Secondo la Società italiana di pediatria (Sip), il virus che più deve spaventare in autunno è il virus respiratorio sinciziale (RSV), considerato la principale causa di infezioni respiratorie pediatriche nel mondo e la seconda causa di morte entro il primo anno di età (dopo la malaria).
Con la riapertura delle scuole il ritorno delle infezioni è dietro l'angolo. Raffreddori, influenza e Covid 19 sono sicuramente le malattie più attese dai genitori, che sono già mentalmente preparati a dover far fronte alle lunghe assenze, ai febbroni e ai nasi che colano. Dovranno però fare i conti con il virus sinciziale.
Negli ultimi 2 anni dati ospedalieri hanno confermato un aumento significativo dei casi di Rsv. In Italia si stima che ogni anno oltre 80mila bambini nel primo anno di vita vengano visitati in ambulatorio per cause legate all’infezione da Rsv, mentre circa 15mila abbiano necessità del ricovero ospedaliero. Sono numeri allarmanti, in vista della nuova stagione fredda.
I dati relativi al Covid 19, però, sono in costante aumento, a causa del proliferare delle sottovarianti. La pandemia è stata dichiarata conclusa, non c’è più l’obbligo delle mascherine nelle scuole e non tornerà, ma il virus continua a diffondersi. Seppur quindi ci sia, soprattutto tra i genitori, un po’ di preoccupazione che questo autunno si faccia più faticoso del previsto, Rino Agostiniani, tesoriere e nel direttivo della Società italiana di pediatria (Sip), ex presidente della società scientifica, sostiene, in un'intervista ad Adnkronos Salute, che ci sia bisogno di fare allarmismo.
Il Sars-CoV-2 circola nei piccoli sani, ma non dà sintomi gravi. Inoltre c'è poco impegno clinico in caso di malattia. A detta dell'esperto, resta valida la necessità di una maggiore ventilazione delle aule, perché l’affollamento delle classi è un comune fattore di rischio per le malattie infettive.
Inoltre, i genitori devono usare il buon senso e tenere a casa da scuola i figli malati: un bambino con una malattia infettiva è una fonte di contagio se va a scuola. E, in caso di raschietto alla gola o un malessere generale, si consiglia sempre di effettuare un tampone per il covid, anche a domicilio.