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2 Agosto 2023
11:30

I nonni possono adottare il nipote anche se i genitori sono vivi, ma non possono prendersene cura

La Corte di Cassazione ha concesso l'adozione mite a due nonni che volevano continuare a crescere la nipote che aveva sempre vissuto con loro. In precedenza il provvedimento era stato negato a causa del rapporto di parentela diretta e il fatto che i genitori biologi fossero ancora in vita, ma alla fine per i giudici ha prevalso il miglior interesse del minore.

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I nonni possono adottare il nipote anche se i genitori sono vivi, ma non possono prendersene cura
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Se i genitori sono in vita ma non hanno i requisiti per potersi prendere cura dei figli i nonni possono chiedere e ottenere l'adozione dei nipoti.

A stabilirlo è stata una sentenza della Corte di Cassazione – la prima di questo genere – che ha concesso ai nonni materni di una quattordicenne la facoltà di accedere all'adozione in casi particolari nei confronti della nipote, ponendo fine ad una diatribe legale che pareva essersi arenata dopo le opposizioni da parte del Tribunale dei minori e della Corte d'Appello.

La ragazza – che fin dai primi anni ha sempre vissuto con i nonni – era infatti stata affidata con urgenza alla coppia, dal momento che i genitori naturali erano stati reputati impossibilitati a provvedere ai bisogni essenziali della bambina.

Tale provvedimento figurava solo come una misura temporanea e quando i tutori hanno voluto rendere definitiva la situazione adottando la nipote, i giudici avevano negato il permesso a procedere.

Per la legge un parente può adottare un minore solo i caso di decesso dei genitori

I motivi di questo rifiuto non erano però legati alla mancanza di requisiti da parte dei due parenti – entrambi i nonni erano ritenuti assolutamente idonei a crescere un minore – ma a questioni puramente legali.

Il rapporto di parentela diretta e il fatto che il nonno materno figurava già come tutore della ragazza avevano portato i giudici della Corte d'Appello a ritenere non necessario un ulteriore step per rivedere il già consolidato rapporto tra nonni e nipote. Come se non bastasse, la legge 183 del 1983 afferma che un parente fino al sesto grado può sì adottare un minore, ma solo quando i suoi genitori risultano deceduti.

In realtà quest'ultimo passaggio era già stato messo parzialmente in discussione da una pronuncia della Corte costituzionale del 1999, quando venne concessa la stepchild adoption agli zii un minore che aveva perso solo un genitore.

Con la sentenza a favore di questi due nonni però, la Cassazione ha compiuto un ulteriore passo in avanti, affidandosi al generale atteggiamento giurisprudenziale che in questi anni è andata sempre di più a favorire il miglior interesse del minore anche nei controversi casi in cui cavilli e disposizioni giuridiche potevano rappresentare un ostacolo insormontabile.

In questo caso la Corte Suprema ha infatti valutato non solo la posizione dei nonni, ma anche la volontà della ragazza – rimasta molto turbata «dall’irresponsabilità della madre che si era sparita da casa», come ha riportato Il Sole 24 Ore – e degli stessi genitori della quattordicenne, entrambi favorevoli all'ipotesi di affidare totalmente la responsabilità di crescere ed educare la figlia ai due nonni.

Da qui la decisione di concedere alla coppia l'adozione mite della nipote, ossia una forma di adozione in casi particolari che non recide del tutto i legami con i genitori biologici. In questo modo la ragazza godrà di maggiori tutele giuridiche e potrà affrontare con maggiore serenità le sfide della vita.

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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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