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1 Aprile 2023
9:00

La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: cos’è e quali sono i diritti dei più piccoli

La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è il più importante strumento normativo che promuove, regolamenta e tutela i diritti dei più piccoli in 196 Paesi del mondo. Diritto alla vita, a non essere discriminati, ad avere un nome, alla salute, all’istruzione, al gioco. L’Italia l’ha ratificato più di 30 anni fa: il nostro Paese sta rispettando le regole della Convenzione?

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La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: cos’è e quali sono i diritti dei più piccoli
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La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (dall’inglese, Convention on the Rights of the Child – CRC) è il più importante strumento normativo che promuove, regola e tutela, a livello internazionale, i diritti dei bambini e degli adolescenti. È stata approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989 a New York ed è entrata in vigore il 2 settembre 1990. Ad oggi, hanno sottoscritto il documento 196 Stati nel mondo, inclusa l’Italia, che l’ha ratificata il 27 maggio 1991 con la Legge n. 176. I Paesi che hanno aderito alla Convenzione sono obbligati ad adeguare le leggi alle disposizioni previste dal documento ONU guidando genitori e istituzioni nel garantire i diritti e le tutele dei più piccoli.

Storia

La storia della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è lunga e affonda le sue radici nel primo Novecento. Era il 1923 quando Eglantyne Jebb, la fondatrice di Save the Children, scrisse la prima Carta dei Diritti del Bambino, nota anche come Dichiarazione di Ginevra, che è stata adottata dalla Società delle Nazioni Unite nel 1924. Trentacinque anni più tardi, nel 1959, fu sostituita dalla Dichiarazione sui Diritti del Bambino, in vigore tutt’oggi, che prevede il divieto di lavoro minorile (fino all’età minima adatta) e il diritto del minore disabile a ricevere le cure speciali. Grazie all’evoluzione della concezione dei più piccoli e, parallelamente, al rafforzamento del diritto internazionale, nel 1989 il testo della Convenzione fu adottato senza voti contrari.

Contenuto

La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza prevede 54 articoli, suddivisi in tre parti, che rispondono a tre domande:

  • Quali sono i diritti dei bambini e degli adolescenti? (Art. 1-41). Il documento garantisce, fra gli altri, il diritto alla vita (art. 6), il diritto al nome con la registrazione all’anagrafe dopo la nascita (art. 7), il diritto alla salute e alla possibilità di beneficiare del servizio sanitario (art. 24), il diritto di esprimere la propria opinione (art. 12) e di essere informati (art. 13), il diritto all’istruzione (art. 28 e 29), il diritto di giocare (art. 31) e di essere salvaguardati da qualsiasi forma di sfruttamento o abuso (art. 34).
  • Quali sono gli organismi preposti e le modalità per il miglioramento e il monitoraggio della Convenzione? (Art. 42-45). Come abbiamo accennato in precedenza, l’Italia ha ratificato i 54 articoli il 27 maggio 1991 con la Legge n. 176, e il Belpaese, così come i vari Stati che hanno sottoscritto il documento, sono sottoposti a un controllo periodico per verificare il rispetto delle normative in tema di diritti dei bambini e degli adolescenti. Nello specifico, ogni cinque anni (all’inizio ogni due) gli Stati aderenti consegnano un Rapporto al Comitato Onu per dimostrare l’osservanza degli articoli della Convenzione. In caso di inadempimenti, scatta il giudizio negativo del Comitato sul Rapporto presentato dallo Stato.
  • Qual è la procedura di ratifica? (Art. 46-54). La Convenzione è aperta alla firma di tutti gli Stati, che ad oggi sono 196.

Al testo della Convenzione, a partire dal nuovo millennio si sono aggiunti tre Protocolli facoltativi, approvati dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2000 (il primo e il secondo) e nel 2011 (il terzo). I tre documenti riguardano:

  • Il coinvolgimento dei bambini nelle guerre (2000)
  • La vendita dei bambini, la prostituzione minorile e la pornografia con bambini e adolescenti (2000)
  • La procedura di reclamo (2011), che garantisce anche ai minori di 18 anni di sollevare reclami sulla violazione dei loro diritti

Quali sono i diritti fondamentali dell’infanzia e dell’adolescenza

I pilastri su cui si fonda la Convenzione, che è il trattato in ambito di diritti umani con il più alto numero di ratifiche della storia, sono quattro:

  1. Non discriminazione del minore, a prescindere dalla condizione sociale, economica, di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinione del fanciullo o dei genitori (Art. 2)
  2. Superiore interesse del minore, che deve avere la priorità in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata, situazione problematica (Art. 3)
  3. Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino e dell’adolescente (Art. 6)
  4. Ascolto delle opinioni del minore (Art. 12)
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L’Italia sta rispettando le regole?

Il Comitato Onu ha il compito di monitorare il rispetto dei diritti dei più piccoli, valutando i singoli Rapporti periodici inviati dagli Stati parte. Al termine del controllo, il Comitato Onu redige le sue Osservazioni Conclusive, un documento che indica la direzione per l’azione futura dei programmi per l’infanzia di quel determinato Paese. Nel caso dell’Italia, che ha ratificato la Convenzione più di trent’anni fa, le ultime Osservazioni risalgono al 2019 e sono l’esito di un esame congiunto del quinto e sesto Rapporto presentato dal Governo italiano al Comitato.

Nel documento, il Comitato ha espresso apprezzamento per alcune misure adottate negli ultimi anni dal Governo italiano per attuare la Convenzione, per esempio:

  • Legge n. 71/2017 sulla protezione dei minorenni attraverso la protezione e la lotta al cyberbullismo
  • Legge n. 47/2017 sulle misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati
  • Decreto legislativo n. 66/2017 sulle norme per la promozione dell’inclusione degli studenti con disabilità
  • IV Piano nazionale di azioni e interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva (2016)
Il Comitato Onu ha sottolineato degli inadempimenti del Governo italiano nel rispetto della Convenzione

Tuttavia, il Comitato ha dedicato un capitolo alle principali aree di preoccupazione che riguardano la condizione dei minori in Italia, che riguardano:

  • Discriminazione, in relazione alle disparità tra le Regioni italiane nell’accesso ai servizi sanitari, allo standard di vita essenziale e all’istruzione e in relazione alla prevalenza di atteggiamenti negativi verso i minori in base al loro stato, origine, orientamento sessuale o identità di genere
  • Istruzione, per gli elevati tassi di abbandono scolastico (anche nella scuola dell’obbligo) dei minorenni Rom, Sinti e Caminanti, per lo stato fatiscente di numerosi edifici scolastici, per il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, per il basso tasso di assistenza della prima infanzia nel Meridione
  • Minorenni richiedenti asilo e rifugiati, a causa del ritardo nell’adozione di decreti per l’applicazione della Legge 47/2017, che protegge i minorenni stranieri non accompagnati
  • Minorenni coinvolti nelle migrazioni, in relazione che non è ancora stata attuata la Legge 47/2017
  • Allocazione delle risorse

Il 30 marzo 2023 il Parlamento europeo ha bacchettato l’Italia proprio per il mancato rispetto della Convenzione Onu in relazione all’interruzione delle registrazioni dei figli delle coppie omogenitoriali nel Comune di Milano. In quell’occasione, gli Europarlamentari hanno approvato un emendamento che accusava l’Italia di contravvenire alle disposizioni della Convenzione: per il Parlamento Europeo la decisione del Governo italiano di non riconoscere le famiglie arcobaleno è «una violazione diretta dei diritti dei minori, quali elencati nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 1989».

L’Italia ha il compito di inviare il prossimo Rapporto entro ottobre 2023.

Chi non ha ratificato la Convenzione Onu

Ad oggi, sono 196 i Paesi che hanno ratificato la Convenzione che sancisce i diritti dei più giovani, tanto da essere il trattato in tema di diritti umani con più ratifiche del pianeta. L’ultima a firmarla è stata la Somalia, nel 2015. L’unica clamorosa eccezione riguarda gli Stati Uniti d’America, che, pur avendo partecipato alla redazione del documento e pur avendolo firmato nel 1995, non l’hanno mai ratificato.

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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