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12 Aprile 2023
18:00

La fiaba de La bella addormentata: trama, curiosità e cosa ci insegna

"La bella addormentata" nella memoria di tutti noi si chiama Aurora, ma il suo nome è cambiato nei secoli. La fiaba della principessa che riposa nella torre del castello aspettando il suo principe azzurro, vuole raccontare che anche nei momenti più bui l'amore ci può salvare.

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La fiaba de La bella addormentata: trama, curiosità e cosa ci insegna
La bella addormentata

Una principessa punta da un fuso che dorme da anni in un castello incantato in attesa del bacio del suo principe azzurro. Stiamo parlando de "La bella addormentata", una fiaba europea che nei secoli è mutata portando con sé diversi significati.

Storia della fiaba

La storia de "La bella addormentata" ha origini antichissime:

  • La sua prima versione risale al 1300, il roman di Perceforest, in questo caso il sonno in cui cade la protagonista, ossia la giovane Zellandine, era causato dal padre della principessa per testare la fedeltà del suo futuro sposo. Il giovane non riuscirà a risvegliarla ma ci riuscirà loro figlio.
  • La seconda versione è di Giambattista Basile, risale al 1634. In questo caso il sonno in cui cade la protagonista che si chiama Talia ed è madre di Sole e Luna, serve a provare la sua fedeltà coniugale e il bacio del principe che conosciamo tutti, nel Pentamerone è più una forma di violenza sessuale nei confronti della ragazzina.
  • Perrault modifica la storia togliendo tutti gli elementi peccaminosi che poco si adattavano alla borghesia e enfatizzò la pazienza della giovane nel suo dormire tutti quegli anni.
  • La versione dei Fratelli Grimm del 1800 è quella poi ripresa nel celebre cartone animato della Disney, in questo caso la bella addormentata si chiamava Rosaspina.

Trama

La fiaba de "La bella addormentata" si apre con il battesimo della piccola Aurora, primogenita tanto desiderata dai suoi genitori, i sovrani del regno. La festa coinvolge tutto il regno e in particolare tre fate, le sue madrine, che la Disney chiama Flora, Fauna e Serenella.

Le tre fatine regalano ad Aurora bellezza, saggezza e talento musicale. Improvvisamente compare alla festa una fata malvagia che i sovrani non avevano invitato al battesimo. Molto adirata la fata fa ricadere su Aurora una maledizione, non appena sarà punta da un fuso morirà.

La bella addormentata

Una fata che ancora non le aveva fatto un regalo decide di mitigare la punizione, trasformando la morte in un sonno profondissimo lungo 100 anni. Il re fa bruciare tutti i fusi del regno ma quando la piccola ha 15 anni incontra una vecchietta sorda che sta filando e non sapeva dell'annuncio del sovrano.

La piccola si punge e si addormenta. Il re la lascia a dormire in una torre del castello. La fata buona addormenta tutto il castello con lei e attorno alle mura compaiono dei rovi, che solo il suo principe azzurro riesce a far aprire per baciare la bella e risvegliarla dal suo sonno profondissimo. Tutto riprende vita insieme ad Aurora e lei e il principe convolano a nozze. 

Cosa ci insegna?

La storia si apre con un evento molto triste, la maledizione che la malvagia fata fa ricadere sulla piccola Aurora. La maledizione però deriva dal fatto che la fata non era stata invitata battesimo della piccola. Sicuramente la vendetta non è la soluzione, e infatti alla fata viene dato l'appellativo di malvagia, ma scegliere volutamente di escludere qualcuno da un evento al quale si invita tutto il regno non è la soluzione.

La favola invita ad essere buoni con tutti, a non trattare male nessuno, altrimenti possono esserci delle ripercussioni.

Altri vedono dietro la figura della fata buona che corre in soccorso ad Aurora e di quella cattiva che le impone 100 anni di sonno, l'ambivalenza del rapporto che può instaurarsi tra una madre e sua figlia. Il fuso sono le parole cattive e pungenti possono fare male e rovinare la crescita della bimba che quindi nella fase del suo sviluppo da ragazza a donna cade in un sonno profondo.

La storia si conclude bene, questo deve farci pensare a un altro significato, ossia che anche dalle situazioni più terribili c'è sempre una via d'uscita, che in questo caso è l'amore. I genitori della piccola Aurora sono affranti ma la fata buona trova una soluzione e lo stesso fa poi anche il principe azzurro che arriva e la risveglia.

Curiosità

Interessantissimo è il cambio del nome della protagonista della fiaba, a seconda della versione. Nella versione di Giambattista Basile del 1634, si chiamava Talia. Perrault non da un nome alla giovane, la chiama solo "la principessa" e invece chiama Aurora sua figlia. Nel balletto con la musica di Čajkovskij che riprende la storia il nome di Aurora viene trasferito alla protagonista della storia. I fratelli Grimm chiamano Aurora, Rosaspina, facendo riferimento al fuso che la punge.

A intitolare la favola "La bella addormenta nel bosco" sarà la versione italiana della Disney, nel resto del mondo e nel corso della sua storia si intitola sempre "La bella addormentata".

Sempre della Disney è il film del 2014 ispirato alla storia de "La bella addormentata": "Maleficent", in cui la bravissima Angelina Jolie veste i panni della fata cattiva.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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