Che la musica sia importante a tutte le età, e addirittura fin dal concepimento, è un argomento di cui studiosi e studiose si occupano da tempo. Assodati quindi i benefici, ci sono numerosi modi per proporre la musica ai bambini fin dai primi anni d'età, non solo attraverso l'ascolto, ma anche con l'approccio pratico (adattandolo alle diverse età).
Il metodo Suzuki è uno di questi approcci: il suo proposito è insegnare la musica fin da piccolissimi, con l'obiettivo principale di educare attraverso le note musicali e modellare le proprie competenze manuali e cognitive sul "fare musica".
Creato dal violinista giapponese Shinichi Suzuki negli anni '40, il metodo è stato sviluppato per insegnare ai bambini a suonare uno strumento musicale, ma è diventato anche un'importante filosofia educativa.
Chi era Shinici Suzuki
Nato in Giappone nel 1898, Shinichi Suzuki è stato un musicista, filosofo ed educatore giapponese. Studiò violino con Karl Klingher, fu allievo di Joachim, amico intimo amico di Albert Einstein, e ben presto, anche studiando in Germania negli anni '30, si interessò alle nuove teorie pedagogiche ed educative che si stavano diffondendo in Occidente, come quelle di Maria Montessori e Jean Piaget.
Durante la sua carriera di insegnante di musica unì quindi gli approcci educativi più moderni all'apprendimento delle note musicali, aiutando bambini e bambine a suonare uno strumento sin da piccolissimi.
L'arte non è qualcosa che sta sopra o sotto di me, l'arte è legata alla mia essenza più profonda.
Shinichi Suzuki
Il metodo Suzuki
La filosofia del metodo Suzuki si basa sulla convinzione che tutti i bambini sono in grado di apprendere a suonare uno strumento musicale, così come imparano a parlare la loro lingua madre. Il metodo sottolinea l'importanza della formazione precoce e dell'immersione nella musica fin dall'infanzia, e anche per questo è detto metodo madrelingua. Allo stesso modo dell'apprendimento della lingua, gran parte del lavoro si basa sull'imitazione.
Anche per questo, l'approccio si basa sull'ascolto ripetuto di brani musicali e sull'imitazione degli stessi. I bambini iniziano a suonare uno strumento imparando a memoria le note di brani famosi, ritmi o melodie. Di conseguenza, invece di leggere la musica, i bambini memorizzano le note e imparano a suonare la melodia attraverso l'ascolto e la ripetizione.
L'approccio nella quotidianità
Abituando i bimbi e le bimbe fin da piccoli ad ascoltare e praticare la musica (il metodo prevede di farlo a partire dai tre anni), questa entra di fatto nella loro quotidianità, così come in quella delle loro famiglie. Il metodo Suzuki punta anche a questo, dato che l'insegnamento musicale non impatta solo l'apprendimento sonoro, ma tutta la vita.
Il metodo Suzuki diviene quindi metodo di vita e di educazione, poiché praticare la musica, secondo il fondatore, contribuisce alla formazione del carattere e delle buone maniere, della socialità e della cooperazione. A tal proposito, uno degli elementi più importanti del metodo è il coinvolgimento dei genitori. Le mamme e i papà sono incoraggiati a partecipare attivamente alla formazione musicale dei loro figli, a incoraggiarli e a supportarli. E questo coinvolgimento è essenziale per il successo del metodo, in quanto aiuta i bambini a sentirsi sicuri, amati e sostenuti.
I benefici sociali
Fare musica significa non solo farla singolarmente, ma intersecarsi con altri. Ecco perché tra i benefici laterali del metodo vi sono l'affinamento della sensibilità, della cooperazione, dell'empatia e delle competenze sociali.
I bambini che seguono il metodo Suzuki partecipano infatti a lezioni di gruppo, dove suonano insieme e imparano dagli altri bambini. Le lezioni di gruppo sono un'opportunità per imparare a suonare insieme, per sviluppare l'ascolto e la comunicazione e per costruire un senso di comunità.
Il metodo Suzuki non è solo un modo per imparare a suonare uno strumento musicale, quindi. È un approccio educativo completo che incoraggia la formazione del carattere attraverso la musica e attraverso esso si apprendono la pazienza, la disciplina, la concentrazione, la perseveranza e l'autostima.