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16 Marzo 2024
18:00

In Italia esistono le stanze singole per il ricovero post-parto?

Diverse strutture ospedaliere pubbliche dispongono di un numero limitato di stanze singole per la degenza post-parto, disponibili dietro pagamento. Le tariffe si aggirano sui 100-200 euro a giorno di ricovero.

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In Italia esistono le stanze singole per il ricovero post-parto?
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I giorni di degenza post-parto in ospedale sono delicati e impegnativi sia da un punto di vista fisico che psicologico. Per affrontarli con tranquillità e avere più privacy esiste l’opzione della stanza singola a pagamento, dotata di un bagno privato e di un letto in più per l’accompagnatore. La camera singola dopo il parto non è un’esclusiva delle cliniche private: sono diversi – ma non tutti – gli ospedali pubblici in Italia che offrono alle neomamme il servizio a un costo aggiuntivo, che varia a seconda della struttura. Il prezzo medio è incluso fra gli 80 e i 400 euro al giorno, anche se sono pochi i nosocomi che pubblicano il listino prezzi online. Gli ospedali dispongono di una o due stanze singole, perciò, vista la poca disponibilità, generalmente non è garantita la prenotazione, e la richiesta viene valutata il giorno dell’ingresso della neomamma nella struttura.

Come funziona la stanza singola a pagamento

Diversi ospedali pubblici in Italia offrono la possibilità di trascorrere la degenza post-parto in stanze singole (anziché nelle classiche camere doppie, triple o quadruple con le compagne di stanza) dietro al pagamento di una quota aggiuntiva. In effetti, tra punti di sutura, cicatrice sull’addome, seno dolorante, perdite di sangue, senso di stordimento generale, solitudine, notti insonne, parenti in visita invadenti, compagne di stanza rumorose, via vai di medici, ostetrici e infermieri, i canonici 2-4 giorni di ricovero ospedaliero rischiano di trasformarsi in esperienze stressanti.

Non si tratta di un servizio in “regime privato” (partorire in regime privato costa migliaia di euro). Le stanze singole negli ospedali pubblici – chiamate pure camere “dozzinanti” – prevedono il tradizionale ricovero con il Sistema Sanitario Nazionale, mentre a carico del paziente rimane esclusivamente il costo della stanza singola.

Nella stanza sono presenti il letto per la neomamma, un bagno privato e, a volte, un secondo letto per l’accompagnatore (con un sovrapprezzo). In alcuni ospedale viene consentito al partner o a un accompagnatore di pernottare e rimanere 24 ore su 24 con la mamma e vengono limitate le visite.

Quanto costa la stanza singola a pagamento

I costi variano da struttura a struttura. Le tariffe a volte sono disponibili sul sito web del singolo ospedale, mentre in altri casi occorre informarsi al momento della scelta della struttura per il parto. Di norma il prezzo è di 100-200 euro per giorno di degenza, anche se esistono nosocomi che offrono il servizio a 80 euro al giorno mentre altri a 400.

In alcune strutture la richiesta viene effettuata attraverso un modulo da precompilare, anche se la prenotazione non è mai garantita. È il giorno dell’ingresso in ospedale che viene valutata la disponibilità della stanza singola per la gestante.

Ricovero in regime privato

Se, invece, si sceglie di partorire in regime privato (o solventi) il costo del ricovero è interamente a carico della paziente (o eventualmente coperto da convenzioni o assicurazioni). La neomamma avrà a disposizione, oltre a una stanza singola prenotata e al bagno privato, pure i professionisti (anestesista, ginecologo, ostetrico) completamente dedicati a lei. I prezzi si aggirano intorno ai 5.000 euro al giorno.

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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