senza capire il motivo
I capricci dei bambini, alcune volte sono il segnale di fame o sonno, dunque negli orari che precedono i pasti o la nanna, bisogna cercare di essere un pochino più pazienti. In altri casi, con i capricci potrebbero star manifestando un malessere, magari hanno bisogno di più attenzioni, oppure non si sentono ascoltati abbastanza, oppure a scuola qualcosa non va.
Cerchiamo, una volta che il bambino si è calmato di farci spiegare perché ha reagito in quel modo. Punire i bambini, perché semplicemente stanno manifestando le proprie emozioni è solo svilente per loro e gli farà credere che i sentimenti non vadano espressi.
5. Paragonarli ad altri bambini
Dire a un bambino di guardarsi intorno, perché nessuno si sta comportando come lui è solamente svilente e aumenta il suo sentimento di frustrazione e inadeguatezza. Peggio ancora se lo paragoniamo al fratello o alla sorella, aumentando la gelosia che talvolta tra fratelli si instaura. Lasciamo che sfoghi il suo momento di rabbia, cercando poi di comprenderne le motivazioni.
6. Ricattarli emotivamente
«Se ti comporti così non sei un bravo bambino», «Se fai i capricci allora significa che non mi vuoi davvero bene». I ricatti emotivi sono da evitare sempre nell'educazione dei bambini. I sentimenti di affetto non c'entrano nulla con la frustrazione e la rabbia che il bambino sta provando in quel momento. Ricattare emotivamente i bimbi non farà capire loro cosa non va della loro reazione, li svilirà e farà mettere loro in discussione il rapporto che hanno con noi.
7. Promettere continuamente premi o ricompense
Non è sbagliato dire ad un bambino, che dal momento che si è comportato bene, nonostante una situazione di stress o ansia, gli abbiamo preso un regalo, però non deve diventare l'abitudine. Questo perché il bimbo deve imparare ad essere educato, gentile e rispettoso con gli altri, non nell'ottica di ricevere un premio, ma perché educativamente ha appreso qualcosa da noi. Piuttosto, sia che si comporti bene, sia che faccia qualche capriccio, cerchiamo di fargli capire che ci siamo, abbracciandolo e standogli vicino.
8.Cambiare continuamente il metodo educativo
Dobbiamo cercare di non confondere i bambini e mantenere una linea educativa coerente. Se un giorno cediamo ai suoi capricci davanti a un piatto di broccoli fumanti, quello successivo siamo intransigenti e quello dopo ancora gli diciamo che non glieli faremo mangiare più, è normale che il bimbo si innervosisca e vada in confusione. Cerchiamo di essere fermi sulle nostre posizioni educative, anche durante i capricci.
9. Trattarli come adulti
«Ma non vedi che ti guardano tutti se fai così?». No, il bambino non lo vede, non conosce i contesti in cui deve stare tranquillo e quelli in cui può dare libero sfogo alle sue emozioni, perché semplicemente queste nozioni sociali si acquisiscono una volta adulti.
Ricordiamoci sempre che stiamo parlando con un bambino e che a volte non comprendiamo un capriccio perché non riusciamo a parlare la sua lingua.
10. Usare metodi violenti
La violenza non è mai la soluzione. A volte la rabbia è in grado di impossessarsi del nostro corpo e farci prudere le mani, allora è il momento per farci da parte, scegliere metodi come il time-out o il silenzio attivo, in modo da rilassarci, lasciare che il bimbo si rilassi ed essere dunque pronti al dialogo.