Massi e Konny sono due ragazzi giovanissimi e pieni di sogni. 25 anni lei, alle porte dei 30 lui, si sono conosciuti online nel 2017, quando tra studio e lavoro si ritagliavano dei momenti per giocare ad un gioco di società dal loro pc. Digitavano a diversi km di distanza, senza neanche conoscere il volto l'uno dell'altra, fino a che tra un messaggio e l'altro si sono innamorati, e Massi ha lasciato Monza percorrendo più di 400 km per trasferirsi per sempre nella vita di Konny.
Si sono rimboccati le maniche e hanno lavorato sodo per realizzare i loro desideri, facendo molti sacrifici, con il solo obiettivo di coronare il loro sogno d'amore. Si sono trasferiti in un piccolo appartamentino a Belluno e a marzo 2020, in pieno lockdown, è nata la piccola Evelyn.
Per diletto Massi ha iniziato a filmare qualche momento in famiglia, e ora sono seguiti sui social da più di un milione e mezzo di persone, rispondendo al nome di "I Mazzegaro".
Le critiche non mancano, soprattutto in un Paese come il nostro, colpito fortemente dalla crisi demografica, in cui fare figli da giovani sembra essere un atto rivoluzionario.
"Siete bambini che fanno bambini" digitano i leoni da tastiera, ma Massi e Konny sanno bene che la maturità non dipende dall'età. «Non è facile essere genitori giovani, i sacrifici sono tanti, la vita di coppia cambia, lo Stato non garantisce abbastanza aiuti, ma la felicità di Evelyn ci ripaga di ogni cosa. Le critiche invece, lasciano il tempo che trovano».
Come vi siete conosciuti?
Konny: Quando ci siamo conosciuti io vivevo a Belluno e andavo ancora a scuola, Massimiliano, invece, viveva a Monza e faceva l'università e lavorava. Ai tempi esisteva un gioco online, che permetteva ad uno dei partecipanti di fare un disegno e a tutti gli altri di indovinare cosa il disegno indicasse. Oltre al gioco si poteva chattare, per chiarirsi riguardo i disegni.
Un giorno giocando contro di lui ho disegnato una iena, per fargli capire che si trattasse di questo animale ho disegnato anche le risate, e lui ha fatto una battuta su quanto fosse buffa. Quel suo modo di scherzare così gentile mi ha incuriosita e ho visto che la sua immagine del profilo lo ritraeva insieme al suo cane. Sono andata quindi a cercarlo su Facebook, più interessata a quel bellissimo cane che a lui, sinceramente. Poi si sa, da cosa nasce cosa, abbiamo iniziato a sentirci su Facebook, dopo un mesetto lui si è fatto quasi 400 km per conoscermi e da lì siamo sempre rimasti insieme.
Quando avete capito che sareste diventati una famiglia?
Massimiliano: era difficile gestire la distanza, dunque i primi tempi da Monza mi sono trasferito a stare a Belluno da lei, che ancora viveva con sua mamma, cercando nel frattempo un lavoro. È stata la nostra prima esperienza di convivenza, ma eravamo ancora piccoli. Poi le cose sono andate proprio naturalmente, quando Konny ha finito la scuola e ha iniziato a lavorare, abbiamo cercato una casa in affitto. Ma non c'è stato mai un momento in cui ci siamo messi a tavolino e abbiamo deciso come sarebbero andate le cose: semplicemente sono accadute.
Quali emozioni avete provato quando è nata Evelyn?
Konny: La nascita della nostra bimba ci ha stravolto la vita, cambiandola in meglio. L'abbiamo così tanto voluta e desiderata che abbiamo vissuto la sua nascita come la realizzazione di un sogno. Ciò non toglie che le difficoltà siano comunque state molte, tutti i nostri equilibri sono stati stravolti e abbiamo dovuto ricostruirci anche come coppia.
Massimiliano: L'emozione di vedere Evelyn per la prima volta in sala parto è stata così bella e forte che non riesco proprio a descriverla. Le difficoltà ci sono comunque state, noi viviamo a Belluno, i nonni per esempio vivono tutti troppo lontano per poter badare a lei, quindi abbiamo da subito fatto i conti con il fatto di essere senza aiuti.
Konny: Evelyn poi è nata a marzo 2020, in pieno lockdown, quindi per i primi tre mesi non abbiamo potuto, come tutti, avere contatti con nessuno. E se da un lato è stato bello, perché ci siamo goduti Evelyn al 100%, dall'altra è stata dura essere soli.
Voi siete molto giovani, quali sono le bellezze e le rinunce di diventare genitori presto?
Konny: Non abbiamo fatto grandi rinunce diventando genitori. È vero siamo giovani, ma entrambi lavoriamo da sempre, io già quando andavo a scuola lavoravo nei weekend o d'estate, per poter creare proprio la vita che desideravo. Quando poi abbiamo raggiunto l'obiettivo di vivere in una casa nostra, avere la nostra bimba non è stato rinunciare a qualcosa ma realizzare un sogno. Ci sono chiaramente dei sacrifici da fare, perché la vita cambia, ma tutto si può adattare alla nuova vita con i figli.
Quale significato ha avuto per voi il matrimonio?
Massi: il matrimonio è stato il coronamento della nostra storia, una ciliegina sulla torta del nostro amore.
Konny: noi non vediamo il matrimonio come un'obbligazione, molti si sposano perché devono, per noi è stata una scelta d'amore. Grazie al matrimonio abbiamo potuto confermare un'altra volta il nostro amore, davanti a tutti.
Massi, durante le promesse il giorno del matrimonio hai detto: «Con te sono diventato da ragazzo a uomo, da uomo a padre». Come pensi ti abbia cambiato la paternità?
Io sono sempre stato il più piccolo di casa, perché ho due sorelle più grandi. Quindi sono sempre stato il più coccolato, non mi hanno mai dato grosse responsabilità.
Quando mi sono trasferito a vivere con Konny è avvenuto il primo passaggio, da ragazzo sono diventato uomo, ho imparato ad arrangiarmi, ho trovato un lavoro che mi permettesse di vivere.
Il passaggio da uomo a padre è però stato il più rivoluzionario, se prima che nascesse Evelyn pensavo molto di più a me stesso, quando è nata lei mi sono accorto di come tutte le mie energie e tutti i sentimenti che porto nel cuore abbiano completamente cambiato la loro finalità. Oggi tutto ciò che faccio lo faccio per rendere lei felice, per fare in modo che possa collezionare bellissimi ricordi d'infanzia e ricevere tutto l'amore del quale ha bisogno.
Konny, come ti ha cambiata, se ti ha cambiata, maternità?
Diventare mamma mi ha completata come persona, mi ha fatto conoscere l’amore vero. Credo di non poter amare nessun altro come amo lei, è proprio un amore diverso anche da quello che nutro per Massimiliano. Evelyn mi fa scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo, cresciamo insieme. Cerco sempre di capire come posso migliorare per lei, cosa posso fare perché lei stia meglio, mi metto continuamente in gioco e in discussione. Sono molto cambiata come persona, diventando adulta.
Condividere immagini e video della vostra bimba è stata una scelta facile? Eravate entrambi d’accordo?
Konny: Non proprio. Massi durante la pandemia ha iniziato a registrare dei video seguendo i trend di TikTok, Evelyn allora aveva appena tre mesi e io non volevo che lui condividesse le sue immagini. Era ancora troppo piccola, sentivo di doverla proteggere dall'esposizione mediatica.
Col tempo abbiamo iniziato a fare dei video tra di noi, come famiglia, senza però far vedere molto Evelyn. I video hanno iniziato ad andare molto bene sui social, quindi poi è stato naturale creare dei contenuti con Evelyn, che sono però sempre molto spontanei.
Massi: I nostri video non sono pianificati, quando succede qualcosa di carino lo filmiamo anche solo per noi e poi scegliamo se e cosa pubblicare.
Spesso raccontate le difficoltà della distanza da Milano, per la quale vi capita di rinunciare a interessanti proposte di lavoro, e del vivere in un appartamento piccolo. Cosa pensate che lo Stato dovrebbe garantire alle giovani famiglie?
Konny: Lo Stato potrebbe fare tanto, quando hai un figlio ti accorgi di quanto gli aiuti manchino, mancano i posti nei nidi e la baby sitter costa tantissimo. Noi in particolare, che abbiamo sempre dovuto gestire Evelyn da soli, senza l'aiuto dei nonni che vivono lontano, ci siamo accorti di queste mancanze. Io per un anno non ho potuto lavorare, perché eravamo da soli, tutti i servizi costavano troppo, è stata l'unica scelta possibile per noi. Servirebbero degli investimenti almeno su questo, per la casa una soluzione si trova, ma degli aiuti per i figli sono davvero necessari.
Massi: Parlando di Belluno c'è un altro problema, che i pediatri sono pochi, e i pochi che ci sono hanno liste d'attesa infinite ed è difficile anche gestire un malanno di Evelyn.
Su cosa si fonda il metodo educativo che portate avanti con Evelyn e quali valori volete trasmetterle?
Massi: Il nostro metodo educativo è nato naturalmente, è perfettamente in linea con le nostre personalità, che sono calme e poco impulsive. Ci sembrava giusto quindi comportarci per come siamo con Evelyn.
Konny: Prima che nascesse Evelyn ci siamo molto informati, in generale volevamo distaccarci dal modello educativo che avevano utilizzato con noi, che non sentivamo nostro, almeno nei modi. Abbiamo voluto trovare un metodo che ci permettesse di capirla, rispettarla e aiutarla ad essere una bimba libera, educata e felice.
Massi: Fin da subito abbiamo cercato di mantenere con lei un rapporto paritario, i bimbi non sono individui inferiori che non capiscono, sono persone proprio come noi. Infatti da sempre le spieghiamo tutto, anche quei concetti che sembrano più complessi, semplicemente utilizzando le giuste parole.
Cosa direste oggi a un ragazzo che vista la situazione economica difficile nel nostro Paese ha paura di non poter costruire una famiglia?
Konny: Vorrei poter dire che se si vuole davvero una famiglia la si può avere, purtroppo non è così, è necessario poter garantire un futuro alla persona che si mette al mondo, delle cure, un certo stile di vita, altrimenti i sacrifici da fare sarebbero enormi.
Ma se lo Stato aiutasse davvero le famiglie, ci sarebbero sicuramente più nascite, perché a volte mi rendo conto come nonostante i due stipendi si faccia davvero fatica. Ma se fare un figlio è un sogno, penso che si debba poter inseguire. Fare una famiglia deve essere un diritto di chiunque lo desidera, nonostante le difficoltà.
Massi: Secondo me in Italia culturalmente c'è proprio una visione particolare nei confronti di chi decide di fare figli da giovane. Non che sia una scelta malvista ma non viene proprio considerata l'ipotesi di fare figli a vent'anni, un po' per una questione economica, un po' perché serve del tempo da dedicare, e tra lo studio e il lavoro che impegnano l'intera giornata è davvero difficile trovare il tempo da dedicare a un figlio.
Avete raccontato la forte mancanza provata durante la luna di miele, lontani da vostra figlia, diventare genitori cambia le priorità?
Konny: Sì diventare genitori cambia le priorità, oggi il nostro primo pensiero è diventato Evelyn, ogni cosa che facciamo è in relazione ai suoi bisogni, noi ci plasmiamo di conseguenza. Nonostante ciò siamo molto contenti di essere stati in luna di miele, abbiamo sentito la sua mancanza ma siamo convinti che sia sempre molto importante non perdere di vista la cura della coppia.
Evelyn e la nostra famiglia, sono nate proprio dall'amore che proviamo l'uno per l'altra. Se noi ci amiamo, Evelyn percepisce questo amore e sa che la sua famiglia è forte e stabile. Prendersi dei momenti per riposare, stare insieme, staccare la spina è necessario per stare tutti bene. Poi durante la luna di miele Evelyn è stata con i nonni e, abituata a vederli molto poco, è stata felice di poter passare del tempo con loro nonni.
Siete abbastanza esposti sui social, vi capita mai di ricevere degli insulti online?
Konny: Sì, l'argomento principale di chi ci insulta è proprio il fatto di essere diventati genitori presto, ci dicono che siamo bambini che hanno fatto una bambina, non sanno forse che la maturità non ha età. Una persona di 60 anni non è per forza matura, così un ventenne non è per forza un immaturo, noi pensiamo di dare tanto a nostra figlia, di essere educati e responsabili e con lei. Per questo tutti questi commenti lasciano un po' il tempo che trovano, non li sentiamo nostri.