«Suvvia, non comportarti da principessa sul pisello». È un modo di dire comune, utilizzato per smorzare le arie di una fanciulla che mostra un atteggiamento altezzoso e snob. Si tratta di un chiaro riferimento alla fiaba della Principessa sul pisello, confezionata dallo scrittore danese H. C. Andersen nel lontano Ottocento. La protagonista della fiaba è una giovane fanciulla che ha l’obiettivo di dimostrare alla corte reale, attraverso un modo alquanto bizzarro, di essere una vera principessa.
Storia della fiaba
La storia della Principessa sul pisello ha origini antiche e risale alla tradizione orale. Nonostante non sia stata rintracciata in alcuna versione orale danese, Hans Christian Andersen, l’autore, dichiarò che gli era stata trasmessa durante la sua infanzia. Fu una delle prime storie ad essere pubblicata dal prolifico scrittore. La data di divulgazione è infatti il 1835, due anni prima dell’uscita della Sirenetta e dei Vestiti nuovi dell’imperatore, tre anni prima del Soldatino di Stagno e oltre cinque anni prima di fiabe leggendarie, quali Il brutto anatroccolo, La regina delle nevi e La piccola fiammiferaia.
Trama
In un regno lontano vive un principe che, raggiunta l’età da matrimonio, è in cerca di una sposa per lui. Il giovane è esigente e non accetta di sposarsi con una fanciulla qualunque, bensì con una donna che si dimostri una vera principessa. Il principe, quindi, sale a cavallo e girovaga per il mondo e per i regni alla ricerca di una sposa che risponda ai suoi requisiti, senza successo: non ne trova una che lo soddisfi.
In una notte buia e tempestosa una ragazza bussa alla porta del palazzo reale, presentandosi come una principessa. Nessuno si lascia convincere dalle parole della fanciulla, che tuttavia è invitata a dormire a palazzo. In realtà, si tratta di un’arguta strategia a cui ricorre la regina, madre del principe scapolo, per verificare se la giovane ha realmente il sangue blu e rispetta i canoni del figlio. La regnante ordina di inserire un minuscolo pisello verde tra il 35° e il 36° materasso del letto, in una vertiginosa pila di 100 materassi totali, sul quale riposerà la fanciulla. La ragazza, ignara della presenza del legume sotto di lei, si stende.
L’indomani mattina la regina raggiunge la fanciulla in camera e le domanda come abbia dormito. La giovane ammette di non essere riuscita a chiudere occhio perché il letto era scomodo e qualcosa la infastidiva: «Male! Ho dormito malissimo! C’era qualcosa di duro che mi dava fastidio» spiega la ragazza. La regina, udite codeste parole, esplode in un moto di gioia e dichiara che solo una vera principessa è in grado di sentire la presenza di un pisello sotto 35 materassi. A quel punto, la regnante ordina di celebrare immediatamente il matrimonio del figlio con la Principessa sul pisello.
Cosa ci insegna?
Apparentemente la fiaba della Principessa sul pisello appare più un racconto popolare divertente che una storia educativa. In realtà dipende dal significato che si attribuisce alla vicenda. In parte la fiaba rimanda alla stigmatizzazione degli atteggiamenti altezzosi e viziati, tuttavia, a una lettura più attenta, non sfugge un passaggio: la regina intende trovare per il figlio una sposa che sia una principessa vera, razionale, precisa, attenta ai dettagli, non una qualunque. Di principesse vezzose e stereotipiate sono pieni i regni delle fiabe: la regnante, invece, pretende che la principessa non abbia semplicemente il sangue blu o che non sia semplicemente bella, bensì che sappia superare una prova e accorgersi di un pisello sotto un mucchio di materassi, come fosse un granello di sabbia nel deserto.
Curiosità
La fiaba è stata presa a modello per alcune rielaborazioni cinematografiche. Una è “The Princess and the Pea”, un film d’animazione di Marc Swan del 2002. Nella pellicola i due innamorati, Rollo e Daria, superano una serie di peripezie prima di ricongiungersi e sposarsi.
Nel 2005 è uscito il film musicale C’era una volta una principessa, tratto dall’omonimo musical di Broadway. Nella versione cantata e ballata la storia è divertente e moderna. Il principe s’innamora follemente di una principessa anticonvenzionale, brutta, non educata e poco aggraziata, che non piace per niente alla regina, la quale escogita il test del legume verde. Tuttavia, i servitori, a cui la principessa era simpatica, ingannano la regina, inserendo delle armature, anziché il solo pisellino, tra i materassi: la giovane al risveglio rivela di aver trascorso la notte in bianco, e la regina è costretta ad accettare le nozze.