Simone Andalò e Chiara Albertocchi, con i loro sette figli, hanno ripopolato di neonati e fanciulli Castelvero, una frazione in provincia di Verona di appena 300 anime, dove da anni non si vedono più fiocchi rosa e blu sulle porte delle case. Con la loro vivace e rumorosa tribù, composta da mamma, papà e sette figli (due femmine e cinque maschi), hanno rianimato la silenziosa frazione del comune di Vestenanova, dove la famiglia si rifugia ogni anno da giugno a settembre per trascorrere il periodo estivo lontano dalla calura e dal caos della città.
«Qui bambini non ce ne sono e ci hanno “adottati” – ha spiegato mamma Chiara, come riporta l’Arena di Verona – . Mi piaceva l'idea di un posto tranquillo in mezzo al verde per trascorrere l'estate: quando sono venuta qui la prima volta, per vedere la casa, ho respirato subito aria di famiglia».
Era il giugno 2011 quando Simone e Chiara, 42 anni, ex operatrice sanitaria oggi mamma a tempo pieno, arrivarono per la prima volta da Erbè (Verona) a Castelvero, a circa un’ora di distanza dalla casa di residenza. All’epoca, avevano due figli: Manuel e Iole, che oggi sono i fratelli maggiori di Alan, Ruben, Thiago, Cleofe e Geremia, i nuovi arrivati. Da allora, ogni anno la famiglia si trasferisce sulle colline della frazione veneta a giugno, quando chiudono le scuole, e ci resta fino a quando riaprono, salvo le due settimane di mare ad agosto.
Gli abitanti di Castelvero si sono da subito affezionati alla coppia e alla loro “cucciolata”, che di estate in estate diventava più numerosa, tanto da proporsi come “zii adottivi” e baby sitter per i piccoli. «Quando veniamo su è una festa – ha raccontato papà Simone – . Gigi Zandonà, che si è autoproclamato baby sitter ufficiale, li porta tutte le sere a mangiare il gelato. Siamo in famiglia ed i nostri sono i bambini di tutti».
Il segreto per avere sette figli che gironzolano e bisticciano per casa? «È solo questione di organizzazione… E della mano santa che è l’assegno unico – ha rivelato mamma Chiara – . Dobbiamo essere una squadra. Si fanno 3-4 lavatrici al giorno, ma è vita. Quando ne manca uno, sento la casa vuota».
Castelvero è diventato teatro di grandi eventi per la famiglia. È nella frazione veneta che nel 2019 Simone si è inginocchiato sfilando un anello dalla tasca per chiedere la mano di Chiara. Ed è al piccolo bar della borgata dell’alta Val d’Alpone che nell’estate 2020 settanta compaesani si sono radunati per il gender reveal dell’ultimo figlio di Chiara e Simone, Geremia, tra palloncini blu e fumogeni azzurri.
Finalmente, nelle scorse settimane è stato celebrato il matrimonio di Chiara e Simone, rimandato per tre anni a causa della pandemia. La location? Ovviamente, la frazione di Castelvero. Per l’occasione, l’intero paesino è stato addobbato a festa, le strade sono state chiuse al traffico, e gli abitanti si sono riuniti nel campetto sportivo della borgata, dove è stata organizzata una vera e propria sagra, con tanto di dj, arpista e sindaco. La porchetta era il piatto forte delle nozze, un pezzo di parmigiano a testa la bomboniera. Centotrenta in totale gli invitati al banchetto nuziale, con meno di trenta parenti: il resto erano abitanti di Castelvero.