In Francia è nato un progetto dal nome "Commune" che si occupa di creare ambienti abitativi con degli spazi comuni e delle agevolazioni per le famiglie monoparentali. Il primo è stato costruito a Poissy, nell’Île-de-France nel 2023 ed è adatto all'accoglienza di 13 famiglie con uno o due figli a carico, l'unico requisito è essere genitori single e avere dunque l'affido condiviso o esclusivo dei figli.
Due milioni e quattrocentoventicinquemila è il numero di famiglie monogenitoriali, per lo più composte da mamme single e i loro bambini, che vivono in Italia, secondo l'ultima rilevazione ISTAT. Queste famiglie si scontrano quotidianamente con una triste realtà: se è vero e sacrosanto che le famiglie possono cambiare la loro composizione, diminuendo o aumentando il numero di componenti, è altrettanto vero che a non diminuire mai sono i prezzi per il mantenimento dei propri figli e della propria dimora. Proprio per questo tra i nuclei famigliari monoparentali più di 1 su 10 vive una condizione di povertà assoluta.
Le abitazioni per famiglie monoparentali costruite a Poissy, sul modello del fenomeno americano delle mommunes, hanno riscosso gran successo, e così entro marzo 2024 verrà apertura una seconda struttura per famiglie monogenitoriali, questa volta nel comune di Roubaix.
Queste case sono strutturate in modo da avere degli ambienti privati, in cui le famiglie composte da un genitore e uno o due bambini, possono costruire la propria relazione nell'intimità delle mura domestiche e dei luoghi comuni, dove potersi relazionare e confrontare con altre famiglie simili alla propria.
La lavanderia è una per tutte le famiglie, così come lo spazio di gioco, che è studiato per essere polivalente, se durante il giorno è il regno dei piccoli che si rincorrono e giocano insieme, la sera si trasforma in un luogo di ritrovo e confronto per i genitori. Come in ogni comune che si rispetti un altro luogo in cui ritrovarsi è la cucina, dove ci si può incontrare e mangiare tutti insieme, risparmiando sulla spesa. Tuttavia, i piccoli appartamenti sono dotati di fornelli autonomi dove è possibile cucinare e scaldare le pappe dei bimbi in qualsiasi momento.
L'accesso alle strutture di vita comune è limitato da alcuni requisiti: essere genitori single, avere almeno un figlio dai 2 anni in su, e avere una disponibilità economica pari al doppio del tasso proposto, non il triplo come avviene invece nel mercato privato. Le famiglie che entrano in queste abitazioni hanno notevoli agevolazioni economiche, dal sito che gestisce le strutture si legge infatti che la costruzione di questi ambienti è nata dopo aver constatato che un quarto delle famiglie francesi è monoparentale e verte in condizioni di povertà causate dalla difficoltà del trovare un nuovo alloggio in cui crescere i propri figli, da pagare questa volta tramite un solo stipendio. Per questo il costo per abitare in queste strutture di vita comune va dai 1.190 a 1.450 euro e comprende oltre all'affitto, le utenze e i servizi aggiuntivi. Tra questi bonus per le famiglie vi sono:
- assistenza legale per i genitori single
- possibilità di svolgere incontri con degli esperti durante i quali confrontarsi sulle difficoltà della genitorialità single
- servizi di aiuto nelle faccende domestiche
- babysitting, per far fronte alla difficoltà di conciliare da soli carriera e famiglia
- aree gioco munite di giocattoli adatti a tutte le età, dove i piccoli possono incontrarsi e divertirsi insieme
- supporto accademico, con attività di tutoraggio e compiti da poter svolgere tutti insieme
- abbonamenti a piattaforme come Netflix dalle quali poter accedere ai propri programmi e film preferiti
La Commune però non nasce per essere una casa per sempre, vuole aiutare le famiglie a riprendersi da un momento difficile come la separazione, continuando a garantire a tutti i membri del nuovo nucleo famigliare le stesse possibilità e gli stessi diritti. Proprio per poter garantire questo aiuto a quante più famiglie possibili, l'accesso prevede la stipulazione di un contratto annuale, rinnovabile al massimo 2 volte.
Tara Heuzé-Sarmini ha spiegato alle pagine dei notiziari francesi:«La residenza è uno spazio abitativo transitorio, per ospitare una famiglia per un periodo che va da uno a tre anni. Questa situazione momentanea aiuta le famiglie monoparentali a rompere l'isolamento, ad alleviare la pressione mentale, ma anche a risparmiare denaro, perché spendono dal 20 al 30% in meno al mese vivendo nella residenza, rispetto a quello che avrebbero speso per un qualsiasi affitto».