Tra le fiabe più famose e più amate dai bambini, sicuramente non può mancare quella de I tre porcellini. La storia delle tre casette costruite in maniera differente dai tre fratelli con la coda a riccio, puntualmente bersagliati dal lupo, appassiona sempre tanto. E può essere uno strumento per spiegare tante cose ai più piccoli di casa.
La fiaba è davvero molto popolare e la prima stesura risale alla prima metà dell'Ottocento. Ma, in realtà, la sua storia ci porta molto più lontano, dal momento che l'autore che per primo l'ha pubblicata ha preso spunto da un racconto fino ad allora tramandato solamente per via orale e molto più antico. Scopriamo insieme la trama, le principali edizioni, i film e i cartoni animati tratti dalla storia e cosa può insegnarci la vicenda dei tre porcellini.
Storia della fiaba
I tre porcellini è una favola tradizionale europea. Si ipotizza che possa avere origini inglesi. Quello che sappiamo di certo è la sua prima pubblicazione in forma scritta, che risale al 1843. Il bibliografo e storico letterario britannico James Orchard Halliwell-Phillipps, infatti, l'ha inserita nella raccolta di fiabe Nursery Rhymes and Nursery Tales. Come già sottolineato in precedenza, non si tratterebbe proprio di un inedito, dal momento che si basa su un racconto della tradizione orale.
La versione più nota e più diffusa della fiaba con protagonisti tre porcellini, fratelli tra loro, e un lupo decisamente affamato, è quella dello scrittore australiano, esperto in letteratura inglese, Joseph Jacobs, che l'ha inserita nelle English Folk&Fairy Tales nel 1890. Fu proprio lui a inserire James Orchard Halliwell-Phillipps tra le fonti di questo racconto che si è tramandato fino a noi oggi.
Trama
I tre porcellini sono giovani fratelli che un giorno devono lasciare la casa materna, per andare a vivere da soli e diventare finalmente indipendenti. Ognuno decide di costruirsi l'abitazione dove vivere. Il primo fratello non ama molto lavorare e, quindi, decide di fare velocemente per poi andare a bighellonare in giro: così sceglie la paglia per la sua casa. Anche il secondo fratello è abbastanza pigro: prende delle assi di legno e in fretta si mette a costruire la sua dimora. Il terzo fratello, quello maggiore, invece, è molto più intelligente, saggio, paziente e decide di costruire una casa bella solida e resistente, usando cemento e mattoni. Impiega molto tempo, mentre i fratelli si prendono gioco di lui che non riposa mai. Alla fine, però, riesce a realizzare la casa dei suoi sogni.
Tutto procede bene fino a quando un lupo affamato non arriva da quelle parti per cercare qualcosa da mettere sotto i denti. Vede i tre porcellini e corre a mangiarseli, ma loro si nascondono nelle casette appena costruite. Il lupo si presenta prima nella casa di paglia del primo porcellino: basta un soffio per spazzarla via e divorare il povero animale. Poi passa alla casa di legno del secondo fratello: per un po' la costruzione resiste, ma alla fine cede come quella di paglia. E così il lupo si mangia anche il secondo fratello. Arrivato alla casetta di mattoni, però, questa non cade, nonostante gli sforzi dell'animale selvatico e affamato che le tenta tutte.
Il lupo prova prima a ingannare più volte il terzo porcellino, per tentare di farsi aprire la porta o farlo allontanare per raccogliere verdura e frutta. Ma il maialino è troppo astuto e intelligente. Alla fine il lupo, stanco di tutti quei tentativi finiti a vuoto, sale sul tetto per cercare di entrare dal camino. Ma il porcellino aveva già acceso il fuoco, mettendo sopra un pentolone pieno di acqua bollente. Il lupo non se ne accorge, cade nell'acqua e muore bollito.
In altre versioni, invece, non solo i tre porcellini si salvano, andando a nascondersi nella casetta di mattoni, ma anche il lupo riesce a scappare via, scottandosi solo la coda.
Cosa ci insegna?
La favola popolare inglese affronta molti temi. Primo tra tutti quello della crescita di ogni bambino, destinato a diventare, prima o poi, un giovane adulto autonomo e indipendente. Le basi per questa autonomia si pongono fin dall'infanzia, quando, grazie all'esperienza e all'esempio degli adulti di riferimento, impara tante cose utili per il suo futuro. Inoltre, è una favola che pone una luce importante sulle scelte che si possono fare nella vita. Più queste sono ponderate e frutto di ragionamento, più si rivelano essere quelle giuste. Mentre le decisioni prese di fretta, perché non si ha voglia di pensare o di fare, possono portare solo guai.
La versione più "positiva" della favola, quella con il lieto fine di tutti i porcellini che si salvano andando di casa in casa fino a rifugiarsi in quella solida di mattoni, rappresenta i vari passaggi della crescita, da un'età dell'innocenza e della spensieratezza, a quella delle responsabilità. Inoltre, offre spunti interessanti per parlare di cooperazione e collaborazione: in questa variante, alla fine, i tre fratelli si alleano per cacciare per sempre il lupo dalle loro vite. Lupo che, metaforicamente parlando, rappresenta tutti gli ostacoli che inevitabilmente si devono affrontare nel percorso di crescita di ogni individuo.
Curiosità
La storia, come abbiamo già accennato, ha molte varianti e diversi finali, da quello più cruento a quelli con un lieto fine. Una delle versioni più famose è quella dei fratelli Grimm, dal titolo Il lupo e i sette capretti, che si rifà molto a questo racconto della tradizione popolare, a partire dal tema scelto (anche se in questo caso non ci sono maialini, ma capretti, sono sette e non tre e anche lo sviluppo narrativo è più articolato).
Il cinema ha spesso attinto a questo racconto, con diversi cortometraggi dedicati:
- I tre porcellini del 1933
- The Thrifty Pig del 1941, prodotto dalla Walt Disney
- Blitz Wolf del 1942, prodotto dalla Metro-Goldwyn-Mayer
- La polka dei tre porcellini del 1943
- L'orchestrale freddo del 1957, della serie dei Looney Tunes
Sul piccolo schermo, invece, la storia dei tre porcellini e del lupo affamato è stata protagonista di serie tv, anime e cartoni animati. Citiamo:
- Nel regno delle fiabe (1985)
- Le più belle favole del mondo (1976), anime prodotto da Dax Productions
- C'era una volta (1986), anime prodotto da Studio Unicorn
- Le fiabe più belle (1995), anime di Ryuichi Sugimoto
- Simsalagrimm (1999), serie animata ispirata alla fiabe dei Fratelli Grimm
- Regal Academy di Iginio Straffi e Joanne Lee, prodotta da Rainbow in co-produzione con Rai Fiction