Arriva la primavera, che spazza via l’influenza invernale (di tipo A) presentandosi con il suo malanno di stagione: l’influenza B, il cui picco è previsto fra le prossime settimane di marzo e aprile. Si tratta di una sindrome influenzale che colpisce principalmente i più piccoli (che andando a scuola si trasmettono i virus) e, in seconda battuta, gli anziani, quindi i soggetti più vulnerabili. Comporta sintomi influenzali comuni, quali febbre, tosse, raffreddore, mal di gola, dolori alle articolazioni e muscolari. Anche se l’influenza B va adeguatamente curata e non trascurata, i pediatri rassicurano le famiglie, sottolineando che quella alle porte è una classica epidemia influenzale di stagione.
«Dopo l'influenza A, attendiamo ora un nuovo picco di casi nell'arco dei prossimi due mesi dovuto al virus influenzale di tipo B – ha dichiarato Annamaria Staiano, presidente della Società Italiana di Pediatria (Sip), come riporta l’Ansa –. Si tratta di un virus influenzale molto simile a quello di tipo A che conosciamo, dunque non c'è alcun allarme».
Che cos’è l’influenza B che mina la salute dei bambini nella primavera 2024? Esistono tre tipologie di virus influenzali che colpiscono gli umani: A, B e C. I primi due – A e B – causano epidemie stagionali quasi ogni anno, mentre le infezioni da virus dell’influenza C provocano malattie respiratorie lievi. Se l’influenza A è ritenuta peggiore per gli adulti, l’influenza B circola principalmente fra i bambini e i ragazzi, con sintomi quali:
- Febbre (anche alta)
- Mal di testa
- Tosse
- Mal di gola
- Dolori muscolari
- Stanchezza
- Naso che cola o chiuso
Più raramente:
- Nausea e vomito
- Diarrea
I bambini – particolarmente contagiosi 24 ore prima della comparsa dei sintomi e fino al 5°/7° giorno di malattia – generalmente guariscono entro una settimana, anche se a volte si trascinano gli strascichi del malanno più a lungo, sentendosi fiacchi e stanchi per tre o quattro settimane.
Ma come si ammalano? L’influenza B viene trasmessa facilmente da bambino a bambino a scuola tramite starnuti e colpi di tosse. Il virus peraltro sopravvive (seppure per un arco di tempo piuttosto breve) su oggetti e superfici con cui entrano in contatto i più piccoli, come maniglie delle porte, giocattoli, pupazzi, matite e pennarelli, scivoli e altalene, telefoni e tablet, bevande condivise, piatti e posate.
I bimbi sono più a rischio se:
- Entrano in contatto con persone influenzate
- Non hanno effettuato il vaccino antinfluenzale (i due ceppi del virus influenzale B, come quelli del virus A, sono coperti dalla vaccinazione antinfluenzale quadrivalente)
- Non si lavano le mani dopo aver toccato oggetti e superfici infette
Per quanto riguarda il trattamento, i pediatri consigliano la somministrazione di antipiretici e farmaci antinfiammatori, oltre che giorni di riposo assoluto. Assolutamente banditi invece gli antibiotici, che non curano le infezioni causate da virus (come l’influenza B, appunto).
I bambini che presentano particolari condizioni di salute corrono ovviamente un rischio maggiore di ricovero ospedaliero o di infezione influenzale grave, ma per quelli sani, adeguatamente curati, l'influenza B non costituisce una grave minaccia.