"Per i congedi di paternità siamo ultimi in Europa, costretti nel 2021, e soltanto da una direttiva europea, a portarli da 7 a 10 giorni. In Francia per capirci sono 28. In Spagna le settimane obbligatorie retribuite al 100% sono 6, poi 10 facoltative da dividere tra i genitori": così la consigliera regionale del Veneto Elena Ostanel ha annunciato la volontà di seguire l'esempio di altri paesi europei per ottenere un congedo di paternità che sia davvero paritario, e non solo materno.
La notizia arriva peraltro a pochi giorni dall'altra news riguardante i congedi parentali, sempre in Regione Veneto. Qui, infatti, è stato proposto di estendere a livello nazionale il congedo parentale in caso di malattia dei figli fino ai 14 anni di questi ultimi.
La proposta di Ostanel
La consigliera regionale Ostanel fa parte del gruppo Il Veneto che Vogliamo. Nei giorni scorsi ha diffuso sui suoi canali social la notizia dell'approvazione dell'ordine del giorno al cui interno si parla di congedi parentali paritari.
"Per la prima volta in questa legislatura", dice, "abbiamo discusso di congedo di paternità in Consiglio. Perché ho voluto presentare una serie di emendamenti al progetto di legge statale del collega Finco, perché non possiamo occuparci solo di congedi parentali, utilissimi, ma non sufficienti se vogliamo intervenire davvero sulla promozione della genitorialità. E volevo che la Regione del Veneto inviasse un messaggio forte al governo, che parla di promuovere la natalità, ma ad oggi nulla di concreto abbiamo visto".
Secondo Ostanel, infatti, a mettere i bastoni tra le ruote alla natalità è anche l'effettiva mancanza di parità di genere in ambito genitoriale, con un Paese, il nostro, che non rende le cose facili alle famiglie.
"Ieri la discussione ci ha portati a convincere anche la maggioranza che qualcosa va cambiato e che il congedo parentale retribuito sul modello spagnolo sia quello giusto. È stato approvato all'unanimità il mio ordine del giorno, e di questo passo fatto, anche solo per aver convinto su un terreno non scontato, sono davvero contenta".
Il modello spagnolo
Il modello spagnolo a cui si riferisce Ostanel è in vigore dall'1 gennaio 2021 ed è davvero all'avanguardia.
Lì, infatti, padri e partner possono usufruire di 16 settimane di congedo in seguito alla nascita o all'adozione di un figlio o di una figlia, alla pari delle madri o dei genitori prevalenti. Queste settimane non sono trasferibili e sono retribuite al 100%.
Ostanel, alla luce di questa esperienza, ha spiegato che intende assumere in giunta regionale iniziative per approntare una riforma sostanziale dei congedi di paternità, per sostenere parità (e quindi) natalità e reale cogenitorialità, "prevedendo l’estensione del congedo di paternità da 10 giorni obbligatori a 2 mesi obbligatori più 2 mesi facoltativi, da usare entro i 3 anni successivi al parto", ha spiegato al quotidiano online Padova Today.
I benefici di un congedo paritario
Un congedo davvero paritario, che dia la possibilità ai padri o al secondo genitore di usufruire di un tempo davvero adeguato per la cura dei figli, non andrebbe a beneficio solo delle madri: sarebbe bidirezionale.
Le madri, infatti, non sarebbero costrette a prendere congedi solo perché obbligate da una legge che vuole solo loro come primarie care-giver della famiglia.
I padri, dal canto loro, potrebbero in questo modo avere la possibilità di occuparsi di figli e figlie senza rinunciare al lavoro. Un diritto che dovrebbe spettargli in maniera naturale, e che invece ancora non è un diritto.