Si fra presto a dire "boomer". Sembrava ieri che prendevamo in giro chi intasava le chat con i "buongiornissimo kaffé" e ora potremmo già essere passati dall'altro lato della barricata.
Se infatti fino a qualche anno fa il termine spettava alla generazione nata tra gli anni '50 e i '60 – i cosiddetti baby boomer nati durante il "boom" economico – ora l'aggettivo viene gradualmente appioppato a chiunque fatichi ad aggiornarsi sulle novità dettate dalla modernità (mode, linguaggi, modi di gestire i mezzi di comunicazione) e che provi maldestramente a recuperare il terreno tra le risate e lo scherno dei più giovani.
Insomma, oggi lo scontro generazionale si gioca sul campo "boomerismo" e in un mondo dove tutto cambia alla velocità delle luce, anche le mamme e i papà più moderni possono trovarsi in un attimo ad essere etichettati senza pietà come "boomer" dai propri figli.
Dopotutto, "boomer" è chi non sa di esserlo e le regole del gioco sono sempre nelle mani della generazione più giovane.
Per evitare troppi imbarazzi o più semplicemente arrendersi all'inevitabile scorrere del tempo, ecco allora dieci segnali per capire se davvero siamo diventati genitori boomer.
"La musica di oggi? Inascoltabile"
Se pensate che la musica moderna sia solo un frastuono incomprensibile, andate ripetendo che la Trap non sia un genere musicale e fate continui paragoni con i mostri sacri degli anni 80/90, allora abbiamo una brutta notizia: ricordate quei bacchettoni stantii che deridevano le rock-band e la musica elettronica?
Ecco, ora quelli siete voi!
Social rivelatori
Giù il tipo di social utilizzato può influire molto sul punteggio di "boomerismo". I giovani – quelli veri – hanno omrai disertato da anni Facebook è ormai da e anche Instagram non appare più fresco come un tempo. Solo l'utilizzo di TikTok – almeno per il momento – può offrire un piccolo appiglio a chi ancora non vuole arrendersi al gap generazionale.
Se però il feed rimane popolato da gattini, video-ricette di cucina e sketch di commedie dei primi 2000, allora non c'è proprio più nulla da fare.
Tecnologia antidiluviana
Avete mai pensato al fatto che per i nostri figli il floppy-disc sarà solamente un'immagine all'icona del salvataggio dei dati e non un elegantissimo supporto di memoria digitale? Ecco, questa già la dice lunga su quanto il mondo sia cambiato in una manciata di lustri.
Lo stesso discorso vale per le videocassette, i cellulari con i tasti e i modem che impedivano le telefonate quando ci si connetteva ad Internet: se li ricordiamo (e magari li rimpiangiamo), la cover a libretto dello smartphone – simbolo certificato di "boomerismo" – è proprio dietro l'angolo.
Emoji ed emoticon
Farcite ogni messaggio di emoji? Beccati, siete "boomer"!
I giovani di oggi infatti sono molto più abbottonati con le emoji all'interno del testo e preferiscono gli sticker e le GIF.
Punteggiatura fuori controllo
Nei loro messaggi i giovani non usano la punteggiatura, anche quando dovrebbero.
I "boomer", invece, non solo la utilizzano, ma ne fanno un uso smodato, spargendo qua e là punti esclamativi e puntini di sospensione come semi in un campo da coltivare.
La prova del nove? Controlliamo le nostre chat: se tutte le nostre frasi terminano con dei punti di sospensione… Sappiate che la frittata è fatta…
Abbreviazioni
Sì, il modo in cui scriviamo e chattiamo la dice lunga sulla nostra anagrafica digitale.
L'ultimo esempio riguarda le abbreviazioni come "Xké" o "Cmq", antico retaggio di un'era durante la quale si usavano gli SMS e c'era un limite di caratteri da rispettare (e ogni messaggio costava qualche centesimo, quindi era meglio risparmiare).
Oggigiorno nei messaggi si può anche copiare la Divina Commedia, quindi certi vecchi orrori ortografici nati per necessità non hanno più alcuna ragione d'esistere. I nostri ragazzi, infatti, non li usano.
Pose fotografiche
Dimmi come ti metti in posa e ti dirò chi sei.
Se nelle foto di famiglia facciamo gesti strani con le mani (il gesto della vittoria, il gesto del surfista etc…) o ci scattiamo selfie che riprendono solo un volto ravvicinato dal collo in sù, il "boomer" che è in noi ha ormai preso il sopravvento.
Guardare la TV
Eccezion fatta per il Festival di Sanremo e qualche reality-show (che però viene commentato sui social), i nostri figli guardano sempre meno la televisione commerciale, prediligendo di gran lunga le serie o le dirette streaming.
I tuoi figli si vergognano di te
Fa male, lo sappiamo, ma i primi ad accorgersi della nostra discesa negli abissi del "boomerismo" sono proprio i nostri figli, i quali prontamente iniziano a vergognarsi di noi, del nostro modo di parlare, di scrivere e utilizzare i mezzi di comunicazione.
Non prendiamocela troppo, c'est la vie. L'importante è non cercare di recuperare terreno e fare i giovani a tutti i costi come nel celebre meme del Signor Burns (personaggio ultra-ottuagenario de I Simpson che in una puntata cerca di spacciarsi per teenager): sarebbe avvilente.
Molto meglio abbracciare la realtà e rassegnarci ad un futuro di sguardi perplessi da parte dei nostri ragazzi e volto gelidi dopo l'ennesima battuta caduta nel vuoto.
Lo slang
La prova regine, la pistola fumante, l'ultimo tassello del mosaico. Quando i nostri ragazzi parlano tra loro e non riusciamo a capire tre quarti delle parole, è segno che abbiamo fatto il nostro tempo e che i nostri figli stanno davvero crescendo.
E a guardar bene, questa è l'unica cosa che conta.