Presto i bulli che si muovono spesso indisturbati tra le classi, si troveranno fianco a fianco con le loro vittime, per aiutarle, riconoscendo i propri errori. Non solo, dovranno seguire un percorso rieducativo, sotto la supervisione dei servizi sociali, che potrebbe essere esteso alle loro famiglie.
Questo è quanto si evince dalla proposta di legge per il contrasto di bullismo e cyberbullismo adottata all'unanimità dalle commissioni Affari sociali e Giustizia della Camera.
Il testo unico nasce dall'unione di tre proposte di legge, di Devis Dori (Avs), Pietro Pittalis (Fi) e Ciro Maschio (Fdi). Da ciascuna proposta sono state eliminate quanto più possibile le norme penali per privilegiare misure di prevenzione del fenomeno e di rieducazione dei ragazzi. Ora il testo è in attesa di essere sottoposto agli emendamenti, ma il fatto che maggioranza e opposizione lo abbiano approvato fa ben sperare in tempistiche brevi.
Oltre a questo è prevista la creazione di un tavolo tecnico presso il Ministero dell'Istruzione, al quale siederanno dicasteri competenti e altri soggetti, tra cui associazioni che abbiano esperienza nella promozione dei diritti dei minori e degli adolescenti. Non mancheranno per contrastare il cyberbullismo, operatori che si occupano di internet o social networking, rappresentanti delle associazioni studenteschi e dei genitori.
Il bullismo e il cyberbullismo, le piaghe dei giorni d'oggi che intaccano la salute fisica e psichica dei ragazzi, sono tornate al centro del dibattito, dopo il recente caso dell'aggressione da parte di un alunno 16enne alla sua docente. Il Ministro dell'Istruzione e del Merito, Valditara ha commentato l'accaduto sul suo profilo Twitter.
I casi di bullismo all'interno delle scuole secondo il Ministro sembrano essere in aumento dal 2020, dopo la pandemia da Covid-19. I ragazzi hanno vissuto un forte isolamento, rimanendo uniti solo grazie ai dispositivi digitali.
La distruzione dei rapporti interpersonali li porta ad essere violenti, verbalmente o fisicamente, per ovviare a tuto questo, il Ministro Valditara ha rinnovato la necessità di inserire la figura dello psicologo nelle scuole, che sia qualificato e a disposizione dei ragazzi.
Cosa possono fare le scuole oggi
Le scuole con i decreti legge già presenti, sono state invitate a munirsi di norme per contrastare il fenomeno del bullismo, stilando i propri programmi.
Per esempio è buona norma avere tra l'organico un referente che si occupi del tema del bullismo e al quale rivolgersi in caso di necessità. I ragazzi, nonostante il decreto legge voglia prevenire più che curare il fenomeno, devono essere consapevoli della gravità delle azioni dei bulli che, ostacolando la volontà altrui, senza per forza ricorrere alla violenza, è a tutti gli effetti un reato punibile dalla legge.