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16 Marzo 2024
17:00

Isotta: significato del nome, varianti e curiosità

Isotta è un nome femminile italiano di origine incerta. Probabilmente significa "bionda" ed è stato portato da un celebre personaggio della letteratura medievale.

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Isotta: significato del nome, varianti e curiosità
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Isotta è un nome italiano femminile che significa "bionda" o "guerriera di ferro". L'Isotta più famosa è la Iseult dai capelli d'oro della letteratura medievale, l'amata di Tristano.

Etimologia

Secondo l'ipotesi più accreditata, il nome Isotta è di origine francese (Iseult) e affonda le sue radici nel romantico mito medievale di Tristano e Isotta.

Tuttavia l'etimologia del nome non è chiara. C'è chi lo fa risalire all'antico celtico Essylt, che significa "colei che protegge il ferro", o al germanico, con il significato di "guerriera di ferro".

Significato

Isotta significa "bionda". Non a caso era nota per i suoi capelli dorati l'amata di Tristano. Per altri vuol dire "colei che protegge il ferro" o "guerriera di ferro".

Onomastico

L'onomastico di Isotta si festeggia il 2 aprile per santa Isotta bretone.

Varianti

  • Varianti maschili italiane: Non si registrano varianti
  • Varianti femminili italiane: Iselda
  • Varianti maschili straniere: Non si registrano varianti
  • Varianti femminili straniere: Isolda, Iseult, Yseult, Isolde, Izolda, Eseld
  • Varianti maschili rare: Non si registrano varianti
  • Varianti femminili rare: Isilde, Isolda

Diffusione

In Italia Isotta è un nome poco diffuso, anche se non è caduto in disuso tra le nuove date. Secondo l'Istat, nel 2022 l'hanno scelto 33 famiglie.

Curiosità

Isotta è un nome della tradizione letteraria. Il personaggio letterario più famoso che porta quel nome è l'amata di Tristano, anche se pure Italo Calvino l'ha scelto per uno dei suoi personaggi: Isotta Barbarino è la protagonista del racconto L'avventura di una bagnante, contenuto in Amori difficili.

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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