"I bambini sono come spugne" non è solo un cliché, ma una realtà con fondamenta solide.
Proprio su queste fondamenta si basa il metodo Happy Child, che prevede l'educazione tempestiva, ovvero lo sfruttamento della malleabilità e della permeabilità del cervello durante i primissimi anni di vita dei bimbi e delle bimbe.
Un network, prima che un metodo
Prima di tutto, è bene chiarire che Happy Child è prima di tutto un network di scuole, prima che un metodo educativo. Ad oggi la rete conta circa quaranta strutture, concentrate in Lombardia, e in particolare nel milanese.
Essendo un metodo che mette al centro dell'apprendimento la tenera età, le scuole Happy Child sono tutte asili nido e scuole dell'infanzia.
I quattro strumenti di Happy Child
La tempestività dell'apprendimento è il primo pilastro su cui si fonda il metodo Happy Child, ideato da Rita Loner Zeccher, che dal 2000 circa ha messo a punto un progetto educativo basato sulla scoperta che "nei primissimi anni di vita, i bambini hanno un’eccezionale capacità di apprendimento se stimolati opportunamente. La sintonia con la famiglia costituisce il fondamento del processo", come scrivono sul sito ufficiale del metodo.
I principi e gli strumenti su cui si fonda Happy Child sono però diversi, e i quattro principali sono:
- L'educazione positiva
- L'educazione tempestiva
- Il bilinguismo
- Il laboratorio musicale
L'educazione tempestiva
L'educazione tempestiva è il tratto più caratterizzante di questo metodo educativo, che vuole sfruttare i primi anni di vita del bambino, quelli durante i quali i bambini e la bambine assimilano maggiormente e più efficacemente azioni e concetti.
Come spiegano anche in uno studio commissionato da Happy Child all'Università Cattolica del Sacro Cuore, questo aspetto del metodo si fonda su principi ben definiti: "I recenti lavori di Heckman, Premio Nobel per l’Economia, documentano i notevoli benefici derivanti da un precoce investimento di risorse educative nel capitale umano. In particolare l’analisi di costi e benefici rivela come programmi formativi attuati sin dalla più tenera età sortiscano risultati migliori rispetto a quelli realizzati in epoche successive. Non solo: più a lungo si attende ad intervenire, più costoso diventa rimediare ad esiti scolastici o comportamentali negativi".
Il metodo educativo, quindi, si applica prevalentemente fra i tre mesi di vita e i sei anni d'età.
L'educazione positiva
Accanto all'educazione tempestiva c'è quella positiva, che si lega strettamente all'educazione tempestiva dato che i bambini e le bambine, sperimentando concretamente le soddisfazioni dell'apprendimento, vivono con positività gli insegnamenti, in un circolo virtuoso che ha, secondo il metodo, effetti benefici sull'apprendimento futuro e sulla vita in generale.
Per questo, nelle scuole della rete Happy Child gli insegnanti e le insegnanti utilizzano un approccio che prevede lodi e complimenti nei confronti dei bimbi e delle bimbe, che si sentono così stimolati e gratificati e che costruiscono così le basi della propria motivazione futura.
Il bilinguismo
Essendo l'età del nido e della scuola dell'infanzia un periodo della vita particolarmente positivo per quanto riguarda l'apprendimento, nelle scuole Happy Child è previsto l'insegnamento di una seconda lingua in modo da sfruttare la naturale facilità di acquisizione grammaticale da parte dei bambini, che al contrario farebbero più fatica a imparare un nuovo idioma passati gli otto anni d'età.
"La lingua straniera rappresenta uno strumento di comunicazione", scrivono sui canali ufficiali, "e, come avviene per l’italiano, dischiude la mente del bambino a una realtà nuova e stimolante e ne favorisce l’enorme desiderio di conoscenza tipico dei suoi primi anni di vita".
Il laboratorio musicale
Infine, grande spazio viene dato all'insegnamento della musica, uno strumento sensoriale, logico e motorio particolarmente completo che permette ai bambini e alle bambine di ottenere numerosi benefici semplicemente giocando e ascoltando. Concretamente, l'insegnante propone "l’ascolto di musica di qualità, classica o jazz, e comunica con il bambino attraverso canti melodici senza parole, con un movimento fluido e continuo, lasciando piena libertà percettiva ed espressiva alle risposte musicali e motorie del bambino, in un clima di ascolto reciproco".