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24 Gennaio 2024
10:15

Insegnante proibisce lo slang in classe: la lista di parole proibite è virale

Un'insegnante americana ha condiviso sui social la lista di parole proibite nella sua classe: non si tratta di un mero divieto a usare lo slang, ma un tentativo di insegnare a ragazzi e ragazze il corretto modo di esprimersi. Ma il popolo dei social non è d'accordo.

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Insegnante proibisce lo slang in classe: la lista di parole proibite è virale
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"Bruh", "Oh mio Dio", "What's up gang": sono queste alcune delle espressioni che un (o una) insegnante americana ha proibito nelle sue classi. La lista conta 32 parole o modi di dire tipicamente giovanili – il famoso slang della GenZ – e il suo scopo è quello di insegnare ai ragazzi a esprimersi correttamente in vista del futuro professionale. In altre parole: se a casa e nel tempo libero per i ragazzi è normale esprimersi così, almeno a scuola è giusto che si impegnino a usare termini considerati più consoni.

"Se ti sorprendo a usare queste parole, dovrai scrivere un breve saggio spiegando perché hai scelto di esprimerti usando queste espressioni in un contesto accademico", esordisce il testo che l'insegnante ha distribuito e che è diventato virale sui social dopo che qualcuno l'ha diffuso su X.

"Ci sono molti modi per articolare ciò che hai bisogno di dire, senza per forza usare lo slang. Devi essere consapevole del fatto che usare lo slang in un contesto accademico riduce le tue possibilità di diventare uno scrittore o una scrittrice di successo. Più spesso che no, il modo in cui parli è il modo in cui scriverai. Le sciocchezze senza senso che alcuni di voi scelgono di usare sono un inglese improprio e talvolta inappropriato per un contesto accademico. Questa è un'istituzione accademica: nella mia classe vi comporterete come studiosi e studiose".

Ed ecco che parte la lista: ci sono, oltre a "Bruh" (il nostro "Bro"), "It's giving", "Period!" ("fine, chiuso, finisce qua"), "On hood", "Bet" (per dire "sì", "sono d'accordo")… Tutte espressioni giovanili della nuova generazione, spesso usate dai ragazzi e dalle ragazze delle scuole superiori, ma in molti casi diffuse già dalle medie e dalle primarie.

Le reazioni del popolo dell'Internet sono state numerosissime, anche diametralmente opposte. C'è chi trova l'iniziativa geniale e dall'alto potenziale e chi invece ritiene che l'insegnante non tenga in considerazione la vera natura dei propri studenti, agendo con dei paraocchi generazionali non considerando la lingua in costante cambiamento. "She's on a power trip", dice qualcuno. Ovvero: "Il potere le sta dando alla testa".

Alcuni hanno deciso di rispondere con ironia, usando proprio quel linguaggio che l'insegnante mette al bando. "Mi espellerebbe subito", dice qualcuno. E qualcun altro ancora: "A bit extra but whatever". "Va un po' oltre, ma ci sta". Che non è esattamente quel "proper English" considerato "appropriato" in ambito accademico.

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