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10 Settembre 2023
12:30

I pro e i contro della scuola senza zaino

La scuola senza zaino è un nuovo approccio didattico per alleggerire non solo il carico sulle spalle dei nostri figli, ma anche per rendere più snella l'attività in aula e a casa.

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I pro e i contro della scuola senza zaino
Scuola senza zaino

Con il termine "Scuola senza zaino" si indica un nuovo modello didattico alternativo, che si basa sulla riorganizzazione della classe e delle relazioni a scuola. Questo modello nasce dall'idea del Dirigente scolastico Marco Orsi, che ne ha spiegato la filosofia nel libro "A scuola senza zaino – Il metodo del curricolo globale per una didattica innovativa". La prima scuola senza zaino è stata aperta nel 2002, per poi diffondersi in molte altre scuole.

L'ambiente classe viene rivoluzionato, partendo dalle idee del filosofo e pedagogista statunitense John Dewey, per creare nuove relazioni tra alunni e ambiente dove studiano e tra tutti gli attori coinvolti nel processo formativo. Le differenze non si trovano solo nella presenza o meno di uno zaino, ma in una metodologia didattica che si ispira anche a quella montessoriana. Togliere lo zaino è un gesto simbolico, per creare un ambiente scolastico dove i bambini possono trovare tutto ciò di cui hanno bisogno.

Un approccio educativo che si basa su ospitalità, condivisione, fare comunità, dove si favoriscono la responsabilità, l'autonomia e l'acquisizione delle competenze in un continuo scambio reciproco. Tutte le attività sono svolte seguendo il metodo dell'approccio globale al curricolo, estremamente innovativo.

In cosa consiste la scuola senza zaino?

Il progetto "Scuola senza zaino" nasce da un'idea di Marco Orsi, che ne ha parlato nel libro dal titolo "A scuola senza zaino – Il metodo del curricolo globale per una didattica innovativa". L'idea si basa sul concetto di riorganizzare l'ambiente formativo, partendo dal presupporto che il luogo dove avviene la formazione può determinare il modello pedagogico-educativo adottato e quindi può anche influenzare il rapporto tra alunni e tra alunni e insegnanti.

Un metodo didattico alternativo che include un modello relazione differente, che va a modificare l'intera giornata scolastica, basandosi sulle idee di John Dewey, filosofo e pedagogista statunitense. Il teorico, che ha vissuto tra la seconda metà dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, sottolineava che le relazioni tra soggetto e ambiente erano fondamentali in fase di apprendimento. Si può imparare molto di più dalla comunità in cui si vive (intesa come comunità scolastica, in un tessuto sociale ben determinato) che da un singolo docente. Il modello prevede, dunque, di modificare:

  • la struttura dove gli alunni studiano, quindi spazi, arredi, architettura, strumenti usati
  • le relazioni e i rapporti tra tutti i soggetti coinvolti nell'insieme scolastico

Mettere al centro l'ambiente formativo è considerato un Approccio Globale al Curricolo (CGA , acronimo di Global Curriculum Approach). Sono tre i valori base che caratterizzano il modello:

  • ospitalità
  • responsabilità
  • comunità

Le differenze tra la scuola senza zaino e la didattica tradizionale

Le differenze tra questo nuovo approccio e la didattica tradizionale sono numerose e riguardano non solo l'organizzazione degli spazi, ma anche la metodologia di insegnamento. Grandi diversità si possono riscontrare anche nelle modalità di relazione tra gli attori protagonisti in aula. Ecco una serie di differenze da conoscere.

Le classi sono divise in aree di lavoro

Nella Scuola senza zaino non ci sono cattedre o banchi in fila. L'aula scolastica è divisa in zone: un'area dove si trovano i tavoli, un'altra con i laboratori, un'altra con la zona di lavoro individuale. C'è anche una "piazza", dove gli insegnanti tengono gli incontri di gruppo, gli unici nei quali i docenti sono posti frontalmente rispetto agli studenti. La classe diventa così uno spazio di relazioni, aperto e stimolante.

Non ci sono libri di testo

O meglio, non sono al centro della modalità di didattica prevista. Si preferiscono i cosiddetti strumenti didattici tattili, più divertenti e più stimolanti, così da invogliare i ragazzi a scoprire di più e a imparare meglio. Si usano anche la Lim e app dedicati, anche se si prediligono gli strumenti tattici.

No ai voti

L'insegnante è un allenatore che deve motivare i suoi ragazzi, senza usare i voti (a parte quelli in pagella, che per legge devono esserci). Il docente "valuta" l'operato elogiando cosa ha fatto bene e sottolineando quello che si poteva fare, invitando il ragazzo a scegliere se rifarlo da capo o lasciarlo così.

Accogliere la diversità degli studenti

La Scuola senza zaino parte dal presupposto che i bambini non sono tutti uguali. Ognuno ha capacità e talenti diversi che meritano tutti di essere rispettati, accettati e portati avanti. I bimbi scelgono le attività da svolgere, dopo un primo briefing nell'incontro di gruppo. Si inizia con la lettura di una storia, di una poesia, di una filastrocca, per creare spirito di gruppo. E poi si inizia a lavorare a piccoli gruppetti, ognuno in una delle aree diverse. I bambini vengono così responsabilizzati e viene data loro la possibilità di studiare in modo autonomo e non standardizzato.

Al posto dello zaino, una cartellina

Lo zaino non c'è, ovviamente, nella Scuola senza zaino. Come sul posto di lavoro, anche in queste aule scolastiche gli strumenti per "lavorare" si trovano già in classe. I ragazzi dispongono però di cartelline leggere, che sono uguali per tutti. Le cartelline possono servire a portare a casa dei piccoli compiti assegnati, anche se il gran lavoro viene fatto proprio tra le mura scolastiche.

scuola senza zaino come funziona

Pro e contro della scuola senza zaino

Questa tipologia di scuola può essere perfetta per stimolare l'innata curiosità dei ragazzi e invogliarli ad apprendere senza essere prigionieri di schemi troppo rigidi che spesso rendono la scuola tradizionale una "gabbia", dalla quale gli studenti vogliono scappare il prima possibile. Ci sono ovviamente dei pro e dei contro che bisogna conoscere.

I vantaggi della scuola senza zaino

I principali vantaggi della Scuola senza zaino sono:

  • non avere uno zaino pesante che crea problemi di salute alla schiena
  • lezioni divertenti e coinvolgenti e non più frontali e noiose
  • maggiore responsabilità e autonomia da parte dei ragazzi
  • attività laboratoriali e manuali più stimolanti
  • l'utilizzo di strumenti interattivi tattili più divertenti e stimolanti dei classici libri
  • suddivisione in ambienti a seconda dei lavori, così da sviluppare anche il senso dell'orientamento nello spazio
  • addio ai voti, che possono sminuire l'autostima dei ragazzi che, invece, vengono incoraggiati a fare sempre meglio aiutati da docenti e compagni

I limiti della scuola senza zaino

Esistono, però, anche dei limiti che è bene conoscere:

  • i bambini troppo vivaci, se lasciati troppo liberi, potrebbero non imparare le regole scolastiche, anche di comportamento con gli altri
  • non avere uno spazio unico dedicato potrebbe distrarre quei bambini con scarsa capacità di attenzione
  • i bambini che rimangono indietro in classe potrebbero essere penalizzati dal non avere compiti a casa
  • gli alunni che non sono ancora autonomi potrebbero risentire di un modello che basa tutto sull'autonomia dei ragazzi
  • c'è chi contesta la poca autorità riconosciuta all'insegnante

Quante sono oggi le scuole senza zaino?

Il progetto è partito a Lucca nel 2002. Da allora si è diffuso un po' in tutta Italia e a oggi, in tutta la penisola, sono più di 300 gli istituti che lo hanno adottato. La rete, alla quale possono aderire gli istituti scolastici  che vogliono adottare questo metodo, è in continua crescita. L'approccio può coinvolgere sia la scuola dell'infanzia sia la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado.

Per poter aderire all'Associazione Senza Zaino bisogna fare un tesseramento, rinnovando ogni anno la propria adesione a un progetto per un modello di scuola che si basa su ospitalità, responsabilità e comunità. Il processo di adesione comprende diverse fasi: si parte dalla manifestazione di interesse, passando da un'analisi sulla gestione scolastica di ogni singolo istituto, perché ogni scuola si deve approcciare al metodo in modo diverso partendo da situazioni e premesse che possono essere diverse. Un referente regionale verificherà se è possibile l'adesione in rete della scuola, che verrà conclusa con la firma della Dirigente scolastica e le delibere del Consiglio di Istituto e del Collegio Docenti. Per ogni informazione, basta contattare il sito per poter avere tutti i riferimenti del caso.

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