"Ho mal di testa, oggi non me la sento di andare a scuola", cari genitori questa non è più una scusa per saltare le lezioni. L'emicrania, infatti, è un disturbo sempre più diffuso già tra i piccoli di 8 anni. A spiegarlo un recente studio europeo condotto da Agnese Onofri e Simona Sacco dell'Università dell'Aquila e pubblicato su The Journal of Headache and Pain.
Chi soffre di mal di testa
Lo studio ha analizzato 5486 articoli a proposito del mal di testa, concentrandosi sui dati che riguardavano bimbi e ragazzi tra gli 8 e i 18 anni. I Paesi in cui i piccoli manifestano con maggior frequenza mal di testa sembrerebbero essere Turchia, Iran, Italia, Germania e USA.
In tutto nel mondo soffre di mal di testa il 62% di bimbi e ragazzi tra gli 8 e i 18 anni, più di 1 su 2, dato di gran lunga superiore agli adulti per i quali la percentuale è del 48%.
La cefalea pediatrica, ossia il mal di testa nei bambini, fino ai 10 anni, colpisce in egual misura maschi e femmine, raggiungendo il suo picco a 13 anni.
I dati cambiano nell'adolescenza, se crescendo i ragazzi tendono a non soffrire più di mal di testa, e si registrano casi di cefalea solo nel 27% di loro, non è così per le ragazze, la cui percentuale è del 38%.
Tipi di mal di testa
In età pediatrica si riscontrano soprattutto due tipi di mal di testa, l'emicrania e la cefalea tensiva.
Emicrania
Si parla di emicrania nei bambini quando i piccoli hanno avuto almeno 5 attacchi di durata di circa 2 ore. Il disturbo colpisce l'11% dei bambini. I piccoli avvertono un dolore forte o pulsante che può interessare tutta la testa o solo un lato, i sintomi associati sono anche:
- nausea o vomito
- fotofobia
- fastidio in presenza di rumori
- dolori addominali
- torcicollo
- vertigini
- dolore agli arti inferiori
- pallore
Cefalea tensiva
La cefalea tensiva o TTH, ha sintomi meno intensi dell'emicrania per questo per una diagnosi serve che il piccolo abbia avuto 10 episodi di almeno 30 minuti di durata. Colpisce il 17% dei giovanissimi, soprattutto gli adolescenti e il dolore è simile a quello di una morsa, come avere un cappello che stringe forte la testa del ragazzo.
La percentuale di diagnosi è più alta rispetto alla semplice emicrania, perché spesso viene diagnosticata quando non sono stati soddisfatti i criteri per l'emicrania. Si possono avvertire fastidio alla presenza di luce forte e di rumori intensi.
Le cause del mal di testa nei bambini
Diverse possono essere le cause del mal di testa nei bambini, alcune volte è un disturbo passeggero, altre diventa fastidioso e si ripete nel tempo:
- Familiarità, almeno la metà dei casi di mal di testa nei bambini è dovuta a una predisposizione genetica
- Stress scolastico: ansia da verifiche, compiti, interrogazioni o anche bullismo
- Clima familiare teso
- Allergia
- Disturbi della vista
- Sinusite
- Sovraccarico di attività sportiva
- Uso eccessivo di dispositivi digitali: questi dispositivi incidono sul sonno dei bambini, causando disturbi del sonno, risvegli notturni e appunto cefalee
- Alimentazione non sana: innanzitutto è bene fare sempre colazione al mattino, evitare troppi carboidrati e fare merenda con frutta e verdura.
Cosa succede se il bimbo ha mal di testa?
Il mal di testa in alcuni casi può diventare invalidante per i più piccoli, costringerli a letto e dunque ad assentarsi da scuola. Il mal di testa incide sul rendimento scolastico, provoca disturbi emotivi e psicopatologici.
Cosa fare?
Innanzitutto il mal di testa dei bimbi non va sottovalutato, se gli episodi sono frequenti occorre portare il piccolo dal pediatra che definirà il tipo di mal di testa e dunque la cura che il bimbo dovrà seguire.
Noi genitori possiamo agire curandoci che il nostro piccolo dorma a sufficienza, mantenga uno stile di vita sano, con un'alimentazione adeguata e la giusta dose di sport, senza che arrivi tramortito a casa dopo degli allenamenti troppo pesanti per lui.
Il mal di testa può rientrare e spesso abbandonare i piccoli durante la crescita, ma se accompagnato da vomito, vertigini, disturbi della vista, letargia, potrebbe anche essere il sintomo di patologie più gravi o di un trauma cranico. Dunque va indagato, anche perché una diagnosi tempestiva può prevenire lo sviluppo di cefalee croniche in età adulta.