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6 Settembre 2023
12:00

Insegnanti contro mamme e papà in Corea del Sud: «I genitori dei nostri alunni ci bullizzano»

In Corea del Sud migliaia di insegnanti protestano contro i genitori e gli atti di bullismo di questi ultimi nei confronti dei primi, soprattutto dopo che una maestra si è tolta la vita.

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Insegnanti contro mamme e papà in Corea del Sud: «I genitori dei nostri alunni ci bullizzano»
sciopero dei professori

In Corea del Sud i professori sono scesi in piazza per protestare contro i genitori dei loro studenti. Migliaia di insegnanti, infatti, hanno deciso di scioperare e manifestare per chiedere più protezione e sicurezza sul posto di lavoro. Sostengono di essere vittima di bullismo da parte dai genitori dei loro alunni, che arrivano a tormentarli, chiamandoli a ogni ora del giorno e anche nella notte, perfino nei fine settimana. Genitori che si lamentano di ogni cosa.

La protesta è nata in seguito al gesto estremo di Min-so, una maestra trovata senza vita a luglio scorso nella sua aula. A trovare il suo corpo ormai privo di vita sono stati alcuni colleghi. La donna aveva solo 23 anni e aveva iniziato a insegnare poco tempo prima: fare la maestra era il suo sogno, visto che anche la madre aveva lavorato nelle scuole. La donna avrebbe deciso di farla finita in seguito alle continue chiamate di lamentele dei genitori dei suoi alunni. Il cugino, infatti, ha trovato messaggi e appunti di questo genere.

Lo sciopero degli insegnanti in Corea del Sud contro i genitori

Il 4 settembre scorso 150mila insegnanti, tutti vestiti di nero, si sono presentanti di fronte all'Assemblea nazionale di Seul per manifestare contro gli atti di bullismo nei confronti del corpo docenti. La manifestazione è stata organizzata da "Tutti per uno", un gruppo che da luglio coordina questo tipo di proteste. Altre città si sono unite in tutto il paese.

Gli insegnanti sono scesi in piazza perché non si sentono adeguatamente protetti sul posto di lavoro. I genitori hanno un'ingerenza spesso eccessiva nei loro metodi di insegnamento e alcune volte i maestri sono anche accusati di molestie nei confronti degli alunni. Le richieste dei genitori sono spesso esagerate e senza senso. Come raccontato dalla BBC, un insegnante è stato denunciato perché si era rifiutato di assecondare la richiesta di un genitore di svegliare il figlio con una telefonata ogni mattina. Un altro è stato denunciato per abuso emotivo: aveva tolto gli adesivi di ricompensa a un alunno che aveva ferito un compagno con le forbici.

I docenti si sentono soli, isolati, in pericolo, impotenti. Molti soffrono di depressione per lo stress accumulato.

maestra vittima di bullismo

Il metodo scolastico sudcoreano è molto competitivo

In Sud Corea andare bene a scuola è fondamentale. Bisogna ottenere ogni anno voti perfetti e non bisogna aver avuto richiami per poter avere la speranza di accedere alle università più prestigiose. I genitori più ricchi e più istruiti fanno pressione non solo sui figli, ma anche sul corpo docente per fare in modo che possano avere tutte le possibilità migliori. Questa società altamente competitiva si rispecchia in fenomeni non accettabili, veri e propri atti di bullismo non solo tra ragazzi, ma anche nei confronti degli insegnanti.

I genitori fanno pressione sui maestri per evitare che un errore dei ragazzi possa macchiare il loro curriculum scolastico. Al posto di educare, però, i figli a comportarsi in modo adeguato a scuola, rispettando tutto e tutti, le famiglie se la prendono con gli insegnanti che prendono provvedimenti quando atti non leciti vengono compiuti nelle aule scolastiche. Chiedendo anche in modo arrogante di eliminare tracce di quanto successo nel curriculum accademico dei figli. Si arriva anche ad incitare gli altri genitori nelle chat di classe per molestare docenti che fanno semplicemente il loro lavoro.

Il Governo ha accolto in parte le richieste dei docenti

Il Governo sudcoreano ha deciso di accogliere alcune istanze presentate dai docenti. Inserendo nuove linee guida che prevedono che i genitori, per parlare con i professori dei figli, prendano regolare appuntamento negli orari prestabiliti, come avviene nel resto del mondo, anche in Italia. Gli insegnanti possono decidere se accogliere o declinare richieste di incontro fuori da questi orari.

Come sempre, il buon senso dovrebbe guidare l'operato di tutti. Tra scuola e famiglie dovrebbe essere firmato un patto di collaborazione, perché l'interesse ultimo di entrambi deve essere il benessere e la crescita di tutti i ragazzi. Ai docenti dovrebbe essere lasciata libertà di compiere il proprio lavoro, con responsabilità, rimanendo a disposizione dei genitori per chiarimenti, in un clima di dialogo, di cooperazione, di aiuto reciproco. Impensabile arrivare a vessare gli insegnanti dei propri figli per garantire loro un futuro migliore: che insegnamento si dà così ai ragazzi?

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