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17 Giugno 2023
9:00

Il sonno dei bambini in estate: come cambia e cosa possiamo fare per aiutarli a riposare bene

Il sonno è fondamentale per la crescita e lo sviluppo psico-fisico dei bambini, ma spesso in vacanza alcuni bambini, specie i più piccoli, possono trovare difficoltà nell’addormentarsi o presentare risvegli frequenti. Ecco come tutelare il sonno dei bambini in estate.

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Il sonno dei bambini in estate: come cambia e cosa possiamo fare per aiutarli a riposare bene
Pediatra
estate e sonno dei bambini

Il sonno è fondamentale per la crescita e lo sviluppo psico-fisico dei bambini. Questo è un dato di fatto. Dormire il numero delle ore consigliate ed in modo regolare si associa, tra l’altro, a buoni livelli di attenzione e di memoria, ottimali capacità di apprendimento e, in generale, ad una migliore salute mentale e fisica.

Di contro, un sonno insufficiente può portare a problemi comportamentali, di sviluppo e di apprendimento, nonché a un aumentato rischio di alcune patologie tra cui obesità, ipertensione, diabete e depressione.

Le tre regole del buon sonno nei primi anni di vita sono:

  1. Far dormire il bambino sempre nella stessa stanza adeguatamente preparata, evitando di farlo addormentare in ambienti diversi
  2. Rispettare l’orario in cui va a nanna, senza aspettare che sia troppo stanco perché un bambino esausto diventa spesso anche nervoso e irritabile. Il rischio è, quindi, che si addormenti con ancora maggiore difficoltà e più capricci.
  3. Dai 3-4 mesi di vita (cioè da quando compare la fase di addormentamento) dissociare la fase dell’alimentazione da quella del sonno, il che vuol dire staccarlo dal seno o dal biberon quando si sta per addormentare e metterlo sul suo lettino.

Che cosa succede in estate?

In estate tanti fattori, tra cui in primis il caldo e le zanzare, possono interferire con il sonno di tutti noi, bambini inclusi.

E così, con l'inizio delle vacanze si assiste il più delle volte ad un cambio dei ritmi e delle abitudini della intera famiglia, bambini compresi.

Anche i genitori più precisi e severi spesso allentano il controllo sui piccini nei mesi estivi, diventando cioè più flessibili ed accondiscendenti sui ritmi sonno-veglia e sulle attività dei bambini. E così spesso niente sonnellino pomeridiano e a nanna più tardi la sera.

I bambini, a questo punto, dovrebbero essere talmente stanchi da crollare sul divano. Ma non sempre è così. Anzi a volte può accadere esattamente il contrario, ovvero che non riescano proprio a prendere sonno.

Estate e sonno: i consigli per i neo-genitori

Come aiutare dunque i nostri piccoli a riposare correttamente anche quando le giornate si fanno più afose? Ecco qualche consiglio

Mantenere il rito del sonnellino

Per prima cosa, non abolire il riposo diurno nei più piccoli, ovvero il sonnellino, sperando che così il bambino si addormenti più facilmente la sera.  In altre parole, il sonnellino non va in vacanza!

Infatti, quanto più il bambino è piccolo, tanto più ha bisogno di un sonnellino per recuperare le proprie energie. La durata ideale è di una o due ore, sempre all’incirca nello stesso orario. Quel che più "turba’" i bambini è cambiare orari ogni giorno: meglio, dunque, evitare di farli dormire una volta alla mattina e la volta dopo al pomeriggio. I bimbi stanno bene quando hanno abitudini fisse, se pur leggermente modificate rispetto all’inverno.

Non necessariamente il riposino deve essere a casa, ma può essere fatto anche all'aperto o, per i bimbi più piccoli, sul passeggino. La regola che va sempre rispettata è però quella di scegliere un luogo fresco, areato, al riparo da insetti e zanzare. Meglio, quindi, evitare la spiaggia nelle ore più calde, a favore ad esempio di un parco o di un giardinetto. Se si opta per un luogo chiuso, verificare che la stanza sia fresca ed areata, al sicuro dalle fastidiose punture delle zanzare.

Non sgridarlo perché non vuole prendere sonno

Nei primi giorni il bambino potrebbe far fatica ad addormentarsi perché deve trovare un nuovo equilibrio o perché l’ambiente è nuovo. Cercare di rassicurarlo e farlo rilassare possono facilitare l’acquisizione dei nuovi ritmi.

Questo è ancora più valido quando la famiglia si trova in vacanza all'estero. In caso di fuso orario diverso da quello italiano, è infatti importante adattare a poco a poco pasti e riposi, senza brusche variazioni, adattare i ritmi della famiglia a quelli del bambino e non viceversa. E garantire sempre un numero di ore di sonno sufficienti al bambino per ricaricarsi.

Stanza fresca (ma non troppo)

Come per i mesi invernali, alla sera dedicare tempo ad allestire il luogo in cui il bambino passerà la notte: ambiente fresco, luci soffuse eventualmente con una musica dolce di sottofondo possono favorire il riposo del bambino. Al contrario, il caldo eccessivo è nemico del sonno, provoca difficoltà nella fase di addormentamento e risvegli notturni. La differenza con l’esterno non deve mai essere eccessiva, di 4-5 gradi al massimo.

Per cui non dimentichiamoci di controllare la temperatura della stanza, che andrebbe tarata sui 24°C. Il calore eccessivo di giorno come di notte provoca un peggioramento della qualità e della quantità del sonno, ovvero una riduzione della sua durata totale nonché ripetuti risvegli. L’aria fresca migliora il sonno, ma bisogna assolutamente evitare che il getto del ventilatore arrivi direttamente sul lettino. Una opzione da tenere presente è quella di rinfrescare la stanza prima della nanna del piccolo per poi spegnerlo.

Da considerare anche il deumidificatore: a volte è l’umidità a rendere il caldo insopportabile, più che la temperatura.

Vestiti leggeri

Il bimbo non va coperto troppo, tanto più d’estate, per la paura che di notte si possa raffreddare. Ma farlo dormire solo col pannolino non è la soluzione ideale.  Un buon compromesso è quello di usare un body o un pigiamino leggero, in cotone e di colore chiaro. 

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Elena Bozzola
Pediatra
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 2001, poi Specializzata in Pediatria Generale e Specialistica presso l’Università degli Studi di Pavia. Ho lavorato presso UO Neonatologia S Giuseppe a Milano, poi UO Pediatria Ospedale Universitario S Paolo a Milano. Dal 2009 lavoro quale dirigente medico in pediatria presso Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, occupandomi prevalentemente di pediatria generale e malattie infettive.  Ho effettuato una fellowship presso Ospedale Nicklaus, Miami, USA nel 2018. Sono stata eletta Segretario e Consigliere  Nazionale della Società Italiana di Pediatria nel 2016, ruolo che tuttora ricopro.  Inoltre, sono Vicedirettore di “Pediatria Magazine”, rivista ufficiale della Società Italiana di Pediatria,  e Coordinatore della Commissione Comunicazione Scientifica della Società Italiana di Pediatria.
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