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21 Giugno 2023
12:30

Il 40% dei bambini ha subito violenza sportiva: i risultati della prima indagine sugli abusi in Italia

La prima indagine statistica sul tema della violenza e degli abusi nello sport in Italia, realizzata da Nielsen, dimostra che il 39% di chi ha oggi tra i 18 e i 30 anni e ha praticato almeno uno sport prima della maggiore età dichiara di aver subito almeno una forma di violenza.

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Il 40% dei bambini ha subito violenza sportiva: i risultati della prima indagine sugli abusi in Italia
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Lo sport fa bene, ad adulti e bambini. Aiuta i piccoli non solo nello sviluppo sano del proprio corpo, ma anche ad acquisire competenze di gestione emotiva, a migliorare la propria autostima e ad avere relazioni sociali più equilibrate, nel rispetto delle regole e delle persone. Eppure, spesso tutti questi benefici vengono vanificati a causa da quella che è stata definita violenza sportiva, di cui sono vittime 4 minori su 10.

Il dato allarmante è stato raccolto tramite la prima indagine statistica sul tema della violenza e degli abusi nello sport in Italia, promossa dall’associazione dall’associazione ChangeTheGame e realizzata da Nielsen e con il supporto del Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei ministri.

I bambini nei contesti sportivi, che possono essere le palestre come le piscine, subiscono forme di violenza: nel 30% dei casi è di carattere psicologico, nel 19% è violenza fisica, 14% violenza legata ad atti di negligenza, e poi seguono un 10% di violenza sessuale senza contatto fisico e un altro 10% di violenza sessuale con contatto fisico. Ma, dato ancora più grave, quasi 2 bambini su 10 dichiara di aver subito una violenza multipla.

Esiste poi una differenza di genere: i maschi sono più esposti alla violenza psicologica, fisica e sessuale. La prevaricazione fisica e sessuale è utilizzata come metodo disciplinare e spesso i bambini vengono umiliati dal gruppo. Per fare un esempio celebre, ricordiamo nel 2016 il processo sul supposto «nonnismo» di quattro 17enni giocatori dell’Accademia del Rugby di Mogliano Veneto, accusati a vario titolo di violenza privata, violenza sessuale, stalking, estorsione e rapina nei confronti di un sedicenne appena ammesso alla scuola

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Le ragazze sono, invece, più esposte alla negligenza. Che cosa significa? Vuol dire obbligare le atlete a praticare sport in condizioni di non sicurezza, all’assenza di supporto adeguato per i loro bisogni fisici primari, alla noncuranza che mette a rischio l’educazione sportiva. Viene spesso chiesto alle ragazze e non solo di raggiungere obiettivi irrealistici e se non riescono possono essere umiliate o escluse dal gruppo, ma anche minacciate, offese e criticate per l’aspetto fisico.

La violenza viene esercitata nel 33% dai compagni di squadra e nel 31% dagli allenatori o allenatrici. Purtroppo, questo è un problema di cui si parla poco (come ha raccontato l'ex ginnasta Chiara Niccolini a Wamily), che spesso viene addirittura negato, perché non riconoscono come violenti numerosi atteggiamenti che sono socialmente accettati, ma che riguarda tutti i livelli di partecipazione sportiva e aumenta in modo direttamente proporzionale ai livelli di competitività. Sono particolarmente a rischio i piccoli, come meno di 10 anni, perché faticano a comprendere che l’atteggiamento dell’aggressore è sbagliato. Anzi, possono anche sviluppare un senso di colpa o di inadeguatezza.

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