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7 Dicembre 2023
11:00

I futuri papà che hanno bevuto troppo alcol in giovinezza possono danneggiare il feto: lo studio

Uno studio pubblicato su Andrology mostra gli effetti permanenti che l'alcol può avere sugli spermatozoi anche una volta che il papà smette di assumerlo. Infertilità, ritardi nella crescita del feto e problematiche fisiche.

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I futuri papà che hanno bevuto troppo alcol in giovinezza possono danneggiare il feto: lo studio
alcol e papà

Gli uomini che abusano di alcol in giovinezza, ma desiderano un giorno essere padri, possono compromettere la salute dei loro futuri figli? Uno studio pubblicato sulla rivista Andrology, dal titolo Alterations in sperm RNAs persist after alcohol cessation and correlate with epididymal mitochondrial dysfunction, ha risposto affermativamente a questa domanda. Non basta smettere di bere per evitare gravi danni alla salute del feto.

Si parla sempre e solo di mamme, quando ci si riferisce ai danni che l'alcol potrebbe causare al feto, poiché immaginare una donna in dolce attesa che beve un bicchiere di vino, fa immediatamente pensare alle ripercussioni sul bambino. Molte delle alterazioni che possono colpire i bambini, però, sono genetiche, dipendono dunque dal DNA, che in parte è ereditato dal papà. Questa volta gli scienziati si sono soffermati sulle cattive abitudini con l'alcol dei papà e sugli effetti che un abuso di etanolo prolungato potrebbe provocare agli spermatozoi.

Innanzitutto è bene dire che non solo l'alcol ha effetti negativi sul feto. Sulle informazioni epigenetiche che si trovano negli spermatozoi, influiscono anche eccessi o carenze nutrizionali, infiammazioni, uso di droghe, traumi psicologici, sostanze tossiche che si trovano nell'ambiente e appunto l'alcol.

L’utilizzo cronico di alcol, in particolare, da parte dei giovani che un giorno potrebbero essere futuri padri può portare a:

  • diminuzione dei tassi di successo della gravidanza
  • difetti della crescita feto-placentare
  • ridotto sviluppo dell'embrione
  • problematiche all'area cranio-facciale dei figli
  • alterazione della capacità di omeostasi neonatale del glucosio, che porta all'ipoglicemia neonatale.

Basta dunque smettere di bere? In realtà no, dopo aver fatto un utilizzo cronico dell'alcol, potrebbe essere ormai troppo tardi. Recuperare e correggere questi errori nell'RNA degli spermatozoi, sembra più complesso del previsto.

Ovviamente smettere di bere senza ombra di dubbio migliora lo stile di vita di chi prima abusava di alcol, a trarne beneficio sono anche la salute e la fertilità. L'improvvisa astinenza però nel corpo umano non pochi effetti collaterali. Disturbi di tipo ansioso e depressivo, alterazioni dell'attività neurologica, che si protraggono per almeno 3 settimane, continuando quindi ad avere un impatto negativo sugli spermatozoi e di conseguenza sul feto.

Proprio per questo i ricercatori hanno deciso di concentrare la loro ricerca sulle ripercussioni che uno stile di vita incentrato sull'alcol può avere sul feto anche una volta smesso di abusarne. Per farlo hanno utilizzato dei topi, esposti all'alcol dal volume del 6% o del 10% per 10 settimane consecutive, il tempo sufficiente a creare dipendenza. La somministrazione di etanolo è stata poi  sospesa per 4 settimane, il tempo necessario a lasciar terminare anche le controindicazione dell'improvvisa astinenza dalla sostanza. A questo punto è stata analizzata la composizione dello sperma prima e dopo l'utilizzo di alcol ottenendo dei risultati per nulla positivi. 

L'esposizione cronica all'alcol, anche se per un breve periodo, 10 settimane consecutive in questo caso, ha comportato errori durante la trascrizione dell'Rna, modificando la funzione mitocondriale, la fosforilazione ossidativa e la risposta allo stress. Ad aumentare in chi beve alcol sono le copie del DNA mitocondriale, persino un mese dopo aver smesso completamente di assumerlo. «L'abuso di alcol comporta una firma molecolare duratura della disfunzione mitocondriale e differenze nel contenuto dell'RNA non codificante anche dopo l'astinenza dall'alcol» si legge dallo studio.

In attesa di ulteriori accertamenti una cosa è già certa: le scelte di oggi hanno un enorme peso sul nostro domani e anche su quello dei nostri figli.

Studio medico
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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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