Quante volte ci scervelliamo per spiegare concetti come l'inclusione, la disabilità, la solidarietà ai nostri figli, più o meno piccoli, e in realtà sono loro a dare lezioni di vita a noi. Succede in una quarta liceo scientifico di Pontecorvo, in provincia di Frosinone, dove tutta la classe si è accordata per rinunciare alla gita in Sicilia. Questo perché l'uscita si sarebbe sovrapposta al 18esimo già organizzato di una loro compagna di classe disabile.
Le gite scolastiche sono state e sono ancora un miraggio per gli alunni delle scuole italiane dopo la pandemia e l'innalzamento dei costi dei viaggi. Ma la 4^C del liceo scientifico Michelangelo Buonarroti di Pontecorvo era tra le classi fortunate, pronta a salpare per le terre siciliane.
Le date erano state stabilite dal corpo docenti con anticipo, i ragazzi avevano pagato la loro quota e già si immaginavano a gustarsi una succosa granita finché non è arrivata loro un'importante comunicazione. Le date dell'uscita organizzata erano da rivedere per un problema tecnico.
Appena i ragazzi hanno sentito i nuovi giorni proposti per la trasferta hanno capito che, partendo, non avrebbero potuto partecipare al 18esimo di una loro compagna di classe e si sono subito rivolti alla preside Lucia Cipriano.
La dirigente scolastica riporta in un'intervista rilasciata a "il Messaggero" di essersi trovata nel suo ufficio una delegazione di ragazzi convinti della loro decisione: «O partiamo tutti o non parte nessuno. Non lasciamo sola la nostra compagna, lei è una di noi, non è giusto che festeggi il compleanno senza i suoi amici».
Essere in quarta liceo significa raggiungere la maggiore età e organizzare una delle feste di compleanno che più rimangono impresse nella nostra mente. E gli alunni della IV C sapevano benissimo che la loro compagna di classe disabile aveva già organizzato un grande ricevimento invitando i suoi parenti ma anche loro, gli amici di sempre.
La ragazza non ha detto nulla, mai avrebbe privato i suoi compagni della meravigliosa esperienza, semplicemente non sarebbe partita, ma loro si sono opposti.
La preside ha ribadito nell'intervista che i ragazzi hanno scelto tutto da soli e che sono stati così bravi da spingerla a segnalare questo gesto di amicizia e solidarietà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per garantire ai ragazzi il riconoscimento di alfieri della Repubblica.
Questi gesti ci colpiscono e fanno così scalpore perché siamo abituati a vivere in una società che spesso volta lo sguardo davanti alla disabilità dell'altro, che parcheggia sugli scivoli dei marciapiedi o nei posteggi contrassegnati in giallo. Invece le rivoluzioni nascono dai più piccoli, perché quando la disabilità la si ha in classe per 4 anni, le battaglie di quella ragazza che si trova semplicemente in un mondo non sempre attrezzato per lei, diventano di tutti. I ragazzi hanno scelto con naturalezza di rinunciare alla gita, a stupirsi sono stati gli adulti, quelli che hanno costruito un mondo pieno di barriere architettoniche e sociali che proprio i più giovani sono chiamati a distruggere.