Il caldo estremo figlio della crisi climatica che stiamo vivendo è molto pericoloso per i bambini. Oggi più della metà di loro, ossia 92 milioni, è esposta al caldo torrido, ma entro il 2050 in Asia e Europa saranno tutti esposti a ondate di calore forti e durature. Numeri che superano più del doppio la media globale. A mettere in scena questi dati allarmanti è il nuovo report di Unicef "Beat the heat: protecting children from heatwaves in Europe and Central Asia".
Nel report viene evidenziata anche la situazione cui sta andando e andrà in contro il nostro Paese, se oggi sono 6.1 milioni i bambini esposti ai rischi delle ondate di calore, nel 2050 saranno 2 milioni in più. Con ondate di calore non si intende il normale innalzamento delle temperature estivo, ma un periodo di tre o più giorni in cui la temperatura massima giornaliera supera del 10% la media locale. Attualmente in Asia e Europa la temperatura si è alzata di 1.7 gradi Celsius, ma in pochi anni si stima che le ondate di calore porteranno il caldo torrido a far registrare sui termometri un aumento di 2.4 gradi Celsius.
Questo comporterà gravi danni alla salute dei bambini, ai quali gli adulti, meno esposti durante il giorno al caldo e dal corpo più preparato al caldo, spesso non fanno caso.
Il focus del report è infatti proprio sui bambini, perché sono i più sensibili alle ondate di calore, vista la loro capacità di termoregolazione, nettamente inferiore a quella degli adulti. Tra i rischi ci sono il colpo di calore, che si manifesta con una falsa febbre superiore ai 40 gradi e può portare a rischi di insufficienza degli organi, l'aumento delle allergie e dell'asma, la possibilità di sviluppare condizioni respiratorie croniche, problemi cardiovascolari, diarrea e disidratazione.
Da non sottovalutare però anche i danni che il caldo può portare alla salute mentale di bambini e adolescenti, tra cui stress-post traumatico, depressione e scarsa concentrazione.
A mettere a repentaglio la salute dei bambini sarà anche il cambiamento di alimentazione, dovuto agli effetti che il caldo sta avendo sui raccolti e la sempre maggiore difficoltà ad accedere a fonti d'acqua.
«La capacità di evitare, gestire e costruire la resilienza all'esposizione cronica al calore in futuro dipenderà dalle decisioni prese ora» specifica Unicef che propone una serie di azioni ai governi di protezione e prevenzione:
- limitare l'emissione di gas serra del 45% entro il 2030, per primi i paesi che emettono l'80% dei gas serra
- accelerare la transizione verso combustibili fossili
- fornire programmi di educazione e sensibilizzazione al tema del cambiamento climatico ai bambini
- avere sistemi sanitari pronti a fronteggiare i malanni dovuti al forte caldo
- Alla COP27 i bambini, la loro salute e la risposta al caldo devono essere prioritari