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18 Maggio 2023
10:00

I 7 motivi per i quali un neonato (probabilmente) non dorme

I neonati hanno bisogno di molto sonno durante le prime fasi della loro vita, per il loro sviluppo fisico e mentale. Tuttavia, è notoriamente difficile farli dormire tutta notte (chi più, chi meno). I motivi per cui non dormono sono davvero i più disparati: dalle coliche al bisogno di sentirsi vicino a un genitore, ecco i principali.

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I 7 motivi per i quali un neonato (probabilmente) non dorme
neonato non dorme

Partiamo da un presupposto: non tutti i neonati e i lattanti dormono alla stessa maniera. Anzi: non esiste un pattern della nanna uguale per tutti e, soprattutto, i primi mesi di vita di un bambino rappresentano un periodo di assestamento davvero imprevedibile. Ci sono quindi i neonati e lattanti che dormono più a lungo, quelli maggiormente sensibili ai cambi di luce e ai rumori, e quelli che almeno in apparenza sembrano non riuscire proprio a dormire sonni davvero ristoratori.

Quando i più piccoli  non dormono a sufficienza, tuttavia, può diventare un problema. Poca nanna e ritmi scombussolati sonno-veglia potrebbero avere un impatto negativo sullo sviluppo fisico e mentale del bebè, nonché sulla salute e il benessere dei genitori. È importante comprendere i motivi per cui un neonato potrebbe avere difficoltà a dormire per trovare soluzioni adeguate.

Ecco alcune ragioni per cui i più piccoli  non dorme, con i segnali da osservare per cercare di capire se si tratta effettivamente di una di queste situazioni.

Coliche

Le coliche sono una causa comune di disturbo del sonno nei primi 5 mesi di vita. Si tratta di contrazioni addominali che causano dolore e disagio e che possono verificarsi in neonati fino a cinque mesi di età (suppergiù), non a caso si chiamano anche "coliche dei primi 5 mesi".

I sintomi delle coliche possono includere pianto inconsolabile, irritabilità risvegli frequenti la notta e difficoltà a dormire. Se si sospetta questa situazione, è importante consultare un medico per capire quale trattamento adeguato intraprendere.

Reflusso gastro-esofageo

La malattia da reflusso gastro-esofageo è un altro motivo per cui un neonato potrebbe avere difficoltà a dormire. Il reflusso gastro-esofageo si verifica quando il contenuto dello stomaco risale nell'esofago, causando bruciore di stomaco e forte fastidio. I sintomi del reflusso gastroesofageo nei più piccoli sono facilmente confondibili con quelli delle coliche, quindi è bene valutarli al meglio. Anche in questo caso potrebbero infatti presentarsi pianto inconsolabile, nervosismo, risvegli e fatica ad addormentarsi. In più il bambino potrebbe avere un rallentamento del suo normale pattern di crescita.

Ci sono diverse strategie che i genitori possono utilizzare per aiutare il proprio bambino a dormire meglio, in attesa di consultare il medico. Per esempio, allattare il neonato in posizione eretta mantenendolo poi in posizione verticale dopo la poppata (al seno o al biberon). Se si tratta di una malattia da reflusso gastro-esofageo potrebbe darsi che il pediatra prescriverà delle terapie specifiche per alleviare i sintomi.

Bisogno di vicinanza

Molti neonati si sentono più sicuri e confortevoli quando sono vicini a un adulto. D'altra parte, il passaggio dall'utero al mondo esterno è per loro un trauma. Se prima si trovavano in un ambiente accogliente, contenuto e intimo, ora si ritrovano a dormire senza quella confortevole costrizione.

Se, dunque, non riesce a dormire da solo, potrebbe essere utile dormire tenendolo vicino a sé, considerando l'utilizzo di un lettino adiacente al proprio lettone, di quelli fatti apposta per il co-sleeping (in maniera più sicura rispetto alla nanna direttamente nel letto dei genitori).

Fasi di sviluppo

I neonati passano attraverso molte fasi di sviluppo durante i primi mesi della loro vita, per quanto piccoli. Durante queste fasi, il sonno può subire mutamenti e risultare più disturbato. Anche i denti che iniziano a crescere potrebbero dare noia e dolore, con conseguente disagio durante le ore di sonno, così come i primi apprendimenti. E ricordiamoci che i bambini iniziano a soffrire per il male ai denti a volte settimane o addirittura mesi prima che compaia il primo dentino. Quando i bebè iniziano a gattonare o camminare, per esempio, la notte potrebbero esserci dei cambiamenti e delle difficoltà.

Ritmo circadiano

Il ritmo biologico degli esseri umani è influenzato fortemente dai fattori esterni e in particolare dalla luce. La stessa melatonina, spesso chiamata ormone del sonno, è influenzata dalla luce.

Alcuni soggetti sono più sensibili di altri alla luce e a volte basta regolare l'intensità delle fonti luminose a cui sono esposti per regolare il ritmo sonno-veglia, facendoli dormire di più durante la notte (quando c'è buio) e meno durante il giorno (evitando quindi il buio totale per i pisolini diurni).

Fame

A volte i motivi più semplici sono quelli più probabili. I più piccoli hanno bisogno di essere nutriti anche la notte e a volte ciò che li sveglia è proprio la fame. Invece di allattare secondo un ritmo programmato a tavolino, è meglio seguire le richieste del bebè, offrendo poppata o biberon al bisogno.

Agitazione

Alcuni bebè fanno fatica a riposarsi, soprattutto quando li si stimola eccessivamente. La sera è sempre meglio evitare giochi o interazioni troppo stimolanti o eccitanti, evitare smartphone e tablet di mamma e papà, optando per una routine della nanna più lunga e dolce, abbassando le luci ed evitando rumori troppo forti.

Anche il latte materno potrebbe  avere un ruolo nell'agitazione serale: alcune sostanze come il cioccolato o la caffeina potrebbero avere effetti negativi sul sonno del neonato, per cui meglio non abbondarne il consumo.

Fonti
NHS
Sfondo autopromo
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