Il taglio cesareo è un intervento chirurgico, e come tutte le operazioni chirurgiche non è priva di rischi. Consiste in un'incisione sull’addome e sull’utero, e viene praticato quando è l’opzione più sicura sia per la salute della mamma che per quella del bambino che sta nascendo.
Il taglio cesareo viene solitamente effettuato grazie a un’anestesia spinale o loco-regionale, sia per permettere alla mamma di rimanere cosciente durante la nascita del bambino, sia per non sottoporla ai rischi di un’anestesia generale (che però in alcuni casi potrebbe essere necessaria).
Nella pratica un taglio cesareo funziona così: viene fatta un’incisione all’altezza del basso ventre della mamma, nella cosiddetta zona bikini, proprio sopra il pube. Si incide quindi l’utero della mamma, vengono aspirati i liquidi del sacco amniotico e vengono estratti il bambino e la placenta. Tutti i tessuti vengono poi ricuciti. Essendo un intervento chirurgico effettuato in anestesia non si sente dolore. Ciò non significa, tuttavia, che sia da preferire rispetto ad un parto naturale: è bene ricordare che i tempi di recupero sono molto più lunghi: in genere vanno dalle sei alle otto settimane, e i dolori della ferita possono farsi sentire una volta che l’effetto dell’anestesia svanisce. Inoltre la mamma deve prevedere un ricovero in ospedale di almeno 3/4 giorni.
Tipologie di parto cesareo: programmato e d'urgenza
Il parto cesareo viene praticato in presenza di determinate condizioni: sono quindi la ginecologa o il ginecologo a valutare quando è più sicuro per la salute della mamma e del feto procedere con questa opzione. Ci sono due tipologie di taglio cesareo: quello programmato (o elettivo) e quello eseguito in condizioni di urgenza o emergenza.
Il parto cesareo programmato viene eseguito perché la condizione del feto o della madre non permettono un parto vaginale o quando il parto naturale risulta un’opzione maggiormente rischiosa: può essere programmato, per esempio, in caso di posizione podalica del feto, cioè quando il feto si presenta con i piedi o il sederino rivolti verso il canale del parto, o in caso di un utero che abbia già subito interventi chirurgici. Spesso un motivo è anche la gravidanza gemellare perché solo in pochi casi entrambi i gemelli sono ben posizionati per una possibile nascita vaginale. Insomma, il taglio cesareo elettivo può essere programmato in tutti quei casi in cui il ginecologo si accorge per tempo che non è consigliabile un parto vaginale. In questo caso la mamma ha il tempo di prepararsi psicologicamente e fisicamente a questa operazione importante. Infatti la mamma, nelle settimane precedenti alla data del parto, dovrà fare tutta una serie di esami del sangue e dovrà fare una visita con ginecologo e anestesista. Durante l’incontro di prericovero previsto dalla struttura in cui si sceglie di eseguire l’intervento riceverà inoltre consigli su cosa portare con sé nella valigia per il ricovero stesso.
Il taglio cesareo d’urgenza viene invece effettuato quando insorgono delle complicanze impreviste che, durante il travaglio, possono mettere in pericolo la vita di mamma o bambino. In questo caso il tutto richiede una certa rapidità di esecuzione e la mamma fa spesso fatica a prepararsi all’evento. Non va dimenticato, tuttavia, che l’intervento d’urgenza è effettuato con uno scopo salva-vita.
Perché si fa il taglio cesareo programmato
I motivi per cui può essere fatto un cesareo sono sicuramente troppi per elencarli tutti ma possiamo provare a fare un riassunto dei più significativi. Nei casi di taglio cesareo elettivo, come un po’ abbiamo già detto, i motivi principali potrebbero essere:
- Feto in posizione podalica o comunque in una posizione non idonea al parto vaginale: queste sono tutte condizioni che potremmo riassumere con il termine di “distocia fetale”.
- Gravidanza gemellare: quando incompatibile con un parto spontaneo, cioè i feti non sono in posizione cefalica.
- Placenta previa: vale a dire quando la placenta si impianta in prossimità della cervice, coprendo cioè l’apertura del canale del parto.
- Pregressa chirurgia sull’utero: aspetto che però deve essere valutato dal medico. Non si esclude, infatti, la possibilità di un parto naturale anche dopo un precedente cesareo.
Perché si fa taglio cesareo d'urgenza
Il taglio cesareo d'urgenza può essere praticato per diversi motivi:
- Distocia meccanica: arresto del I o II stadio del travaglio. Quando cioè la cervice non si dilata o la testa del bambino non scende lungo il canale del parto.
- Distress fetale: cioè quando il bambino ha necessità di nascere subito, per esempio in presenza di anomalie nella frequenza cardiaca del feto.
- Distacco della placenta: ovvero quando la separazione prematura della placenta dall’utero potrebbe rappresentare un’emergenza se mamma e bambino non presentano parametri vitali stabili.
- Prolasso di funicolo: quando cioè il cordone ombelicale scende in vagina prima della testa e viene schiacciato da quest’ultima rendendo necessario procedere in emergenza.
Molte altre condizioni mediche potrebbero poi essere indicazione per un taglio cesareo, ma vanno tutte valutate dagli specialisti caso per caso. Tumori, infezioni o patologie materne devono quindi essere prese in carico dal curante che valuta il maggior o minor rischio di percorrere l'una o l'altra strada.
Quali sono i rischi del parto cesareo
Essendo un’operazione chirurgica di una certa portata, per quanto possa essere sicura, il taglio cesareo può comportare dei rischi di cui la madre deve essere a conoscenza. E infatti un parto cesareo necessita sempre di un consenso informato scritto: solo nei casi di emergenza, visto lo stato di necessità, ci si può limitare ad un consenso verbale.
I rischi per la mamma possono riguardare un’infezione della ferita chirurgica, dell’utero, ma anche della vescica – provocata dal catetere che rimane in sede durante l’operazione e per le ore successive.
Con un cesareo c’è inoltre più probabilità che si verifichi un’emorragia, che vengano accidentalmente lesionati altri organi e più probabilità che possano esserci casi di trombosi. E in generale con un parto cesareo si registrano maggiori ricoveri in terapia intensiva, sia per la mamma che per il bambino, rispetto al parto naturale. Inoltre una o più cicatrici sull'utero influenzano una possibile futura gravidanza perché aumentano il rischio di anomalie di inserzione, cioè di posizione, della placenta, come la placenta previa, e di rottura dell'utero. Infine, come ogni altro intervento chirurgico, può portare alla formazione di aderenze.
Tuttavia non dobbiamo dimenticare che il parto cesareo è anche una pratica salvavita: nonostante questi rischi, spesso è infatti l’unico modo per salvare la vita della mamma, del bambino o di entrambi.
Il taglio cesareo nell'antichità
Pensate che il taglio cesareo risale addirittura al 715 a.C., ai tempi degli antichi romani. C’era infatti una legge, la “Lex Cesarea”, che obbligava a praticare un taglio sulla pancia delle donne morte durante il travaglio nel tentativo ultimo di salvare la vita al bambino. Risale invece al 1500 il primo taglio cesareo (documentato) che salvò la vita a una donna e al suo bambino.
Il parto cesareo richiesto dalle madri
Abbiamo quindi capito che il parto cesareo deve essere giustificato da condizioni mediche valide. Può succedere tuttavia che venga richiesto direttamente dalle madri. A richiederlo sono soprattutto le donne che soffrono di tocofobia, cioè che provano una eccessiva ansia e paura per il dolore legato al parto naturale. In questo caso viene consigliato alle donne di partecipare a dei corsi preparto o vengono indirizzate da uno psicologo così da avere la possibilità di superare dubbi e paure. In ogni caso, chi fa richiesta di un cesareo effettuerà prima dei colloqui con il medico che, dopo aver analizzato il motivo della richiesta, valuterà se accoglierla o meno.
Perché si preferisce il parto naturale? Perché permette un recupero più rapido e perché evita alla mamma i rischi che abbiamo descritto sopra. Inoltre il parto naturale è il parto migliore anche per il bambino: passare attraverso il canale stretto del parto, subendo una leggera compressione, fa sì che vengano espulsi i liquidi ancora presenti nei polmoni preparando l’apparato respiratorio alla sua funzione. Il bambino, inoltre, entra a contatto con i batteri buoni della madre presenti a livello vaginale e quindi rafforza il suo sistema immunitario.
Cosa è il parto cesareo dolce
Anche se avete sempre immaginato o desiderato un parto naturale, talvolta però partorire con il “taglio cesareo” risulta l’unica opzione possibile. Questo non vi rende certo meno mamme! Inoltre, in molte strutture italiane, si sta mettendo in pratica il cosiddetto cesareo dolce: un cesareo, ovviamente programmato, che permette il contatto pelle a pelle e l’allattamento immediato e la presenza dell’altro genitore in sala operatoria, proprio come in un parto naturale.