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6 Giugno 2023
13:00

Il Miur avvia la specializzazione per nuovi insegnanti di sostegno ma è già polemica: al Nord il bisogno è maggiore ma i posti saranno più al Sud

Il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha recentemente pubblicato un decreto che avvia i nuovi corsi di specializzazione per gli insegnanti di sostegno. A far discutere però è lo squilibrio tra la domanda delle varie regioni e l'effettivo numero di specializzandi che verrà loro riservato.

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Il Miur avvia la specializzazione per nuovi insegnanti di sostegno ma è già polemica: al Nord il bisogno è maggiore ma i posti saranno più al Sud
scuola e insegnanti di sostegno

Dopo il decreto dello scorso 31 maggio pubblicato dal Ministero dell'Istruzione e del Merito, la scuola italiana si prepara a specializzare 29.061 nuovi insegnanti di sostegno entro l'anno scolastico 2024/2025 per venire incontro alle esigenze di migliaia di ragazzi e ragazze con disabilità che hanno bisogno di un aiuto quotidiano per poter completare e valorizzare il proprio percorso di studi.

Il procedimento è stato avviato con il cosiddetto Tirocinio Formativo Attivo (Tfa) VIII ciclo e cercherà di colmare l'annosa mancanza di docenti di sostegno che da tempo rende la scuola pubblica un sistema ancora non sufficientemente inclusivo e accessibile a tutti.

Le polemiche però non si sono certo fatte attendere: benché l'ingresso di nuovi insegnanti formati rappresenti sempre una risorsa, a preoccupare i critici della procedura è il criterio con cui questi specializzandi saranno distribuiti sul territorio.

Stando ai dati forniti dal MIUR, infatti, più della metà dei posti sarà destinata a specializzandi residenti nelle regioni meridionali (16.256 posti, circa il 56%), mentre al Nord verrà riservata solo una fetta decisamente minore (13% , 3.875 posti). Il restante 31% invece sarà destinato alle regioni del Centro

Il problema però è che le maggiori lacune in fatto d'insegnanti di sostegno si riscontri proprio nella parte settentrionale del Belpaese.

Come scritto da Repubblica in un articolo del 5 giugno, l'esempio più lampante di una simile incoerenza si registra in Lombardia, la regione più popolosa e, dunque, con maggiori studenti d'Italia.

Qui il prossimo settembre le scuole apriranno i battenti con oltre 9.000 richieste per insegnanti di sostegno che non troveranno risposta, anche perché le nuove assunzioni che dovrebbero attivarsi entro agosto non riusciranno certo a sopperire alla domanda, obbligando gli istituti a ricorrere ai docenti precari (che però spesso non sono adeguatamente preparati allo specifico compito) per tappare i buchi.

Si comprende bene quindi come il numero esiguo di nuove leve previste dal TFA VIII ciclo non possa pretendere di migliorare più di tanto la la situazione.

Come mai questa disparità?

A decretare il numero di posti assegnabili non è il Ministero in sé, ma sono le Università italiane che qualche mese prima del decreto avanzano le proprie candidature per organizzare i corsi di specializzazione.

Ciò significa che nelle aree dove gli Atenei risultano maggiormente attivi nell'offrire simili corsi si andrà a concnetrare il maggior numero di posti disponibili.

Le Università naturalmente ricavano un introito economico non indifferente per un simile servizio e vi sono Atenei che riescono a coprire diverse voci di spesa grazie a queste entrate.

Come si strutturerà il Tfa VIII ciclo?

Stando al decreto n. 694 formato dal Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, i corso seguiranno una fase di preselzione composte da due prove (una orale e una scritta) per decretare i partecipanti ai corsi.

Le date delle preselzioni per i vari indirizzi saranno:

  • 4 luglio 2023: prova scuola dell’infanzia
  • 5 luglio 2023: prova scuola primaria
  • 6 luglio 2023: prova scuola secondaria di I grado7
  • luglio 2023: prova scuola secondaria II grado

Tutti i percorsi di specializzazione dovranno essere terminati entro il 30 giugno 2024.

Fonti
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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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