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15 Aprile 2023
18:00

Indice di Apgar: cos’è e a cosa serve

L’indice di Apgar è un punteggio attribuito al neonato calcolato entro il primo e il quinto minuto dalla nascita per valutare il suo adattamento alla vita extrauterina e la necessità di cure immediate. Si calcola sulla base di cinque parametri vitali: la frequenza cardiaca, il tono muscolare, l'attività respiratoria, i riflessi ed il colorito della pelle.

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Indice di Apgar: cos’è e a cosa serve
Pediatra
Indice di Apgar

Sul foglio di dimissione dell’ospedale, dopo data e ora di nascita, peso, lunghezza e circonferenza cranica, compare una voce “Indice di Apgar”, accompagnata da due numeri.

Il termine Apgar è un acronimo inglese che sta per Appearence (colorito), Pulse (frequenza cardiaca), Grimace (riflessi), Activity (tono muscolare), Respiratory Effort (attività respiratoria). È stato introdotto da una anestesista newyorkese nel 1952 alla luce della sua lunga esperienza in sala parto per valutare in modo rapido e semplice il neonato. Ed in poco tempo si è diffuso in tutto il mondo ed è oggi giorno ancora utilizzato.

Di cosa si tratta?

L’indice di Apgar è un punteggio, attribuito al neonato, variabile da zero a dieci. Immediatamente dopo la nascita il personale sanitario in sala parto, medico o ostetrica, valuta il neonato sulla base di cinque parametri vitali: la frequenza cardiaca, il tono muscolare, l'attività respiratoria, i riflessi ed il colorito della pelle.

E dà un voto, proprio come a scuola, a ciascun parametro esaminato, variabile da 0 a 2.  Il punteggio di Apgar racchiude tutte queste voci perché si ottiene attraverso la somma di tutte e cinque i punteggi. Ecco spiegato perché l’indice di Apgar può variare tra 0 e 10.

Lo scopo dell’indice di Apgar è capire in tempi rapidi  se un neonato ha bisogno di cure mediche immediate. Non ci fornisce informazioni complete sullo stato di salute del bambino: sarà il pediatra a visitarlo con attenzione successivamente e a fornire informazioni più precise sul suo stato di salute.

Quando si calcola?

L'indice di Apgar si valuta al 1°, al 5° minuto dalla nascita e poi, anche se più raramente, ogni 5 minuti successivi (se ritenuto necessario). Lo scopo è quello di stabilire se il bambino appena nato è in grado di superare senza problemi lo sforzo associato al parto o presenta qualche sofferenza che richiede un intervento medico immediato. Viene calcolato due volte perché entro il primo minuto di vita valuta la reazione del neonato al parto, dopo il quinto minuto offre indicazioni sull'adattamento alla vita extra-uterina.

In base al punteggio cioè è possibile capire se il neonato sta bene. In questo caso, avrà un punteggio sopra 7. Da 0 a 6 l’indice di Apgar identifica invece una condizione neonatale che merita una attenta osservazione e/o intervento medico. Neonati con indice compreso tra 4 e 6 hanno di solito bisogno di assistenza e monitoraggio. In questi casi il punteggio di Apgar viene ricalcolato ogni 5 minuti, fino a stabilizzazione e miglioramento.

In caso di un punteggio inferiore a 4, il bambino viene valutato immediatamente dal neonatologo e può essere necessario il ricovero in una terapia intensiva.

Spesso mamma e papà neanche si accorgono che il personale sanitario sta facendo la valutazione dell’indice di Apgar. Infatti, questo “esame” è molto rapido e non richiede alcuno strumento.

Come si calcola?

L’Indice di Apgar si calcola sulla valutazione di 5 parametri specifici:

  • Frequenza cardiaca. La frequenza cardiaca è la misura del numero di battiti del cuore. Viene considerata normale, e quindi le viene attribuito un punteggio pari a 2, se è superiore a 100 battiti per minuto. Se il valore è al di sotto di 100 battiti ogni minuto viene assegnato solo 1 punto. Infine, un valore di 0 è attribuito in caso di polso assente, ovvero quando non può essere ascoltato alcun battito cardiaco.
  • Attività respiratoria. Se il neonato respira da solo, senza sforzo ed il suo pianto è valido e vigoroso riceve un punteggio pieno. Se, viceversa, il respiro è lento ed irregolare, il pianto non vigoroso, il punteggio si riduce a 1. Infine, se la respirazione è del tutto assente, il punteggio è zero.
  • Tono muscolare. Il tono muscolare si valuta osservando i movimenti del neonato. Se il neonato si muove attivamente e presenta una flessione spontanea di braccia e gambe riceve 2 punti. Se il tono è ridotto, il punteggio si riduce ad 1. Infine, a un neonato atonico o flaccido viene assegnato un punteggio pari a 0.
  • Riflessi. La reattività agli stimoli si valuta osservando le reazioni del piccolo a particolari stimolazioni. Se la risposta è rapida e vigorosa, il punteggio attributo è massimo. Se modesta si riduce a 1. Infine, se assente, il punteggio attribuito è pari a 0.
  • Colorito. Il colorito della pelle normalmente è roseo. La presenza di cianosi, ovvero  la colorazione blu-violastra della cute e delle mucose per  un'insufficiente quantità di ossigeno nel sangue, può ridurre il punteggio a 1, qualora sia limitata alle estremità, o a zero se interessa tutto il corpo del neonato.
Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Elena Bozzola
Pediatra
Laureata in Medicina e Chirurgia nel 2001, poi Specializzata in Pediatria Generale e Specialistica presso l’Università degli Studi di Pavia. Ho lavorato presso UO Neonatologia S Giuseppe a Milano, poi UO Pediatria Ospedale Universitario S Paolo a Milano. Dal 2009 lavoro quale dirigente medico in pediatria presso Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, occupandomi prevalentemente di pediatria generale e malattie infettive.  Ho effettuato una fellowship presso Ospedale Nicklaus, Miami, USA nel 2018. Sono stata eletta Segretario e Consigliere  Nazionale della Società Italiana di Pediatria nel 2016, ruolo che tuttora ricopro.  Inoltre, sono Vicedirettore di “Pediatria Magazine”, rivista ufficiale della Società Italiana di Pediatria,  e Coordinatore della Commissione Comunicazione Scientifica della Società Italiana di Pediatria.
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