Dipingere con le mani e sentirsi liberi di sporcarsi, cosa volere di più? La digitopittura è la tecnica di disegno che mette d’accordo grandi e piccini e, soprattutto, non richiede grandi doti artistiche. Spesso, infatti, i piccoli iniziano a dipingere con mani e piedi già tra i banchi dell'asilo nido e tra quelli della scuola dell'infanzia. Servono solo carta, tempere a base d’acqua, o comunque colori atossici, dal momento che i bimbi useranno mani e piedi per imbrattare i fogli bianchi, e dare sfogo ad ogni sentimento.
Disegnare è da sempre il miglior modo, per i bambini, di rappresentare il mondo tramite i loro occhi. In particolare c’è una stretta correlazione tra l’universo interiore, le emozioni che i bimbi provano, e quello che disegnano. Questo perché colorare o disegnare forme e immagini attiva la stessa area del cervello che si occupa di elaborare le informazioni emotive. È un immenso vantaggio per il bambino, che sta imparando a comprendere le proprie emozioni, trovare un modo semplice e divertente per esprimerle, senza pensare di doverle reprimere.
Spesso noi genitori fatichiamo a capire il perché di una reazione rabbiosa o di pianto isterico del nostro bimbo, aiutarlo a calmarsi senza rimproverarlo è difficile, un’attività come la digitopittura, può permettergli di esprimersi, conoscere e placare le sue ansie.
Cos’è la digitopittura?
La digitopittura è una tecnica di pittura che non richiede l’utilizzo di pennelli o spugne per dipingere e neanche di avere particolari doti artistiche. Tutto è sostituito da dita, di mani o piedi, o dai gomiti. La parte del corpo prescelta, andrà immersa nel colore e verrà utilizzata come fosse un timbro, per colorare la superficie.
Non preoccupiamoci per la pelle delicata dei nostri bimbi, i colori da utilizzare sono a base d’acqua e atossici. In alternativa una parte divertente dell’attività, può essere creare degli intrugli in cucina che stesi sulla carta imitino i colori che vogliamo utilizzare.
Questa attività, poi, viene definita sensoriale perché, oltre a rinforzare abilità come la correlazione dei movimenti tra occhi e arti, aiuta il piccolo a comprendere cosa sta disegnando, proprio perché può “toccarlo con mano”.
I benefici della digitopittura
La digitopittura è l’attività giusta, non solo per i nostri bambini, qualsiasi sia la loro età, ma anche per noi genitori. Innanzitutto è adatta a tutte le fasi dello sviluppo, può essere praticata già in età prescolare, poiché il bambino non ha bisogno di saper impugnare pennelli o spugne, o di saper disegnare, gli basterà dare sfogo alla sua fantasia. Gli permetterà inoltre, di esprimersi liberamente, specialmente se ancora non ha iniziato a parlare.
La supervisione di un adulto è necessaria, soprattutto per i bimbi più piccoli ma, partecipare attivamente, in ogni caso, permetterà al genitore di instaurare un rapporto più stretto col bambino, incoraggiandolo e complimentandosi con lui.
Questa attività poi, è definita dagli artisti che la praticano “di pancia”: sporcarsi, mettere in disordine, usare il proprio corpo, aiuta noi adulti a perdere il controllo e così a lasciarci andare totalmente. Bambini e genitori non dovranno temere alcun giudizio artistico: è una tecnica imprecisa per natura, il cui obiettivo è proprio “uscire dai contorni”.
Cosa serve per iniziare
Innanzitutto ci servono superfici sporcabili, quindi possiamo ricoprire il piano di appoggio con dei teli, che laveremo una volta terminata l’attività, e possiamo dare al bambino un grembiule. È importante che il piccolo si senta libero di esprimersi, senza dover in continuazione stare attento a non macchiare o macchiarsi.
Il secondo elemento fondamentale è una sagoma, quindi possiamo disegnare noi o stampare immagini da colorare, meglio se molto ampie. Si possono usare semplici fogli di carta, magari incollati sopra a un cartoncino, che li renderà più resistenti e meno assorbenti.
Per quanto riguarda i colori, in commercio ne esistono di naturali, commestibili e non tossici. In generale è bene che siano a base d’acqua, per non arrecare danni o arrossamenti alla pelle.
Può essere una bella idea coinvolgere il bambino nella preparazione di colori a base di ortaggi o spezie naturali.
Ci bastano acqua, amido di mais e un ingrediente diverso a seconda del colore che stiamo creando:
- Zafferano o curry per il giallo
- Cavolo rosso per il rosa
- Curcuma per l’arancione
- Mirtilli o more per il blu
- Caffè o cioccolato per il marrone
- Acqua degli spinaci o menta per il verde
A questo punto non resta che iniziare a dipingere, ma anche per questo esistono due tecniche differenti. Il primo metodo, più intuitivo, prevede che il piccolo immerga i polpastrelli nel colore e con questi inizi a picchiettare il foglio, per colorare la sagoma. Un’alternativa può essere distribuire già il colore scelto dal piccolo sul foglio e fare in modo che lui utilizzi mani o piedi, togliendo il colore, per ricreare la sagoma. In ultimo esiste anche la digitopittura in formato digitale che permette ad adulti e bambini, tramite un’applicazione, di dipingere con le dita delle mani, dai dispositivi tecnologici, disegni differenti.
Quali lavoretti fare con le dita
A questo punto è importante pensare a un soggetto da rappresentare, i piccoli si annoiano facilmente, possiamo sia lasciarli liberi di scegliere, che indirizzarli verso dei lavoretti creativi che abbiamo già pensato così da catturare la loro attenzione.
I due orsetti
La prima idea di lavoretto prevede una stretta collaborazione tra il piccolo e noi genitori, e l’utilizzo di un solo dito della mano, ma di tutto il piede, dalla pianta alle dita.
- Prendiamo un foglio bianco in formato A3.
- Prepariamo due piatti contenenti uno il colore marrone chiaro e l’altro il marrone scuro.
- Lasciamo che il bambino intinga il suo piede sinistro nella tempera marrone chiaro e noi facciamo lo stesso con il piede destro nella tempera marrone scuro.
- Adesso realizziamo al centro del foglio due impronte vicine e ribaltiamolo.
- Immergiamo l’indice della mano destra nella tempera marrone chiaro e diciamo al piccolo di immergere il suo indice in quella marrone scuro.
- Con il dito, all’altezza di quella che era la sagoma del tallone dei nostri piedi, ognuno di noi lascerà le impronte del proprio dito, che rappresenteranno due piccole orecchie.
- Avremo così ottenuto due orsetti che teneramente appoggiano l’uno la testa su quella dell’altro.
- Possiamo concludere il tutto con l’aggiunta di un pon pon che faccia da coda.
L'alberello
Se invece vogliamo usare solo le mani, e stimolare al massimo la fantasia del nostro bambino, possiamo fare il lavoretto dell'alberello.
- Prepariamo un foglio bianco, A3 o A4, dipende da quanto vogliamo sia grande il dipinto del nostro piccolo.
- Disegniamo sul foglio con la sagoma delle nostre mani rami e tronco dell'albero di colore marrone.
- Prepariamo tanti piatti con colori diversi, o semplicemente con il colore verde.
- Diciamo al piccolo di intingere le dita della mani o solo i polpastrelli nei colori che gli piacciono di più e lasciamo che dia libero sfogo alla sua fantasia, per disegnare così le foglie dell'albero.
- Lasciamo asciugare il disegno e appendiamolo in casa, riempirà di orgoglio il nostro bambino.
Il tulipano
L’ultimo lavoretto prevede invece che si colori solo con le dita delle mani, forse l’idea di stampare una sagoma o disegnare già dei contorni entro cui il bambino dovrà colorare, può farci pensare di star limitando la sua fantasia. Non è così, perché il piccolo potrà decidere di dipingere l’interno del tulipano, come preferisce.
- Stampiamo o disegniamo la sagoma di un tulipano stilizzato.
- Disponiamo sul tavolo una serie di piatti o bicchieri nei quali si trovino colori diversi.
- Lasciamo che il piccolo intinga le dita nei colori che preferisce e dipinga il tulipano come preferisce
- Sempre con le dita, poi, potrà colorare anche lo spazio intorno, simulando il prato.
Liberi di non seguire le regole
Comunque la si pratichi la digitopittura porterà benefici a noi genitori e al bambino, soprattutto se lo lasceremo libero di esprimersi con i colori. Non preoccupiamoci troppo se il disegno non è delle tinte che ci saremmo aspettati, o non si attiene alla realtà, piuttosto dimostriamoci propositivi ad ascoltare cosa il piccolo ha voluto rappresentare, solo così lo faremo sentire supportato e compreso.
Il commento del pedagogista
A cura di Luca Frusciello, pedagogista e membro del Comitato Socio-scientifico di Wamily
I nostri primi maestri sono le mani e i piedi, parafrasando una conosciuta citazione di J.J. Rousseau. Il disegno, in genere, ma ancora di più la digitopittura è un modo per permettere l’esplorazione intima e sensoriale del Sé. Il bambino, così, lascia una traccia della sua volontà di imprimere su foglio attraverso un intento riproduttivo (riproduzione di una immagine reale o fantasiosa) oppure un intento espressivo (predilezione di forme, linee e colori non necessariamente concrete). Attraverso questo lui riorganizza il mondo per come lo percepisce ed è su questa base che diventa importante sottolineare che risposta può dare un adulto all’espressione grafo-pittorica.
Non chiediamo “Che disegno hai fatto?” o “Cosa hai disegnato?”. Questa necessità di nominare tutto appartiene a noi adulti e non ai bambini. Ciò che arriva ai bambini è invece che l’adulto non capisce il suo linguaggio, il suo tratto. Chiediamo invece “Mi racconti il tuo disegno?” permettendo che sia il bambino a decidere cosa raccontare e come, aggiungendo particolari secondo le sue rappresentazioni. In ultimo evitiamo di giudicare con aggettivi come “Bello”, “Brutto” oppure di convalidare con “Mi piace”, “Non mi piace”. L'importanza dell’attività non risiede nel nostro credito o meno nei confronti del bambino, piuttosto risiede nel sostenere la forza creativa ed espressiva attraverso la nostra presenza, la nostra testimonianza, il nostro interesse.