Il parental control è uno strumento molto utile ai genitori dei nativi digitali, permette infatti di essere sicuri che durante la navigazione in rete i figli non incappino nelle sue insidie.
In Italia 8 bambini su 10 tra i 3 e i 5 anni sanno perfettamente utilizzare il cellulare dei loro genitori, ma siamo sicuri che siano a conoscenza di tutte le insidie della rete? E, soprattutto, che abbiano gli strumenti per proteggersi? Contenuti inappropriati, adescatori online, eccessivo utilizzo di smartphone e pc, questi sono solo alcuni dei rischi che ragazzi e bambini affrontano online, per questo un filtro famiglia può venire in soccorso ai genitori, che spesso sono ignari di quello che i loro figli cercano, o incontrano accidentalmente online.
Il parental control non si sostituisce però al ruolo fondamentale dei genitori che devono avviare i bambini al corretto utilizzo di internet, spiegando loro che ogni comportamento sbagliato in rete, al pari della vita reale, ha delle conseguenze anche penali che il bimbo o i genitori, devono poi scontare.
Cos'è il parental control
Il parental control è un filtro che si può impostare su qualsiasi dispositivo digitale che consenta l'accesso a internet, che sia il cellulare, il tablet, il pc o la smart tv. Questo strumento, secondo Save The Children, risulta necessario tra gli 0 e i 6 anni e fortemente consigliato fino agli 8 anni dei bimbi. Il filtro permette due funzioni necessarie a tutelare i nostri figli quando navigano in rete:
- Bloccare l'accesso a contenuti pericolosi: i bambini, come specifica la SIP, dovrebbero utilizzare i dispositivi digitali non prima dei due anni e sempre accompagnati dai genitori. In Italia però si stima che il 20% dei genitori utilizzi i dispositivi digitali per calmare i propri piccoli già entro l'anno di vita. I bimbi accedono alla rete sempre prima e non ne conoscono tutti i pericoli. La presenza dei genitori e l'esempio, spesso non bastano, dunque diventa necessario proteggerli da insidie quali contenuti espliciti o non adatti alla loro età, adescatori online, bloccando per esempio la possibilità di ricevere messaggi da sconosciuti e l'accesso a dati contenuti e siti web.
- Impostare un limite orario di utilizzo: non basta gridare dall'altra camera ai bambini che è scaduto il tempo, immediatamente ci incalzeranno con «Dai un'altra partita e basta», per essere sicuri che rispettino il limite orario adatto alla loro età, grazie al parental control possiamo impostare un timer, scaduto il quale il bimbo non avrà più accesso al dispositivo. Secondo la SIP i bambini tra i 2 e i 5 anni non dovrebbero mai avere accesso ai dispositivi digitali per più di un'ora al giorno, mentre tra i 5 e gli 8 anni il limite aumenta a due ore al giorno. Anche in adolescenza è importante però che non spendano troppe ore online in maniera incontrollata.
Come funziona e quali contenuti può bloccare?
Attivare il parental control è più facile di quanto sembri, basta andare sul menù di un motore di ricerca o di una specifica app e segnalare quali contenuti o quali azioni vogliamo che i nostri figli, durante l'utilizzo del dispositivo, non incontrino. I filtri che possiamo impostare sono svariati, più o meno rigidi e quasi sempre tutelati da un PIN, che quindi non permette al piccolo di modificare le impostazioni. C'è la possibilità anche di fare in modo che quando i bimbi navigano utilizzino un proprio profilo diverso dal nostro, o dai fratelli più grandi, così che ognuno possa accedere a contenuti diversi. Ecco alcune funzionalità del parental control:
- bloccare l'accesso ad alcuni siti o parole chiave
- bloccare l'accesso ad acquisti online
- inviare una notifica al genitore ogni volta che il bimbo scarica un'applicazione
- impedire al bimbo di scaricare un'applicazione
- filtraggio dei contenuti: per esempio si possono bloccare i contenuti che mettano in mostra violenze o riferimenti sessuali
- selezionare una serie di contenuti a cui il ragazzo può accedere
- fare in modo che i bambini non possano inserire i loro dati personali online
Proteggere, non censurare
Il parental control e qualsiasi altro tipo di strumento di protezione online non solleva i genitori dal loro ruolo fondamentale di guide. Questi strumenti aiutano a proteggere i bambini, generazione di nativi digitali, molto più rodati nell'utilizzo dei dispositivi digitali rispetto ai loro genitori, dalle insidie che talvolta questi ultimi nemmeno conoscono.
Non perché i bambini vadano tenuti all'oscuro dell'esistenza di certe realtà e di certi contenuti, ma perché alcune volte nel mare magnum di informazioni, contenuti, challenge di ogni tipo ci si può perdere. Ogni cosa ha il suo tempo e i genitori devono spiegare ai ragazzi che online si trovano dei pericoli, per questo certi contenuti è bene evitarli.
Il parental control è la soluzione, se viene inteso come una lente per leggere la realtà, supportato dal dialogo costante con i nostri figli. Non è una semplice imposizione, i bambini devono sapere che esistono dei pericoli e sopratutto quali sono le loro responsabilità online. Se vogliamo che i nostri figli non si nascondano dietro un falso account, non diventino cyberbulli, non imitino le challenge che mettono a repentaglio la loro vita e quella degli altri, dobbiamo spiegare loro che esistono questi fenomeni e non sono corretti, non semplicemente nasconderglieli.
Soprattutto è bene che i bimbi sappiano che nonostante quello che vedono online sembri loro confezionato e finto è registrato da persone reali, quindi che se imitato talvolta può comportare gravi ripercussioni legali per loro o i loro genitori.