La stagione invernale è arrivatae e tra gli esperti sale già l'allerta per il possibile riacutizzarsi di una "tridemia" che l'anno scorso costrinse a letto migliaia di bambini e mise in seria difficoltà i reparti pediatrici di tutto il Paese.
Come nel 2022 infatti, a preoccupare gli osservatori è la contemporanea circolazione di virus sinciziale, coronavirus da Covid e virus influenzale, un'infausta tripletta di patogeni virali che potrebbe intasare nuovamente le strutture ospedaliere di mezza Italia e costringere a letto migliaia di piccoli pazienti.
Al momento non è ancora chiaro se l'evoluzione del quadro epidemico seguirà lo stesso trend del 2022 tuttavia, per scongiurare un simile scenario, la Società italiana di pediatria (Sip) ha subito richiamato alla massima attenzione cittadini e autorità sanitarie in modo da farsi trovare pronti qualora la situazione dovesse peggiorare.
I terribili tre
Il virus sinciziale è tra i principali responsabili della bronchiolite, l'infezione che colpisce le vie respiratorie dei bimbi piccoli provocando febbre e tosse insistente, e della polmonite, che nei più piccoli rappresenta un pericolo ben maggiore a causa delle possibili complicanze, come insufficienze respiratorie, setticemie o ascessi polmonari.
Durante lo scorso inverno questo virus si diffuse in concomitanza con l'ormai endemico SARS-CoV-2 – l'arcinoto coronavirus che scatena il COVID – e il virus dell'influenza stagionale, mettendo a dura prova le resistenze del nostro sistema sanitario.
Come affermato dal Presidente della Società Italiana Malattie Respiratorie Infantili Fabio Midulla, i dati provenienti dai Paesi dove la stagione invernale ha già avuto luogo (Australia, Cile e Argentina) possono aiutarci nelle previsioni per l'evoluzione della curva epidemica, collocando il probabile picco di contagi intorno ai mesi di dicembre e gennaio.
Qualora tale ipotesi risultasse azzeccata si tratterebbe certamente di una buona notizia, poiché significherebbe un ritorno alla normalità pre-COVID. I virus però sono imprevedibili, pertanto gli esperti raccomandano prudenza.
I consigli dei pediatri
Nonostante i segnali incoraggianti, il 78esimo Congresso della Società Italiana di Pediatria ha dunque ribadito la necessità di monitorare costantemente la situazione e attenersi alle indicazioni del Ministero della Salute, fornendo anche una serie di consigli rivolti ai genitori per provare a prevenire i contagi e accorgersi in tempo di eventuali campanelli d'allarme.
Per quanto i virus sinciziale, ad esempio, la cosa più importante è controllare l’alimentazione, la quale «comincia a ridursi 24 ore prima della comparsa del distress respiratorio». Altre raccomandazioni sono:
- Osservare una corretta igiene delle mani
- Evitare la condivisione degli utensili
- Detergere correttamente le superfici contaminate
- Evitare l’esposizione del bambino al fumo di sigaretta
- Se possibile, favorire l'allattamento al seno, poiché «il latte materno ha un effetto protettivo nei confronti dei virus respiratori in generale grazie a proteine antivirali come la lattoferrina e il lisozima»
- Tenere a casa i bambini con sintomi (forte raffreddore, febbre, malessere) per interrompere la circolazione del virus
Simili prescrizioni sono naturalmente valide anche per frenare la corsa di Covid e influenza, ma a queste si aggiunge anche l'importanza della vaccinazione, sopratutto per i soggetti fragili dai sei mesi in su.
«Le due vaccinazioni, Covid e influenza, possono essere somministrate nella stessa seduta, in due sedi anatomiche differenti, tenuto conto però che nel primo caso la vaccinazione avviene normalmente nello studio del pediatra, nel secondo al centro vaccinale» ricordano i pediatri.