Nel corso del 2024 i neoigenitori avranno la possibilità di beneficiare di un congedo parentale retribuito all'80% per i primi due mesi, uno in più rispetto al passato.
Tale modifica è stata specificata dall'INPS attraverso una circolare diramata per precisare le principali disposizioni relative agli ammortizzatori sociali in situazioni di rapporto di lavoro e supporto economico alle famiglie inserite nella legge di Bilancio 2024.
Stando al documento, dunque, i papà e le mamme italiane assisteranno ad un incremento del 60% per la retribuzione per il secondo mese di congedo parentale, il quale sarà fruibile fino al sesto anno di età del bambino o dall'entrata del minore in famiglia (ad esempio, in caso di adozione).
La stessa INPS si premura si sottolineare come però tale aumento all'80% sarà valido solamente per il 2024.
Ma quali saranno dunque i criteri per accedere a questa agevolazione? La nuova misura di supporto si applicherà ai lavoratori dipendenti che completeranno il periodo di congedo di maternità o paternità successivamente al 31 dicembre 2023.
A questo punto è sempre bene ricordare che il congedo parentale può essere goduto da entrambi i genitori anche in contemporanea entro i primi 12 anni di vita del bambino, per un totale di massimo dieci mesi, estendibili a undici nel caso in cui il padre interrompa l'attività lavorativa per almeno tre mesi in modo continuativo o frammentato.
Per questo periodo, i genitori in congedo solitamente percepiscono il 30% della retribuzione media giornaliera (la quale viene calcolata in base al mese precedente l'inizio del periodo di congedo) tranne per il primo mese, quando l'indennità arriva all'80% dell'ultimo stipendio.
Quest'anno però i mesi all'80% saranno due e benché la strada per rendere i congedi parentali utili ed efficienti come avviene in altri Paesi d'Europa sia ancora molto lunga, la novità non può che essere accolta come una buona notizia.