Mahi oggi ha 19 anni, è arrivato nella bella Cagliari 5 anni fa dal Bangladesh, insieme alla sua famiglia. Il ragazzo non parlava una parola della nostra lingua e si sentiva completamente spaesato. Oltre a non riuscire a farsi capire, non capiva neanche gli altri a causa della sordità che lo accompagna sin dalla nascita.
Il padre del ragazzo si è quindi rivolto all'ENS, ente nazionale sordi, che lo ha rassicurato e gli ha suggerito di iscrivere il figlio al Cpia, il centro provinciale di istruzione per adulti di Cagliari.
Qui il giovane Mahi ha ricevuto da subito l'assistenza di cui aveva bisogno per poter frequentare le lezioni come i suoi compagni, il dirigente scolastico Giuseppe Ennas, ha posto al suo fianco l’insegnante di sostegno e un assistente per la comunicazione, il primo in un istituto di Cagliari.
Poi è scoppiata la pandemia e il rischio dell'isolamento sociale di Mahi era altissimo, il preside ha fornito lui l'attrezzatura elettronica, il suo insegnante di sostegno ha contattato il logopedista, ma il gesto più bello lo hanno fatto alunni e insegnanti.
Si sono messi tutti a lezione di LIS, 75 ore di lezione per imparare a comunicare con Mahi tramite la lingua dei segni. Non ha fermato alunni e docenti neanche il fatto che il corso fosse a pagamento, hanno subito compreso infatti che sarebbe stato arricchente per tutti.
Tutti quei gesti, quei suoni e questo nuovo alfabeto sono diventati proprio una nuova lingua che ha evitato anche delle incomprensioni dovute all'italiano inizialmente un po' traballante di Mahi.
La scuola ci ha guadagnato in inclusività, insegnanti e alunni oggi sanno come comportarsi con un alunno sordo, offrendogli dunque lezioni in lingua dei segni, dalla matematica, alla storia, all'italiano.
Mahi ha lasciato un segno indelebile nell'istituto e a sua volta l'istituto ha lasciato un segno indelebile in lui. A differenza di 5 anni fa, il ragazzo oggi è sicuro di sé e, una volta preso il diploma, sogna di andare a studiare a Torino. Grandi ambizioni tipiche di qualunque studente abbia avuto una solida preparazione e si sia sentito accolto da compagni e insegnanti.