«Altezza, mezza bellezza» era e forse è ancora lo slogan dedicato ai bambini molto alti. Quelli ai quali da sempre sono riservati gli ultimi posti in fondo in classe, il ruolo di “chiudi fila” nelle prove di evacuazione e che nella foto di classe si scorgono abbracciati, rigorosamente dietro ai loro coetanei più bassi.
Questi bimbi, più alti rispetto alla media dei loro compagni, secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature, fino a poco tempo fa, quasi sicuramente provenivano dalla città e non dalla campagna.
Per la ricerca sono stati esaminati quasi 2400 studi sull’indice di massa corporea dei bambini tra i 5 e i 19 anni che abitano in città o in campagna, di circa 194 Paesi, dal 1990 al 2020.
Da qui la conferma, trent'anni fa i bambini di città erano più alti di quelli di campagna, ma oggi le cose sembrano essere cambiate. I nuovi nati nelle zone rurali hanno pareggiato un po’ ovunque i loro coetanei di città, e in alcuni casi, li hanno anche superati in altezza.
Le differenze di altezza emerse dallo studio
Nel 1990 ad esclusione dei Paesi più sviluppati, tra bimbi che vivevano in città e bimbi che vivevano in campagna, si registrava una differenza media di altezza notevole. I bambini provenienti dalla città potevano essere 2,4 o addirittura 5 cm più alti dei loro coetanei campagnoli. La differenza massima si registrava in alcuni parsi dell’America Latina, Asia orientale e sudorientale, Asia centrale e orientale Europa e Africa sub-sahariana.
Ma dal 1990 al 2020 il trend è cambiato. In Croazia, Argentina,Brasile, Cile, Taiwan, Kazakistan e Uzbekistan il vantaggio dei bimbi di città, in altezza è diminuito dagli 1 ai 2,5 cm. Il divario è diminuito anche in alcuni Paesi a medio reddito, come Cina, Vietnam e Romania, anche se i piccoli provenienti dalle zone rurali non sono riusciti a superare in altezza i loro coetanei.
Ma nei Paesi a medio reddito emergenti, e nei Paesi occidentali ad alto reddito, il trend non è solo cambiato, si è proprio invertito. Se la differenza di altezza tra bimbi nati in città e bimbi nati in campagna era impercettibile, ora i secondi hanno battuto i primi.
I dati che arrivano dall’Italia invece indicano che dal 1990 ad oggi l'altezza media di bimbi e adolescenti si mantiene stabile e abbastanza omogenea in tutto il Paese. Dati ben diversi da quelli che si erano registrati tra inizio ‘900 e 1980, quando l'altezza media di ragazzi e bambini aveva subito un innalzamento di circa 1o cm.
Come si spiega il cambiamento di altezza dei bambini?
Innanzitutto è bene comprendere che dietro all’indice di massa corporeo, quindi all’altezza e al peso dei nostri bimbi ci sono oltre che fattori genetici, fattori legati al loro stile di vita.
Un indice di massa corporea troppo basso si traduce in un più elevato rischio di mortalità, o in un deficit nello sviluppo cognitivo. Quindi bassi rendimenti a scuola prima e scarse capacità di adattamento nel lavoro, poi. Un indice di massa corporea troppo elevato in giovane età si può tradurre invece in obesità.
Una corretta alimentazione, un ambiente sano in cui vivere, disponibilità di farmaci, benessere psicologico, buone condizioni di salute e luoghi che favoriscano la creatività dei bambini, sono alla base del loro benessere e sviluppo, anche in altezza.
Se un tempo benessere economico si traduceva con benessere fisico, quindi in città viveva chi conduceva una vita agiata, aveva sempre la tavola imbandita, poteva fare sport e poteva frequentare la scuola più prestigiosa, ad oggi le città sono ben diverse da così. I centri urbani sono luoghi sempre più inquinati e pieni di insidie. L’emarginazione sociale è dietro l’angolo, il rischio di povertà è molto alto e bimbi e ragazzi manifestano spesso sintomi come ansia, stress o dipendenze.
Ecco spiegato l'invertirsi del trend nei luoghi in cui la ricchezza è andata di pari passo con l'aumentare di disagi e inquinamento e il pareggiare dell'altezza nei Paesi in via di sviluppo. Qui a poco a poco la città ha inghiottito la campagna e benessere e servizi non sono più solo di pochi, ma di tutti.