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16 Maggio 2023
15:12

Il governo ritira il emendamento contro il caro affitti: i costi degli alloggi graveranno ancora sulle famiglie degli studenti?

Il governo ha compiuto un momentaneo dietrofront sull'emendamento che avrebbe dovuto sbloccare più di 600 milioni di euro da destinare all'acquisizione di nuovi alloggi per gli studentati delle Università italiane. Il provvedimento dovrebbe rientrare in un altro decreto, ma intanto studenti e opposizioni insorgono.

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Il governo ritira il emendamento contro il caro affitti: i costi degli alloggi graveranno ancora sulle famiglie degli studenti?
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A soli pochi giorni di distanza dall'annuncio della maxi-manovra per la realizzazione di nuovi alloggi universitari, il governo ha già ritirato l'emendamento al decreto per il rafforzamento della Pubblica Amministrazione che, almeno nelle intenzioni, avrebbe messo una pezza al problema del caro affitti per cui ancora oggi molti studenti stanno protestando nelle maggiori città italiane.

L'emendamento sarebbe infatti servito a sbloccare circa 660 milioni di euro del PNRR (l'ormai arcinoto Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) da destinare all’acquisizione di nuovi posti letto presso alloggi o residenze per gli studenti ma la maggioranza temeva d'incappare in una bocciatura motivata da inamissibilità per estraneità di materia.

Da qui la scelta di ritirare la proposta nel corso dell'ultima seduta congiunta delle commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera.

Non dovrebbe però trattarsi di un'addio definitivo alle risorse promesse per venire i contro alle esigenze di migliaia di studenti fuori sede.

Stando a quanto dichiarato dai portavoce della maggioranza, infatti, l'intento è quello d'inserire le modifiche in un successivo decreto contenente nuove norme su Inps, Inail ed altri enti amministrativi e culturali e che verrà esaminato nei prossimi giorni dalle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio di Montecitorio.

Insomma, si tratterebbe solamente di un rinvio dovuti ad aspetti tecnici per l'approvazione degli emendamenti, anche se la poca tempestività dell'invio ha attirato nuove critiche da parte di universitari e membri dell'opposizione.

«Il governo Meloni è riuscito a fare l’impensabile e a collezionare un’altra clamorosa figuraccia – ha commenta caustico Francesco Silvestri, capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera – Dopo i roboanti annunci sui 660 milioni da destinare al caro affitti, è arrivato un nuovo dietrofront e in commissione l’esecutivo ha ritirato il suo emendamento con il quale dare supporto agli studenti costretti a pagare costi esorbitanti per un letto».

Perché in Italia l'affitto è un problema?

Il tema del caro affitti è un argomento molto sentito e non solo dagli studenti che in queste settimane si stanno accampando con le tende fuori dagli Atenei italiani.

Tutte le grandi città italiane – Milano in testa – hanno infatti visto schizzare alle stelle i prezzi per gli affitti mensili di qualsiasi tipo di alloggio, dagli appartamenti per famiglie agli spogli posti letto nei casermoni di periferia.

Il tutto in un Paese dove i salari medi non solo non sono aumentati, ma anzi sono diminuiti (unico in Europa dal 1990, fonte Openopolis)

Una combo letale per le famiglie dei ragazzi che decidono di frequentare l'Università lontano da casa. Spesso infatti nemmeno i cosiddetti "lavoretti" tipici dei ragazzi per mantenersi agli studi risultano sufficienti a sostenere le spese per l'affitto di camere o appartamenti in condivisione, con il risultato che tocca proprio alle famiglie d'origine prendersi carico della maggior parte delle spese per l'alloggio dei figli.

E quando i genitori non possono permettersi una simile "tassa" mensile? Il rischio è che i ragazzi debbano rinunciare al proprio futuro sull'altare di u a situazione sfuggita di mano. Perché se è vero che da giovani è giusto fare sacrifici, è altrettanto vero che il diritto allo studio non deve diventare una corsa ad ostacoli dove solo chi ha i giusti mezzi può arrivare al traguardo.

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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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